37 giocatori e quasi 80 milioni di euro mossi tra acquisti e cessioni: è questo il biglietto da visita del calciomercato genoano. Come al solito Preziosi non si è risparmiato, dirottando giocatori come carrarmatini del Risiko, assumendo e licenziando un dirigente troppo ingombrante come Lo Monaco e chiudendo con un saldo positivo importante. L’ennesima rivoluzione rossoblu ha risparmiato l’allenatore, che sarà ancora Luigi De Canio. L’ex tecnico del Lecce si è ritrovato con tanta materia nuova da plasmare, tra tutti i reparti si contano 20 acquisti. Bilanciati da cessioni importanti che hanno però alleggerito il monte stipendi, liberato delle due principali zavorre (Palacio e Miguel Veloso). Al termine del mercato si presenta un Genoa con più incognite ma una maggiore quantità di opzioni tattiche.



L’imbarcata di gol subita l’anno scorso non sposta la sostanza di una virgola: Seba Frey resta una garanzia, soprattutto se è vero che i portieri migliorano col tempo come il vino. Il ruolo di vice andava stretto al giovane Perin, girato a Pescara dove può giocare titolare: si è cercato a lungo un dodicesimo, è stato trattato Benassi ma è arrivato il greco Tzorvas, non entusiasmante l’anno scorso in quel di Palermo. Come secondo è perfetto. Donnarumma, scuola Milan e pittoresco titolare dell’ultimo Gubbio, sarà il terzo.



Cambio a destra: via la colonna Mesto e il rientrante Tomovic, dentro Ferronetti che deve recuperare la migliore forma fisica, con Marco Rossi pronto a riciclarsi anche nel ruolo di numero 2. Granqvist dovrà guidare il reparto spalleggiato da Canini, ormai più che affidabile a questi livelli. Da considerare anche il rientro di Cesare Bovo, infortunato per lungo tempo ed ora pienamente recuperato. Atteso anche Antonelli a sinistra dopo una stagione sfortunata a livello fisico: sarà comunque coperto da Moretti e dal giovane Sampirisi, impiegabile anche a destra. L’impressione è che il reparto colabrodo dell’anno scorso sia leggermente migliorato qualitativamente: sarà comunque l’intera squadra a dover migliorare l’attitudine difensiva. L’argentino Velazquez è l’incognita d’importazione: lo ha acquistato Lo Monaco che generalmente non sbaglia in Sudamerica.



Abbandonato il progetto Veloso, si riparte da Kucka, definitivamente abbandonato dall’Inter, e da Juan Manuel Vargas, ottimo colpo di mercato adatto al 4-3-3 di De Canio. Accanto a loro una baby gang di ottime speranze, da Merkel al più maturo Toszer, che ha ben impressionato nel precampionato, sino ai vari Bertolacci, che ritrova il mister che lo lanciò a Lecce, Jorquera e Seymour. Da verificare il brasiliano Anselmo, altro pesce dalla rete di Lo Monaco, mentre il tosto Jankovic si sdoppierà tra centrocampo ed attacco. Per tutto il resto, poi, c’è il capitano, Marco Rossi

Ciro Immobile: è lui l’attrazione principale. Scaricato Gilardino è rientrato Borriello, che ha fame di gol e stabilità, cose che sinora ha trovato con continuità solo a Marassi. Da seguire Melazzi, promessa uruguagia classe 1991, così come il nostro Piscitella, arrivato nell’operazione Destro. Il giovanissimo Jara Martinez, giunto assieme a Tzorvas in cambio di Von Bergen, rimarrà probabilmente aggregato alla Primavera. Globalmente un reparto su cui scommettere: non mancano i punti di domanda ma il gioco sembra poter valere la candela.

Solo il Milan ha incassato più del Genoa in questo calciomercato: anche senza Lo Monaco il rapporto qualità-prezzo della campagna acquisti è elevato. Abbassato anche il monte stipendi.

Seymour, Immobile, Toszer, Anselmo, Canini, Velazquez, Bertolacci, Piscitella, Tsorvas, Jara Martinez, Vargas, Melazzi, Donnarumma, Borriello, Ferronetti.

Palacio, Constant, Sculli, Belluschi, Tomovic, Lupatelli, Alhassan, Biondini, Zè Eduardo, Ferretti, Mesto, Gilardino, Birsa.