Il mitico stadio di Wembley ospita questo pomeriggio alle ore 16.00 italiane la finale del torneo di calcio maschile delle Olimpiadi di Londra 2012, Brasile-Messico. Una partita che si annuncia molto interessante per diversi motivi: prima di tutto, c’è la rincorsa del Brasile all’unico oro che – nel calcio – clamorosamente manca ancora nella bacheca della Nazione penta-campione del Mondo. Anche se il calcio ai Giochi Olimpici non ha quella importanza che ha per… quattro anni meno due settimane, è un vuoto che brucia davvero tanto ai brasiliani, che non sono riusciti finora ad andare oltre a due medaglie d’argento e altrettante di bronzo. Dunque per i verde-oro ci sarà pure da sfatare il tabù della finale, visto che ci sono arrivati due volte, ma in entrambi i casi hanno perso. Per il Messico invece finora c’erano state dieci partecipazioni olimpiche, ma i centro-americani non erano mai riusciti a salire sul podio: il tabù è stato sfatato, ma giunti a questo punto i messicani sognano il colpaccio, anche perchè a Londra hanno già raccolto cinque medaglie, ma nessuna d’oro. Per entrambe poi c’è l’obiettivo di succedere nell’albo d’oro ad un’altra squadra latino-americana, l’Argentina. Infatti gli storici rivali del Brasile hanno vinto l’oro sia ad Atene 2004 sia a Pechino 2008, e per la squadra di Mano Menezes questa sarà un’ulteriore motivazione per puntare a vincere finalmente il ‘maledetto’ oro olimpico.
Il Brasile è il grande favorito di queste Olimpiadi: la rosa a disposizione del c.t. Menezes è davvero impressionante, praticamente a livello di un Mondiale. Fatto quasi clamoroso se si pensa che ai Giochi le squadre di calcio sono Under 23 (con tre fuori-quota). In effetti, questa sarà l’ossatura anche della squadra che punterà a vincere i Mondiali in casa nel 2014, per vendicare l’altra grande macchia del calcio brasiliano, la sconfitta del 1950 contro l’Uruguay nella finale del torneo iridato organizzato in casa. Le stelle sono davvero tante, a partire da Thiago Silva come leader della difesa fino a una quantità impressionante di ‘piedi buoni’ e grandi attaccanti. Neymar, Lucas, Ganso, Oscar, Leandro Damiao e Pato: uno squadrone come raramente se ne sono mai visti alle Olimpiadi. Il problema del Brasile potrebbe essere proprio questo: l’argento sarebbe un fallimento, nessuna altra ipotesi se non la vittoria è stata contemplata. La pressione sarà enorme, e ci vorrà una grande prova di maturità per superare l’esame.
Il Messico infatti è un’ottima squadra, giunta fin qui non per caso, e non ha la benché minima intenzione di fare da vittima sacrificale: quattro vittorie e un pareggio tra gironi, quarti e semifinale, con il Senegal che è stata l’unica squadra a mettere in difficoltà i centro-americani. Inoltre, il Messico probabilmente è la squadra che ha preparato nel modo migliore questi Giochi Olimpici, schierando già l’anno scorso in Coppa America una squadra molto giovane proprio in vista di questa Olimpiade. L’allenatore Luis Fernando Tena è riuscito a preparare un’ottima squadra, con un notevole collettivo e alcuni talenti di prim’ordine, in particolare Giovani Dos Santos, che proprio in questi Giochi sta ritrovando lo status di grande talento del calcio mondiale che aveva un po’ smarrito negli ultimi tempi.
Ma ora la parola deve andare al ‘tempio’ di Wembley: Brasile-Messico, la finale di calcio maschile alle Olimpiadi di Londra 2012, sta per cominciare…
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