Italia-Germania 2-1: la tradizione continua. Contro i tedeschi gli azzurri vincono sempre: un Mario Balotelli davvero Super trascina la squadra di Cesare Prandelli ad una vittoria ampiamente meritata per come l’Italia ha giocato questa partita, nella quale la Germania non ha mai dato l’impressione di sapere come fare male alla retroguardia italiana. Anzi, se vogliamo trovare una pecca a questa serata di Varsavia, che entrerà nel mito insieme a Città del Messico 1970, Madrid 1982 e Dortmund 2006, questa va ravvisata nelle troppe occasioni sprecate nel secondo tempo per chiudere definitivamente la partita, facendoci soffrire nel recupero per il gol su rigore di Ozil. Ma alla fine la vittoria è stata portata a casa, e l’appuntamento è per domenica: Kiev, ore 20.45, finale Italia-Spagna. Fu la prima partita del nostro girone, sarà anche la finale di questi Europei del 2012. Per analizzare la semifinale ed iniziare a pensare come affrontare la finale, abbiamo contattato Fulvio Pea, ex allenatore del Sassuolo, che nella prossima stagione guiderà il Padova. Ecco cosa ci ha detto in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Pea, quale è stata la chiave di questo successo dell’Italia? L’impostazione tattica data da Prandelli alla partita è stata perfetta e ha dato all’Italia una grande forza, mentre la Germania non è mai riuscita a trovare uno spiraglio per fare del male alla nostra difesa ed è riuscita solo a fare dei tiri sporchi.
In effetti abbiamo avuto la sensazione che i tedeschi non sapessero cosa fare per superare la nostra difesa: condivide? La Germania in realtà ha fatto comunque una buona partita, ma siamo stati noi bravissimi ad impostare fin da subito la partita nel modo migliore, con un lavoro splendido di centrocampisti e difensori. Poi là davanti ci hanno pensato i nostri campioni.
Come giudica la nostra fase offensiva? Siamo stati molto bravi a sfruttare le ripartenze, e sono emerse la grande qualità di Cassano e tutte le caratteristiche di Balotelli, dalla furbizia alla potenza alla sua straordinaria abilità di attaccante.
Per Balotelli è la consacrazione definitiva? E’ una serata importantissima, e complimenti a Prandelli che ci ha creduto fin da subito ed è sempre andato avanti per la sua strada.
A parte Mario, chi l’ha colpita di più tra i singoli? Potrei dire Buffon, con le sue uscite e soprattutto con i suoi consigli: ha guidato tutta la squadra. Però una vittoria come questa è davvero il trionfo della squadra intera: tutti sono stati perfetti.
Forse addirittura poteva finire con un punteggio più pesante: dovevamo sfruttare meglio le occasioni del secondo tempo? In effetti sì, ma diciamo che sarebbe stato un punteggio eccessivo per una Germania comunque positiva e ordinata, che semplicemente ha trovato una squadra migliore sulla sua strada.
I cambi di Prandelli le sono piaciuti? Non sono arrivati troppo presto?
Un allenatore vede la situazione della sua squadra, e nessuno meglio di lui può giudicare quali uomini sostituire, chi far entrare e in quale momento. Visto come è andata, possiamo dire che Prandelli ha scelto i momenti giusti.
Ora la Spagna: come dovremo affrontare la finale?
Dovremo affrontare la Spagna esattamente come abbiamo affrontato la Germania questa sera. Loro sono una grandissima squadra, ma dietro concedono qualche spazio, che noi dovremo essere bravi a sfruttare nel miglior modo posibile.
Lei confermerebbe la formazione di stasera anche domenica?
Anche su questo aspetto, è Prandelli che ha sotto mano tutti i giocatori nel lavoro quotidiano. Quindi, fermo restando che la finale dovrà essere impostata come la semifinale, sarà l’allenatore a valutare chi schierare domenica in base alla condizione di forma e alla lucidità che i giocatori mostreranno negli allenamenti.
(Mauro Mantegazza)