Il Cagliari affonda ancora: in una Is Arenas finalmente aperta (ai soli possessori della tessera del tifoso) il Pescara passa per 2-1, trovando la seconda vittoria consecutiva e l’allontanamento dalle zone calde della classifica, dove invece rimane il Cagliari, ultimo e in crisi profonda. Vediamo ora le pagelle della partita con i voti dei protagonisti. 



Il primo tempo sostanzialmente non si gioca: un paio di conclusioni del Pescara e poco altro. Il gol in apertura di ripresa di Terlizzi vivacizza la gara, il rosso a Rossettini dà coraggio agli ospiti che cominciano ad avere spazi per un raddoppio che puntualmente trovano. Finale comunque interessante, perché il Cagliari trova il gol della speranza su rigore e per dieci minuti forza i tempi, senza però combinare granché. Ad ogni modo, chi non è potuto andare allo stadio non si è perso nulla: anzi, ha evitato di assistere all’ennesima sconfitta dei sardi. 



Non si può spiegare solo con l’assenza di capitan Conti un tracollo del genere. La squadra non ha idee, non ha velocità, sembra sempre in balia dell’avversario. Eppure i giocatori per impostare le partite in un certo modo ci sarebbero, ma in questo momento regnano confusione e mancanza di serenità. In Sardegna però sono abituati alle partenze lente, fin dai tempi di Allegri: ora sta a Cellino valutare la situazione con Ficcadenti. 

Vittoria esterna di grandissimo peso specifico, contro una diretta concorrente per la salvezza. Per Stroppa è il terzo risultato utile consecutivo, i suoi si stanno adattando alla categoria ed emergono le individualità, come quella di Weiss al secondo gol in cinque giorni. Sarà un campionato di sofferenza, ma gli abruzzesi sono in palla e stanno sfruttando il momento positivo. 



Due decisioni importanti: espulsione di Rossettini e rigore per il Cagliari. Vede bene su entrambe, nel complesso amministra con tranquillità la partita distribuendo forse troppi cartellini. 

Abbandonato dalla difesa e sfortunato: la punizione di Terlizzi è deviata due volte. 

E’ come se non avesse giocato: non ha combinato nulla per tutta la partita.

Due cartellini in sei minuti: lascia i suoi in 10 nel momento più difficile.

Tutto sommato, prova ordinata. E’ l’unico che riesca a combinare qualcosa di buono in difesa.

Palo nel primo tempo, spinge sempre con costanza ma nel secondo tempo scompare dal campo. ()

Ordinato e senza troppi errori, ma in mezzo al campo poteva e doveva dare di più.

Sacrificato in nome della ricerca del pareggio, si danna l’anima ed è presente con inserimenti senza palla.

( Il talento non manca, l’abnegazione neppure, ma questo è il lontano parente del giocatore vero che a Cagliari hanno ammirato)

Se avessero tutti la voglia di fare di Nainggolan, questo Cagliari non avrebbe due punti.

Parte bene spaventando Perin, progressivamente scompare, infine viene sostituito per sistemare la difesa rimasta con l’uomo in meno.

( Non commette topiche colossali ma nemmeno giganteggia: compitino, diciamo così)

Almeno ci prova, perso nel mezzo dei centrali del Pescara. Freddo anche sul rigore.

Giocatore dai due volti, quando parte palla al piede fa paura, davanti alla porta meglio un Gargoyle in pietra. 

Non ha molte colpe: i migliori giocano, il suo Cagliari parte bene. Unica colpa: subito il gol, non sa dare una scossa.

Para tutto quello che gli capita intorno, non può nulla solo sul rigore. Bel messaggio a Stroppa e Pelizzoli.

Gara ordinata, qualche fallo tattico (ammonito) ma niente di gravissimo.

Conosce la serie A, sa cosa aspettarsi e come risolvere: spazza tutto, sulla punizione-gol è fortunato. Causa il rigore, ma è un episodio veniale.

Anche lui prezioso in fase difensiva, non fa passare nulla. 

Non molto presente in avanti, ma dietro è una garanzia. 

Altro giocatore da categoria, tra i palleggiatori del Pescara porta legna in cascina con recuperi importanti.

Si vede poco, ma si sacrifica tanto per la squadra, tanta interdizione.

( Entra e distrugge quello che il Cagliari costruisce)

Altro giocatore che si nota poco ma si fa sentire in mezzo al campo. Recupera e imposta, e prova anche la conclusione.

Sfortunato: deve abbandonare dopo 40 minuti per un risentimento muscolare. Fin lì, niente di trascendentale.

( Per la seconda volta consecutiva entra, porta vivacità ai suoi e segna un gol decisivo. Non si può chiedere di più)

Stavolta meno appariscente del solito, ci mette la volontà ma non azzanna mai la partita.

Combina pochino là davanti: era una partita di sacrificio, mette poco anche di quello.

( Lui sì che dà una mano in copertura, ma è nato per fare i gol e in serie A ne hanno visti pochino)

Il suo Pescara era dato per spacciato già ad agosto, e invece lui si prende 7 punti in tre giornate che danno tanto ossigeno. E ha il coraggio delle proprie idee. Premiato giustamente.