Il tormentone relativo allo stadio del Cagliari sta assumendo toni sempre più incredibili e che ancora una volta gettano brutta luce sul calcio italiano. Partiamo subito dalle ultime novità: la Lega Calcio ha confermato definitivamente che Cagliari-Atalanta di domenica sera (ore 20.45) si giocherà allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste, cioè la sede indicata per le proprie gare interne dalla società sarda all’atto dell’ammissione al campionato di serie A 2012/2013, visto che erano ancora in corso i lavori necessari per sistemare la “Is Arenas” di Quartu Sant’Elena, che dovrebbe essere la nuova sede di gioco per i cagliaritani dopo l’addio allo storico stadio “Sant’Elia”. La Is Arenas non è ancora pronta, ed ecco che le alternative proposte per far giocare la partita comunque in Sardegna (capienza limitata o anche porte chiuse) non sono state accettate dalla Lega, che quindi ha stabilito che si giochi a Trieste. La scelta è tecnicamente ineccepibile – lo stadio triestino è la sede ufficiale del Cagliari ed è perfettamente in regola – ma fa profondamente discutere, perchè sarebbe una nuova puntata dell’”esilio cominciato già nelle ultime giornate della scorsa stagione. Contro questa ipotesi questa volta si sono schierati con decisione anche i primi protagonisti, cioè i giocatori del Cagliari. I rossoblu minacciano infatti un clamoroso gesto di protesta. Come ha riportato l’edizione online dell’”Unionesarda”, all’ora di pranzo è stato proclamato uno sciopero senza precedenti da parte dei calciatori: “Se non dovesse arrivare l’autorizzazione a giocare a Quartu, anche a porte chiuse, non andremo a Trieste”. Questo esporrebbe il Cagliari al rischio di vedersi assegnata la sconfitta a tavolino, e naturalmente bisognerà vedere come si comporteranno gli ospiti. L’Atalanta infatti avrebbe tutto il diritto di chiedere di giocare a Trieste, e in ogni caso desidera sapere al più presto dove si giocherà la partita, perchè ovviamente bisogna organizzare la trasferta, e Cagliari e Trieste non sono proprio vicine tra loro. La situazione sicuramente è al limite del paradosso, e chiarisce una volta di più quanto sia grave la situazione relativa allo stadio a Cagliari, complicata anche dalle beghe politiche tra il presidente Massimo Cellino e l’Amministrazione comunale.



Il patron è su tutte le furie, e cercherà ancora di disputare questa partita in Sardegna. Intanto si stanno intensificando i lavori, quantomeno per limitare l’esilio soltanto a questa partita. A livello generale, invece, questo episodio riafferma quanto sia importante l’argomento “stadi” nel calcio italiano.

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