E’ ripartita sabato l’avventura del Varese in serie B. Radunatisi alla presenza di 500 tifosi entusiasti, i biancorossi sono partiti domenica per il ritiro di Brentonico. Dopo due stagioni consecutive chiuse con i playoff, e la grandissima delusione della finale promozione persa contro la Sampdoria lo scorso giugno, il club lombardo non può più essere considerato una sorpresa del campionato cadetto: il Varese ha bruciato le tappe con Sannino in panchina, compiendo il doppio balzo C2-B, poi si è subito rivelato protagonista anche in cadetteria, nonostante il cambio in panchina. Maran (subentrato a Benny Carbone) ha fatto anche meglio dell’attuale allenatore del Palermo, portando la squadra a 90 minuti dalla serie A. Adesso i biancorossi preparano la nuova annata consapevoli del fatto che ripetersi sarà dura, ma la voglia di mister Fabrizio Castori e i supporters che seguono costantemente la squadra potrebbero dar luogo a un terzo viaggio in post season. Intanto, il mercato ha già regalato i primi colpi: sono arrivati Rubinho e Oduamadi, e qualcuno ancora arriverà (soprattutto a centrocampo, per assorbire l’addio di Kurtic). Per fare il punto sul calciomercato del Varese fino a qui abbiamo contattato Mauro Milanese, responsabile dell’area tecnica del club. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net:
La prima domanda riguarda l’allenatore: perché avete scelto di puntare su Castori?
Perché è un allenatore preparato, grintoso, che ha tanta voglia di fare bene. Come stile di gioco e modo di gestire il gruppo volevamo una soluzione di continuità rispetto all’esperienza di Maran, che ha fatto benissimo; Castori rappresenta questa scelta, pur essendo poi diverso da Maran.
Ci sono due difensori molto richiesti sul mercato, Terlizzi e Grillo: ci sono novità su di loro?
No, al momento non abbiamo ricevuto alcuna offerta concreta. Sono giocatori importanti, lo scorso anno hanno fatto molto bene. Naturalmente siamo disponibili ad ascoltare offerte , per uno o due milioni di Euro possiamo trattare, ma di certo non regaliamo nessuno.
La vostra scelta, comunque, sarebbe continuare con loro?
Se sarà possibile sì; stiamo parlando di giocatori che hanno richieste. Noi però non ce ne vogliamo liberare, anche perché quest’anno vogliamo consolidare il gruppo che abbiamo creato nell’estate 2011. Allora avevamo solo tre titolari, stavolta partiamo da una base che ha fatto benissimo e cercheremo di cambiare il meno possibile.
Due nuovi acquisti possono essere De Feudis e Blasi?
Vediamo, al momento non ci sono novità. Di sicuro serve un centrocampista centrale: ne abbiamo tre in organico, Corti, Filipe e Damonte. Il mercato però è ancora lungo, c’è tempo fino al 31 agosto: aspettiamo l’occasione giusta.
Ad ogni modo, rispondono al prototipo di giocatore che cercate?
Diciamo che vogliamo elementi di spessore, giocatori che magari hanno poco spazio in serie A e cercano stimoli e occasioni per giocare con continuità. Noi però al momento non abbiamo troppi problemi di organico, abbiamo una rosa di 30 giocatori e posso dire che siamo più o meno a posto: più che altro, abbiamo da fare in uscita.
A proposito di uscite, Ebagua è stato contestato da una parte dei tifosi: farà parte del Varese 2012/2013?
Al momento è presto per dirlo, avremo tempo per valutare. Posso dire però che Giulio sta bene ed è sereno: ha riabbracciato i vecchi compagni, non ha problemi. Se partirà non lo so: in attacco siamo messi bene, abbiamo tanti elementi come Neto Pereira, Martinetti e De Luca, lo stesso Ebagua. E poi, due ragazzi interessantissimi del 1992.
Ovvero?
Pompilio, che è rientrato dal prestito al Foggia e due anni fa era stato protagonista in Primavera, e Miracoli, che ha fatto benissimo in Lega Pro con la Valenzana, ha segnato tanto: sono due giocatori sui quali puntiamo, poi spetterà al mister fare le sue valutazioni.
Ultima domanda: dopo due partecipazioni ai playoff con una finale promozione, qual è l’obiettivo del nuovo Varese?
Varese è una città di 90.000 abitanti, ha voglia di grandi traguardi. Noi innanzitutto vogliamo consolidare la categoria, consci del fatto che non siamo più visti come una sorpresa. Il primo obiettivo, come al solito, è quello di raggiungere i 50 punti, che non è assolutamente facile: ci sono tanti top club abituati a questi livelli e superiori a noi.
Si potrà poi pensare a qualcosa in più?
Beh, se a marzo dovessimo essere lì, saremo ben contenti di cambiare i nostri obiettivi, come è già successo gli ultimi due anni. Ma non dimentichiamo che quattro anni fa il Varese era in serie C2: puntiamo ad arrivare al livello delle migliori, ma ci vuole tempo. Al momento, siamo contenti ogni anno di come vanno le cose.
(Claudio Franceschini)