Stavolta i tedeschi ci credevano davvero. Sentivano di essere davvero a un passo dallo sfatare il tabù Italia. La Germania di Low era davvero fortissima: già finalista quattro anni fa e semifinalista ai Mondiali, i bianchi sono ulteriormente migliorati in questi ultimi due anni, con una squadra giovane ma già esperta, un ottimo mix di potenza e qualità. I risultati erano state quindici vittorie consecutive in partite ufficiali, con un Europeo fin qui travolgente. Poi in semifinale la Germania ha incrociato l’Italia, ed è finita come già a Città del Messico nel 1970, a Madrid nel 1982 e a Dortmund nel 2006: azzurri in festa, tedeschi in ginocchio a chiedersi come sia possibile che vada sempre a finire così. Gianni Rivera, Marco Tardelli, Fabio Grosso e ora Mario Balotelli: la vendetta teutonica deve essere rimandata per l’ennesima volta.
La stampa tedesca è comprensibilmente delusa. In generale, però, rendono merito all’Italia di Cesare Prandelli, tabloid compresi – che in genere sono quelli che sparano i titoli più folkloristici. Il tabloid di Monaco TZ ammette: “Peccato! Ma questi italiani erano troppo tedeschi per noi”. Gli italiani definiti “troppo tedeschi” da un giornale popolare: forse la vittoria più grande è questa, e i nostri emigranti avranno sorriso per la seconda volta. Il commento conferma l’elogio: “Efficente e di ghiaccio: con le qualità tedeschi gli italiani distruggono i nostri sogni di finale. Peccato Jogi (Low, ndR), Peccato ragazzi”. “L’Italia distrugge il nostro sogno”, è il titolo in prima pagina dell’altro tabloid di Monaco, la Abendzeitung. Anche la Bild, che alla vigilia sventolava i più ardenti desideri di rivincita, deve piegarsi al solito destino, e si lancia anche ad usare l’italiano. Sgrammaticato, ma va bene così: “Oh no, oh no, non può essere. Di nuovo contro l’Italia per la nostra nazionale è finito. L’1-2 in semifinale contro i nostri vecchi spauracchi precipita la Germania in un mare di lacrime”. Una grande foto mostra l’eroe della serata, Mario Balotelli, ormai diventato cult anche in Germania a petto nudo: “Questo spaccone da gol ci manda a casa”. Definizione forse non tropo simpatica, ma non si può pretendere di più. Se questi sono i toni dei giornali popolari, la stampa “seria” non può essere da meno.
Troppo forte per la Germania”, ammette in prima pagina la Süddeutsche Zeitung, il maggior quotidiano del paese. Il titolo all’interno è una critica a una Nazionale che cade sempre sul più bello: “Ancora una volta il divertimento finisce quando il gioco si fa serio”. E la Frankfurter Allgemeine Zeitung titola “La fine dei sogni tedeschi” e concorda: “La storia si ripete, nei grandi tornei l’Italia resta un numero più grande”.