Verona-Novara, secondo anticipo della quinta giornata di serie B, finisce 1-1. Gol in capo e coda, di Martinho al 4′ e Alhassan all’84. Le due squadre si mantengono imbattute: il Verona aggancia il Varese a quota 9, il Novara scala a 3 con il quarto pareggio in cinque giornate. Prossimo turno (25 settembre) al veleno per entrambe: il Novara riceve lo Spezia, il Verona affronta in trasferta il Varese.



Il gol in avvio di Martinho ha acceso una gara mantenutasi su livelli intensi, soprattutto agonisticamente. Spunti tecnici spesso coperti da tatticismi degni d’una partita importante, sentita da entrambe le squadre nonostante i tempi ancora acerbi. Ripresa più bloccata soprattutto a causa del Verona: il forcing del Novara si è sviluppato su binari compassati ma costanti, il meritato pareggio ha sciolto le briglie ad un finale caldi ma infruttifero.



Verona…provinciale? Visto lo Strama-precedente riponiamo l’aggettivo nel cassetto, ma l’impressione resta: dopo il precoce vantaggio il Verona s’è accucciato a protezione dell’area, sino ad accamparvicisi davanti nel secondo tempo, spesso gestito dal Novara. Per chi ancora ricorda la squadra spumeggiante dell’anno scorso è difficile mandar giù questo brodo di Verona, molto prudente e non particolarmente ispirato in attacco. Del resto si è detto da più parti: quest’anno Mandorlini ha un motore diesel, per divertirsi ci saranno altre occasioni.

Mentalità da serie A: incassa lo svantaggio quasi senza colpo ferire, persegue la manovra articolata e combinazioni rapide in attacco. Se non è sempre efficace è perchè i mezzi non sono eccelsi e il Verona gioca a nascondino. Nella ripresa sembrano sforzi inutili, ma una zolla galeotta apprezza il tentativo e premia la prestazione del Novara, che merita ampiamente il pareggio su un campo minato come il Bentegodi.



Dirige con autorità, smista cartellini opportuni e cerca il dialogo coi giocatori: promosso.

Vittima del conto bonus-malus: nel primo tempo salva due volte in rapida sequenza (Lazzari-Piovaccari), nel secondo cede al sinistro beffardo di Alhassan.

Bel duello con Del Prete: lo perde solo ai punti, perchè trova meno il fondo.

Tanto incerto nel primo tempo quanto solido nel secondo.

Talvolta fuori posizione, presente quando c’è da spazzare l’area.

Fa un tempo a testa con Ghiringhelli: nel primo attacca lui, nel secondo si vede meno.

Assente, impreciso: serata no dal 54′ LANER 5,5 Qualcosa in più a livello di fraseggi e dinamismo, ma subisce anche lui la manovra avversaria.

Non demerita particolarmente ma da lui ci aspettiamo di più: acceso a intermittenza, resta troppo schiacciato lì nel mezzo.

Vichingo mattatore nel primo tempo, che imprime con assist e sgroppate in lungo e in largo. In calo dopo l’intervallo

Ben marcato, cerca il guizzo che spacchi la difesa ma rimbalza più o meno regolarmente sul muro novarese.

Pur non tirando in porta si fa apprezzare per sacrificio e tentativi di dialogo con gli esterni dal 72′ BOJINOV 5,5 Entra con la squadra in ginocchio, non può ancora rialzarla da solo.

Azzecca un bel sinistro che illude il Bentegodi, si mantiene vivace tra sinistra e centro pur calando progressivamente dall’83’ CECCARELLI s.v.

All.MANDORLINI 5,5 Da capire se la squadra si abbassa per stanchezza o sua disposizione. Bacinovic da interno non sembra trovarsi a proprio agio.

Lascia un’unghia di dubbio sul gol subito, ma in fin dei conti l’errore è del reparto che si lascia scappare Martinho.

Emerge nella ripresa spingendo con volontà encomiabile; anche un paio di suggerimenti interessanti.

E’ pur sempre il sindaco: non si lascia scherzare dal Cacia di turno. Un pò ruvido però lo è sempre stato: ammonito.

Tranquillo nella marcatura di Cacia, che non vede mai la porta anche per merito suo.

Cavalca con grinta ed è pericoloso quando raggiunge il fondo dal 73′ LEPILLER 6 L’ex da spessore al fronte d’attacco e prova il tiro: una ribattuta ispira Alhassan per il pareggio.

Cerca la giocata precisa ma spendendo tanto spesso sbaglia

Esperimento regista fallito: non trovando la misura del fraseggio stretto deve spesso ricorrere a lanci imprecisi dal 55′ BUZZEGOLI 6 Più adatto al ruolo di playmaker: conferisce più logica alla manovra pur non inventando chissachè.

Inzio a cento all’ora, prosieguo in calando e finale col botto. Da interno ha meno modo di sciogliere la corsa ma per essere la prima volta merita.

Piazzato tra le linee, farcisce il primo tempo di utili giocate di raccordo e sfiora il gol. Nel secondo resta imbottigliato nel traffico e si nota meno.

Ha le qualità per far sfracelli in serie B: se le mostra solo a tratti è per il lavoro sporco che deve smazzarsi. Vicino al gol in tre occasioni.

Utile e rapido in fase di sponda ma quando deve concludere fa cilecca dal 61′ BACLET 5,5 A volte rallenta l’attacco invece di velocizzarlo: non fa granchè più di Piovaccari anche se la sua presenza intimorisce ancora.

All.TESSER 6,5 Non sfigura, anzi: la sua squadra cerca il gioco e non si arrende. E dire che aveva regista (Parravicini) ed interno (Alhassan) fuori ruolo.

Il tabellino

Marcatori: 4′ Martinho (V), 84′ Alhassan (N)

Verona (4-3-3): Rafael; Abbate, Moras, Maietta, Cacciatore; Bacinovic (54′ Laner), Jorginho, Hallfredsson; Gomez, Cacia (72′ Bojinov), Martinho (83′ Ceccarelli) (Berardi, Ceccarelli, Fatic, Carrozza). All.Mandorlini

Novara (4-3-1-2): Bardi; Ghiringhelli, Lisuzzo, Ludi, Del Prete (73′ Lepiller); Marianini, Parravicini (55′ Buzzegoli), Alhassan; Lazzari; Gonzalez, Piovaccari (61′ Baclet) (Kosicky, Faragò, Motta, Rubino). All.Tesser.

Arbitro: Ciampi di Roma

Ammoniti: Lisuzzo (N)

 

(Carlo Necchi)