Il campionato di serie B è iniziato da appena due giornate, eppure la classifica propone già una sorpresa. L’Hellas Verona, reduce da un torneo di vertice e grande favorita di quest’anno, ha raccolto due punti in altrettante gare. Per la formazione di Mandorlini due pareggi, sempre col punteggio di 1-1: prima sul campo del Modena nella partita d’esordio e poi al Bentegodi contro lo Spezia, sabato scorso. Lungi dal voler imbastire processi dopo due settimane di gioco, resta il dato di fatto: gli scaligeri non sono dove dovrebbero essere, ovvero in testa alla classifica. Il Verona è una squadra molto interessante: ha perso un cardine centrale come Tachtsidis, passato alla Roma, ed attaccanti “pesanti” come Pichlmann (Spezia) e Bjelanovic (passato ai rumeni del Cluj proprio ieri); d’altra parte la campagna di rafforzamento ha portato elementi di lusso per la categoria, come il regista Bacinovic, il pilone Moras, l’ala funambolica Rivas e gli affari last minute, gli attaccanti Daniele Cacia e Valeri Bojinov. La griglia di partenza del campionato cadetto colloca il Verona in prima fila: le aspettative dei butei per questa stagione hanno sangue blu. Per un punto di vista illustre sulla situazione in casa Hellas ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Gigi Cagni, stimato allenatore del nostro calcio. Cagni ha guidato il Verona nel biennio 1996-1998: ecco le sue impressioni sulla squadra attuale.
Mister, l’anno scorso il Verona era una sorpresa: quest’anno può influire il fatto di essere la favorita?
Sicuramente porta delle pressioni, che in una città come Verona, che io conosco bene, possono anche pesare. Però…
Però?
Io ho seguito la squadra in coppa Italia, sia con l’Entella che col Genoa, e anche in campionato: è quadrata, si intuiscono qualità superiori, magari non sono ancora al massimo della condizione fisica.
Perchè secondo lei?
E’ un discorso di programmazione fatta dall’allenatore. Ormai è il terzo anno che Mandorlini è lì, con la stessa squadra. Il campionato di B è lunghissimo, una partenza più lenta fa parte di un programma. E’ chiaro che chi incontra il Verona fa la partita della vita, dovranno abituarsi a questo.
A centrocampo il cambio Tachtsidis-Bacinovic comporta variazioni nello sviluppo della manovra?
Non credo, sono due giocatori molto simili, e molto giovani. Bacinovic ha le qualità giuste, così come tutta la squadra, che ha anche l’esperienza adatta per fare un grande torneo.
Cosa è mancato in queste prime due partite?
Diciamo che i giocatori del Verona devono trovare il passo giusto, che in serie B è difficile pretendere all’inizio. Livorno e Sassuolo hanno fatto meglio perchè hanno programmato una partenza diversa, dal punto di vista fisico. Il Livorno visto ieri sera andava al doppio del Padova. Certo, dal mio punto di vista…
Prego.
Ho fatto abbastanza campionati di B per poter dire che si vincono nel girone di ritorno, non in quello di andata. Sulla condizione fisica del Verona, che non è stata brillantissima, ha influito anche il doppio impegno di coppa da cui erano reduci.
Mandorlini ha ancora un paio di assi da calare, Cacia e Bojinov: potranno giocare insieme, considerando gli altri giocatori offensivi?
Se Mandorlini riesce a recuperare Bojinov potrà utilizzarlo anche da esterno, ha già giocato in quel ruolo e può ancora farlo perchè ha grande qualità tecnica, ed è forte nell’uno contro uno. Cacia è il tipico centravanti: potenzialmente è un attacco da promozione.
Il brasiliano Jorginho potrebbe essere il nuovo leader del centrocampo, assieme ad Hallfredsson?
Sì, ha le qualità per esserlo, può fare sicuramente la differenza in questo Verona.
La fase difensiva la convince?
Ripeto, l’unico problema vero del Verona è che non è brillante in questo momento, anche per il fatto che ci sono giocatori di notevole stazza fisica. Ma è un discorso di preparazione: quest’anno sarà un Verona diesel.
(Carlo Necchi)