Difficile situazione quella attuale della Juve Stabia. Le vespe gialloblu, l’anno scorso protagoniste di un ottimo campionato di serie B (da neopromosse) con playoff accarezzati fino a poche giornate dal termine, quest’anno sono chiamate a un campionato di conferma, pur avendo perso Marco Sau (21 gol lo scorso anno). La squadra è rimasta sostanzialmente la stessa, se si eccettuano gli arrivi di Cellini e Bruno davanti e di due interessanti giovani della Fiorentina Primavera, Agyei e Acosty. La stagione era iniziata sotto i migliori auspici: in Coppa Italia, prima il 3-0 al Frosinone, poi la vittoria ai calci di rigore contro la Sampdoria. Poi, in campionato, il semi-tracollo: sconfitta interna contro il Livorno che ha fatto scattare qualche campanello d’allarme, fino alla sconfitta di Brescia che ha avuto l’esito di mandare su tutte le furie il presidente Franco Giglio e il suo socio Franco Manniello, che hanno parlato di giocatori che si sono montati la testa, impegno inesistente e rabbia agonistica dimenticata da qualche parte. Già domenica in casa contro il Vicenza (ripescato dalla Lega Pro) i campani sono chiamati a riscattare il brutto avvio: il campionato è lunghissimo e quindi c’è tutto il tempo di rifarsi, ma iniziare così male può avere ripercussioni soprattutto a livello psicologico. Abbiamo chiesto un parere sulla Juve Stabia e sul suo periodo di difficoltà a Gianni Di Marzio, che nella sua lunga carriera da allenatore si è seduto sulla panchina delle Vespe nella stagione 1972/1973. “La squadra era partita bene”, ha detto Di Marzio, in esclusiva e Ilsussidario.net. “Forse la vittoria contro la Sampdoria ha creato qualche entusiasmo e aspettativa di troppo; poi, più che altro, la sconfitta casalinga contro il Livorno ha creato delle tensioni, e il kappaò di Brescia ha creato il panico”. Di Marzio però non è assolutamente allarmista per quanto riguarda il prosieguo della stagione: “Io penso che la Juve Stabia si rimetterà in carreggiata: la squadra è buona, anzi ottima, e due sconfitte non possono assolutamente ostacolare il cammino di una squadra che, peraltro, è stata costruita bene, ha un ottimo allenatore e, soprattutto, un pubblico eccezionale. Bisogna stare con i piedi per terra, e non creare storie o panico inutili, perchè la squadra è forte”. Ribadisce il concetto quando gli chiediamo se sia difficile ripetersi nel campionato di serie B, che è sempre molto difficile. “Certo, la serie cadetta è lunga e sarebbe meglio partire bene, ma io credo in questo allenatore e in questa squadra”. Anche di come Braglia saprà far fronte alla partenza di Sau:



“Deve dire il campo se Cellini o Bruno saranno sostituti all’altezza, ed è chiaro che quando un giocatore così importante se ne va è sempre una perdita; però, un calciatore non fa mai un’intera squadra”. E sui 21 gol che verrano a mancare: “Un attaccante non gioca mai da solo contro tutti: la squadra l’ha messo nelle condizioni di segnare così tanto. Sono certo che i gol arriveranno lo stesso”. Sull’obiettivo stagionale Di Marzio non si sbilancia, ma ci fa capire che la Juve Stabia, per lui, potrà ripetere l’ottimo campionato dello scorso anno:“Sono ottimista in generale per quanto riguarda la squadra e la compattezza del gruppo”. Poi, come lui stesso ha affermato, sarà il campo a dirci dove potranno arrivare le Vespe.



 

(Claudio Franceschini)

Leggi anche

Risultati Serie A, classifica/ Diretta gol live score dei posticipi (13^ giornata, oggi 25 novembre 2024)