Oggi in Coppa d’Africa torna in campo il gruppo A, che segna così l’inizio della seconda giornata della fase a gironi della massima competizione calcistica africana. Si comincia alle ore 16.00 con Sudafrica-Angola: gli organizzatori sudafricani ospitano la squadra della ex colonia portoghese a Durban, città sulla costa dell’Oceano Indiano e porto di primaria importanza. Si gioca allo stadio Moses Mabhida (intitolato a un leader politico sudafricano), uno degli impianti principali della Nazione, che infatti già ai Mondiali del 2010 aveva ospitato ben sette partite, quasi sempre con in campo le big del calcio mondiale, compresi un ottavo di finale e una semifinale. La partita di oggi assume particolare importanza a seguito dei risultati della prima giornata di questo girone: la partita di esordio è terminata con un pareggio per 0-0 sia per il Sudafrica (contro Capo Verde) sia per l’Angola (contro il Marocco), dunque la classifica del raggruppamento vede tutte le squadre pari sia per punti sia per differenza reti, evidentemente nulla. Speriamo allora di assistere a qualche gol oggi, dopo che sabato abbiamo vissuto un giorno clamorosamente senza reti, che ci costrinse ad attendere la domenica per ammirare il primo gol di questa Coppa d’Africa 2013. Il risultato sarà fondamentale: chi vince avrà un piede nei quarti, chi perde avrà un piede a casa, mentre un altro pareggio renderebbe davvero incertissima l’ultima giornata, in programma domenica.



Inutile nasconderlo: per il Sudafrica il pareggio nella partita inaugurale è stata una grossa delusione. Iniziare il cammino nella Coppa d’Africa casalinga contro una squadra debuttante assoluta, e per giunta espressione di un piccolo arcipelago, sembrava uno splendido assist del calendario per i Bafana Bafana (come vengono soprannominati i giocatori della Nazionale). Invece è arrivato un deludente pareggio senza reti, e la partita di oggi è già diventata determinante per le sorti del girone e della qualificazione per i quarti di finale. Il Sudafrica è una delle grandi tradizionali del calcio africano, anche se la sua storia è stata condizionata dai decenni di embargo imposti dalla FIFA all’epoca dell’apartheid. Uno dei tanti risultati che dobbiamo a Nelson Mandela è stato il ritorno del Sudafrica nel mondo dello sport. Ne hanno beneficiato soprattutto il rugby e le Olimpiadi, ma comunque anche nel calcio il Sudafrica ha ottenuto risultati da ricordare: infatti ha partecipato a tre delle ultime quattro edizioni dei Mondiali (anche se non ha mai passato la fase a gironi), mentre in Coppa d’Africa può vantare la vittoria del 1996, il secondo posto del 1998 e il terzo posto del 2000, anche se clamorosamente ha fallito la qualificazione per le ultime due edizioni, del 2010 e del 2012. Davvero sorprendente se si pensa che nello stesso 2010 ai Mondiali fu capace di battere la Francia e di pareggiare contro il Messico, ma certo questo ci dice che il calcio sudafricano non sta vivendo un grande periodo. Ciò è dimostrato dal fatto che non ci sono grandi nomi nella rosa dei 23 convocati del c.t. Igesund: quasi tutti giocano in patria, e i pochi che sono giunti in Europa non militano in squadre di primo piano.



Per l’Angola invece il pareggio iniziale è stato un buon risultato. Sulla carta le Palancas Negras (Antilopi nere) dovevano giocarsi proprio con il Marocco un posto nei quarti insieme al Sudafrica, ma ora tutto è possibile in questo girone. L’Angola è una novità degli ultimi anni del calcio del Continente Nero: Stato indipendente dal 1975, per anni non ha lasciato tracce nel calcio. Qualche miglioramento ci fu negli anni Novanta, quando per due volte riuscì a qualificarsi per la Coppa d’Africa, ma la vera svolta arrivò con la sorprendente qualificazione per i Mondiali del 2006. La partecipazione al torneo iridato in Germania fu più che dignitosa: sconfitta di misura (1-0) proprio contro gli ex colonizzatori del Portogallo, e poi due pareggi contro Messico (0-0) ed Iran (1-1), e terzo posto nel girone davanti agli asiatici. Nello stesso anno arriva anche la prima di cinque partecipazioni consecutive alla fase finale della Coppa d’Africa: insomma, dal 2006 l’Angola non è più mancata al torneo continentale, ed ha ottenuto le migliori prestazioni nel 2008 e nel 2010, quando ha raggiunto i quarti di finale. Invece ha fallito la qualificazione per i Mondiali del 2010, ma in ogni caso non ci sono più dubbi sul fatto che l’Angola sia ormai una delle realtà più significative del calcio africano: l’obiettivo in questa edizione della Coppa d’Africa sarà quello di passare almeno il primo girone. L’ex colonia portoghese ha certamente le capacità per farcela. Ma ora la parola va al campo: infatti, Sudafrica-Angola sta per cominciare…



 

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