La Sampdoria blinda Mauro Icardi. Era nell’aria: la proposta di un contratto quinquennale, le parole del direttore sportivo Carlo Osti, la recente prestazione contro la Juventus. In realtà era stata proprio quella ad aprire le voci: contro i campioni d’Italia, sotto di un gol e in inferiorità numerica, i blucerchiati erano riusciti a vincere 2-1 grazie a una doppietta dell’argentino. Che, a quanto pare, segna solo gol pesanti: sono tre i gol in questa stagione, l’altro lo ha messo a segno nel derby contro il Genoa, quello che la Sampdoria ha vinto uscendo da una crisi che durava sette partite (tutte perse). Come in – quasi – tutte le favole che si rispettino, quella di Icardi nasce grazie a un imprevisto: la penuria di attaccanti a Bogliasco. Maxi Lopez si infortuna ed è costretto a star fuori a lungo (rientro previsto tra fine gennaio e inizio febbraio), Pozzi subisce la stessa sorte, Eder non è una prima punta e infatti fatica a vedere la porta. Così Ciro Ferrara è quasi costretto a dare fiducia a questo ragazzino, che l’anno precedente aveva avuto l’opportunità di esordire con la maglia blucerchiata in serie B (quattro reti), vivendo l’emozione della risalita in serie A. Come punta unica Mauro ha faticato a emergere, ma alla fine il gol contro il Genoa lo ha sbloccato. Poi c’è stato il consueto momento “sliding doors”, o almeno potrebbe esserci stato: Pasquale Sensibile dà il nulla osta all’argentino di Rosario di andare a giocare il Sudamericano Sub-20 con l’Argentina. Peccato che di lì a poco Ferrara venga licenziato e, con lui, lo stesso Sensibile. Arrivano Osti e Delio Rossi, e il nuovo staff tecnico, vista la coperta semi-inesistente in attacco, decide di non farlo partire. Sembra ci siano momenti di tensione, volano parole come “cessione” e “tradimento”, ma non c’è tempo per pensarci: arriva la partita contro la Juventus, quella che Icardi non avrebbe dovuto giocare. Il resto è storia. La prestazione dell’argentino, che è cresciuto negli stessi luoghi di Leo Messi, il quale più volte gli chiedeva di rimanere a Barcellona (Mauro ha passato tre anni nelle giovanili) e ora gli manda magliette blaugrana per convincerlo a tornare, ha fatto sì che tante squadre gli mettessero gli occhi addosso. Del resto ha solo 19 anni ed enormi margini di miglioramento: José Alberti l’ha indicato come ideale post Cavani a Napoli, dove aveva già segnalato il suo nome (clicca qui per l’intervista esclusiva). Tante idee e proposte, tanti sondaggi: ma proprio oggi il presidente blucerchiato Garrone ha chiuso la porta in faccia alle pretendenti: 



“Icardi è incedibile”. La Sampdoria investe forte su di lui: può rappresentare l’attaccante del futuro ma anche del presente, quel bomber che i doriani sognano dal giorno in cui Gianluca Vialli ha lasciato Marassi, e che hanno gustato per troppo poco con Giampaolo Pazzini. Sarà l’argentino il nuovo top player della serie A? Lo scopriremo.

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