Dopo aver entusiasmato tutti gli sportivi del mondo con le sue lunghe leve durante le Olimpiadi di Pechino prima e di Londra poi, Usain Bolt ha deciso di voler sbalordire anche il mondo del pallone chiedendo a gran voce un provino con il Manchester United. Una delle squadre più importanti al mondo per tradizione e risultati sportivi, ha deciso di accontentare il velocista giamaicano, medaglia d’oro sui 100 e 200 metri con tanto di record del Mondo. Sir Alex Ferguson ha intenzione di concedere al campione giamaicano una possibilità: “L’anno prossimo giocheremo un’amichevole contro alcune ex stelle del Real Madrid e potrebbe essere l’occasione giusta per mettere dentro Bolt e vede come va”. Insomma per il 25enne Bolt potrebbe davvero aprirsi la carriera da calciatore anche se per il momento si tratta solo di una partita amichevole. Bolt ha sempre dichiarato di essere un tifoso dei Red Devils e di voler provare a giocare seriamente a calcio con la maglia del club inglese. Certo, tra un’amichevole e una vera partita di Premier League o di Champions League c’è un abisso, ma Bolt ha deciso di prendere seriamente l’occasione che Ferguson vorrebbe concedergli. Per molti si tratta di un intrigo a livello commerciale, per questo abbiamo chiesto delucidazioni a Marcel Vulpis, direttore e fondatore del sito economico Sporteconomy.
Bolt giocatore del Manchester United. Semplice trovata commerciale o qualcosa di più serio?
Mah onestamente fatico a credere a Bolt come giocatore di calcio. In primis per un fatto puramente fisico, non penso che il giamaicano abbia le qualità fisiche per giocare a calcio. Un contrasto potrebbe fargli molto male. Ma soprattutto è impossibile a livello di sponsor.
In che senso?
Bolt è legato a vita alla Puma, ha un contratto non lungo ma a vita. Il Manchester United invece è targato Nike, ci sarebbe un conflitto pazzesco tra questi due imperi.
A livello commerciale potrebbe essere una trovata geniale…
E’ chiaro che il Manchester United quotato in Borsa a New York pensi a stratagemmi importanti. Infatti non credo che questa storia del provino sia stata avallata da Ferguson piuttosto credo che ci siano dietro i dirigenti che curano il management. Però anche qui sorgono dei problemi.
Quali?
Anche per la partita amichevole ci dovrebbe essere il permesso della Puma.
Chissà quante magliette potrebbero essere vendute…
Altro problema. Un conto è se a Bolt gli regalano la maglietta dell’evento, un conto se la maglia del Manchester United con il nome di Bolt venisse venduta anche ai tifosi. Anche in quel caso la Puma sarebbe d’accordo? A meno che tra Puma e Nike non saltasse fuori un accordo del tipo dividere la metà dei guadagni tra i due marchi.
Ma se Bolt dovesse convincere Ferguson?
A quel punto per strappare il giamaicano alla Puma bisognerebbe pagare una penale salatissima. La Nike dunque dovrebbe dare a Bolt i soldi per pagare la penale alla Puma. Ma onestamente credo poco a tutto questo progetto.
(Claudio Ruggieri)