Era il 13 gennaio 2007, campionato di serie B: Mantova-Juventus. Marco Bernacci si fiondò su un cross di Caridi, il suo movimento trasse in inganno Robert Kovac e la palla finì in rete. Sugli albi quel gol fu ascritto come autorete del difensore croato, ma l’eroe di giornata fu assolutamente lui, l’attaccante romagnolo alla sua prima stagione con i biancorossi lombardi: fu una data storica, perchè sancì la prima sconfitta della Juventus in serie B. Non solo in stagione, ma nella storia. A quel punto la carriera di Bernacci, attaccante cresciuto ed esploso nel suo Cesena, sembrava ad un punto decisivo: aveva 23 anni, l’anno dopo passò all’Ascoli e realizzò 16 gol. Poi, è andato tutto a rotoli: arrivò l’occasione della serie A, ma la squadra che si presentò era il Bologna, che per uno di Cesena è forse la destinazione peggiore che possa capitare. I tifosi non la presero bene: Bernacci giocò poco, giocò male e segnò un solo gol, su rigore contro il Torino. Poi tanta panchina, nonostante l’arrivo di Mihajlovic gli avesse giovato in termini di minuti sul campo. A fine stagione il ritorno ad Ascoli (in prestito), ancora un’ottima stagione fatta di 15 gol e un nuovo rilancio. Ci credette il Torino, che lo acquistò dal Bologna tramite uno scambio di prestiti con Rubin. E qui la carriera di Bernacci si fermò: inspiegabilmente, dopo la prima giornata di campionato cadetto (sconfitta casalinga contro il neopromosso Varese), l’attaccante romagnolo disse basta. Non aveva motivazioni, viveva una sorta di crisi personale che non gli permetteva di esprimersi al meglio sul campo. Un anno intero senza giocare, quindi Bernacci si dichiarò nuovamente pronto, e siamo alla storia recente: nella stagione passata c’è stato il Modena fino a gennaio, poi il Livorno, perchè in maglia canarina era finito ai margini della rosa. Due gol con gli amaranto, il rientro a Bologna e la rescissione del contratto. Siamo ai giorni nostri, e la domanda è sempre la stessa, da quattro anni a questa parte: possibile che una scelta sbagliata, come quella di Bologna, possa aver tarpato le ali a un giocatore che prometteva benissimo? Può anche essere, ma al momento non interessa: la verità è che Bernacci sembra essere un nome tornato in auge in serie B, quella che probabilmente è la dimensione perfetta per il cesenate. Sono tante le squadre che hanno bisogno di un attaccante di esperienza, che nelle due stagioni di Ascoli ha segnato 31 gol, che può guidare il reparto offensivo di formazioni che vogliano fare il salto di qualità o sopravvivere negli acquitrini del campionato cadetto, che può essere davvero difficile se non lo si approccia nel modo giusto. Un giro tra i vari affari di mercato ci segnala che il Lanciano, neopromosso dalla Prima Divisione, vuole una punta: 



Favorito Foti della Sampdoria, che però potrebbe far coppia proprio con Bernacci. Continuando a sfogliare la margherita, c’è il Varese: destino legato a Ebagua, rientrato dal Catania ma ancora indeciso sul da farsi. Se parte lui, c’è posto vacante per una prima punta (Martinetti non lo è) per tentare il terzo accesso consecutivo ai playoff. E poi il Brescia, ambiente dove uno come Bernacci potrebbe fare da chioccia ai tanti giovani presenti in rosa. Sono arrivati Picci e Ferri, è tornato Caracciolo che però non rientra nei piani: l’ex Ascoli si inserirebbe alla perfezione nel progetto di Calori, sarebbe il principale terminale offensivo, in attesa di capire quale sia il futuro di Jonathas, tornato all’AZ Alkmaar per fine prestito (gli olandesi chiedono due milioni di Euro). Tante squadre: la sensazione è che Bernacci, che oggi ha 28 anni, possa ancora dire la sua in serie B. Può garantire esperienza, leadership in attacco e un bottino di reti in doppia cifra. La cadetteria è un torneo duro e competitivo, molto più duro di quanto si possa pensare: spesso e volentieri avere un ariete al centro dell’attacco può decisamente fare la differenza. Bernacci in più è svincolato, quindi si tratterebbe di un affare a costo zero. Si affrettino le pretendenti, può essere un colpo importante.



 

(Claudio Franceschini)

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