Si gioca questa sera a Budapest Ungheria-Olanda, partita valida per la seconda giornata delle qualificazioni ai mondiali del 2014. Le due squadre sono inserite nel gruppo D dell’Europa, insieme a Romania, Estonia, Turchia e Andorra. E’ una partita importante, soprattutto per l’Ungheria: la formula prevede che solo la prima classificata acceda direttamente alla prossima Coppa del Mondo, mentre le migliori otto seconde disputeranno gli spareggi. Con l’Olanda grande favorita del gruppo D, l’Ungheria sa che per il secondo posto dovrà vedersela con Turchia e Romania (che però parte un gradino più sotto); una vittoria questa sera potrebbe decisamente spianare la strada ai magiari, ma anche un pareggio on sarebbe affatto da disprezzare. Ci sono 15 precedenti tra le due squadre, con otto successi olandesi e cinque dell’Ungheria.
L’Ungheria è ormai una nobile decaduta del calcio mondiale. Un tempo era la squadra di Puskas, Czibor, Hidegkuti, Kocsis, con Sebes come allenatore e il 4-2-4 trasformato nell'”MM”: una nazionale fantastica che fu fermata in finale dalla Germania Ovest nel Mondiale del 1954, dopo aver perso, sempre in finale, nel 1938. Dal 1956, anno della Rivoluzione Ungherese con conseguente diaspora dei calciatori, i magiari hanno abbandonato le velleità di dominare in Europa e oltre, tanto che non raggiungono la fase finale di una Coppa del Mondo dal 1986 (eliminati al primo turno da Unione Sovietica e Francia). Oggi l’allenatore è Sandor Egervari, ex calciatore della mitica Honved (ma negli anni Settanta), in carica dal 2010. Ci sono alcuni calciatori interessanti, ma il livello è decisamente sceso, come dimostrano anche gli scarsi risultati delle squadre magiare nelle competizioni europee. Però, l’Ungheria ha l’occasione per centrare la qualificazione, perchè le avversarie non sono propriamente delle corazzate (a parte appunto l’Olanda).
Il commissario tecnico si affida a un 4-3-3, nel quale in porta c’è Bogdan. Difesa a 4 con Vanczak, Liptak, Juhasz e Laczko, nome che in Italia conosciamo perchè gioca nel Vicenza (in prestito dalla Sampdoria, con cui ha centrato la promozione in serie A lo scorso anno). Centrocampo con l’altro ex doriano Koman (oggi al Krasnodar), Hajnal e Korcsmar. Le cose migliori sono in attacco: la punta centrale è Adam Szalai, dal 2010 al Mainz in Bundesliga con cui il primo anno ha disputato un ottimo campionato. Ai suoi lati Priskin e quel Balazs Dzsudzsak che in passato era stato cercato da club italiani: dopo il PSV Eindhoven, l’Anzhi e la Dinamo Mosca.
L’Olanda è ripartita da Louis Van Gaal dopo la fallimentare spedizione europea targata Van Marwijk, che comunque aveva guidato gli oranje alla finale del mondiale in Sudafrica. Il tecnico che ha vinto ovunque torna quindi sulla panchina della sua Nazionale a 10 anni di distanza dal tentativo non riuscito di qualificare la squadra in Corea e Giappone. Il compito sembra facile, ma non lo è: il disastro europeo ha lasciato strascichi soprattutto a livello di critiche interne al Paese, che sono sempre feroci. Un esempio? Johan Cruijff, che non perde mai occasione per far sentire la sua voce. Ad esempio per tutto l’Europeo ha invocato la presenza di Adam Maher, centrocampista dell’AZ Alkmaar considerato il nuovo astro nascente del calcio olandese. Sarà accontentato: Van Gaal lo ha convocato per l’infortunio al ginocchio di Fer. Non l’unca tegola: Krul non ha fatto in tempo a essere nominato titolare che è andato kappaò (spalla), così tra i pali torna Stekelenburg.
Wesley Sneijder, altro “italiano” in campo questa sera, sarà il capitano: Van Gaal lo utilizzerà nel ruolo di mezzala sinistra, di fianco a Jordi Clasie e Strootman, altro nome che le italiane (le milanesi in particolare) hanno sondato spesso in estate. Occhio al 21enne del Feyenoord, poi: di lui si dice che possa essere il nuovo Xavi. Davanti a Stekelenburg, spazio invece ai terzini Janmaat e Willems e ai centrali Heitinga e Martins Indi. Il tridente d’attacco sarà invece composto da Narsingh, Van Persie e Robben. E’ una nazionale giovanissima: può essere una soluzione, perchè i talenti in Olanda non mancano e alcuni elementi del gruppo storico sembrano aver fatto il loro tempo.
Bogdan; Vanczak, Liptak, Juhasz, Laczko; Koman, Hajnal, Korcsmar; Priskin, Szalai, Dzsudzsak. All. Egervari
Stekelenburg; Janmaat, Heitinga, Martins Indi, Willems; Strootman, Clasie, Sneijder; Narsingh, Van Persie, Robben. All. Van Gaal
Arbitro: Pedro Proença (Portogallo)