Piccolo passo avanti per al Fifa, che dice sì dopo tre ore di riunione, ma grosso passo per il calcio (si spera). Oggi la Fifa ha acconsentito all’uso della tecnologia in campo, perlomeno relativamente ai gol fantasma che saranno segnalati da un marchingegno posto sulla struttura della porta, quello che nel tennis viene chiamato “occhio di falco”. Tutto questo per far sì che casi divenuti di stato come quello di Muntari in Milan-Juventus non si ripetano, infangando un torneo di valanghe di polemiche, ognuna coi relativi strascichi. Contestualmente la Fifa ha deciso di mantenere la terna arbitrale a cinque persone, con l’arbitro normale affiancato dai due guardalinee e i due giudici di porta. In questo modo il margine di errore dovrebbe essere ridotto al minimo, e laddove non arriverà l’occhio umano piomberà quello del falco virtuale. Inoltre la Fifa ha così trovato una mediazione tra la vox populi, che invocava l’utilizzo della tecnologia, e le proprie intenzioni, sin qui sempre volte a difendere l’operato dei direttori di gara (basti pensare alla recenti parole di Pierluigi Collina, che hanno promosso gli arbitraggi agli ultimi europei). Nello specifico sono due i provvedimenti tecnologici: il suddetto occhio di falco, basato sul riconoscimento ottico attraverso sei telecamere per porta, e il GoalRef, il microchip per il riconoscimento della posizione del pallone. Il tutto senza eliminare i giudici di porta, che manterranno le competenze relative ai calci d’angolo o a casi particolari non ravvisati dall’arbitro all’interno dell’area di rigore. Decisivo per la decisione sembra essere stato l’ultimo caso di gol fantasma, verificatosi proprio ai campionati europei in Polonia ed Ucraina. E proprio a scapito dei gialloblu padroni di casa, che nella sfida contro l’Inghilterra si sono visti annullare il gol regolare di Marko Devic, sventato solo oltre la linea dal disperato intervento di John Terry. Speriamo solo che tale concentrazione di elementi tecnologici aiuti a fare chiarezza, evitando così di ricadere negli snervanti giochi di proteste e vittimismo che ormai caratterizzano ogni episodio del genere. Attendiamo con trepidazione la replica dell’Uefa, che tramite il suo numero uno Michel Palatini si è sempre opposta all’utilizzo della tecnologia in campo. Vedremo se Le Roi Michel si conformerà all’operato di Sepp Blatter o se…
…prosegiurà nella crociata a favore delle umane possibilità. La prima impressione è che i provvedimenti odierni possano realmente servire per fare chiarezza, ma attendiamo il falco alla prima controprova fattuale.