Siamo arrivati all’epilogo della Coppa d’Africa 2013: la ventinovesima edizione del torneo del Continente Nero si è giocata a un solo anno di distanza dalla ventottesima perchè la Caf (la Federazione Africana) ha deciso di cambiare il calendario della manifestazione e giocare negli anni dispari, in modo che la coppa non si sovrapponga ogni due anni ai Mondiali. Naturalmente si gioca in inverno perchè il clima africano non consentirebbe di effettuare le partite in luglio e agosto; così la Coppa d’Africa arriva quando la stagione dei club è ancora in corso, e i tanti (sempre più in crescita) giocatori impegnati in campo interrompono i rispettivi campionati per dare una mano alle loro nazionali in un torneo che a livello locale conta tantissimo, e che sta diventando cruciale e seguitissimo anche a livello mondiale (soprattutto da scout e osservatori a caccia di talenti). La finale del 2013 è Nigeria-Burkina Faso, sicuramente un ultimo atto che in pochi si sarebbero aspettati alla vigilia. Si gioca a Johannesburg alle 19: di fronte ci sono una nazionale nobile del calcio africano, che ha dominato negli anni Novanta ma ha poi vissuto un lungo declino fino a sparire dai radar del calcio mondiale, e una squadra che invece non ha mai avuto gloria, non ha mai centrato risultati e oggi per la prima volta si gioca un titolo in una partita secca. Non c’è una favorita, nemmeno sulla carta: la Nigeria ha mostrato un ottimo gruppo di giovani, ha probabilmente un talento superiore e qualche veterano che porta esperienza. Il Burkina Faso però ha fatto vedere un bellissimo gioco e ha dimostrato di non abbattersi mai, nemmeno quando le cose si erano messe per il peggio. La storia della manifestazione ci dice inoltre che spesso e volentieri l’underdog ha la meglio (solo l’anno scorso ne abbiamo avuto un caso) e quindi aspettiamoci una bella partita, soprattutto equlibrata, con la speranza che il terreno di gioco sia decisamente migliore rispetto a quello visto su altri campi (soprattuto a Nelspruit, sede della semifinale del Burkina Faso che al Mbombela Stadium aveva giocato anche tutta la prima fase). In deci occasioni i novanta minuti non sono stati sufficienti a decretare la squadra campione: in tre occasioni si è andati ai tempi supplementari e in una di queste c’è stata la ripetizione della gara (nel 1974). Sette invece le volte in cui la partita si è conclusa ai calci di rigore: la Nigeria ha un precedente negativo, l’ultima volta che si è andati oltre i supplementari è stato l’anno scorso. Nigeria e Burkina Faso si erano già incontrate nel girone eliminatorio, il 21 gennaio a Nelspruit: era la prima partita del gruppo C, finita 1-1 grazie ad un gol di Alain Traorè in pieno recupero.



La Nigeria ha vinto per due volte la Coppa d’Africa: è successo nel 1980, edizione giocata in casa e chiusa dal netto 3-0 contro l’Algeria, e nel 1994, quando in Tunisia le Super Aquile hanno avuto ragione dello Zambia per 2-1. Proprio in quegli anni Novanta la squadra ha conosciuto il suo miglior momento: quattro anni prima aveva giocato e perso un’altra finale (sempre contro l’Algeria), nel 2000 è stata sconfitta ai rigori dal Camerun, e nelle edizioni dei Mondiali negli Stati Uniti e in Francia la squadra ha raggiunto per due volte consecutive gli ottavi di finale, sfiorando i quarti nel 1994 (eliminata dall’Italia che pareggiò con Roberto Baggio all’ultimo secondo dei tempi regolamentari). L’allenatore di oggi, Stephen Keshi, faceva parte di quella squadra, che annoverava anche Okocha, Finidi George, Yekini (miglior marcatore nella storia della nazionale, 37 reti) e Sunday Oliseh (passato dall’Italia, con Juventus e Reggiana). Le Super Aquile sono poi gradualmente decadute, pur riuscendo a centrare tre terzi posti consecutivi tra il 2002 e il 2006 e poi ancora nel 2010; ma le vittorie sono sempre rimaste lontane, perchè quella generazione d’oro non è mai stata rimpiazzata a dovere. Adesso sì: la squadra è giovane e alla vigilia non era accreditata, ma pian piano è riuscita a superare tutti gli ostacoli. Seconda nel girone dietro proprio al Burkina Faso, ha ottenuto due pareggi e la vittoria decisiva contro l’Etiopia; poi è andata a sfidare la favoritissima Costa d’Avorio, battendola per 2-1. In semifinale tutto facile: il Mali è stato superato con un sonoro 4-1 e la gara chiusa già nel primo tempo. Grandi protagonisti del torneo sono stati finora Emmanuel Emenike (gioca in Russia nello Spartak Mosca) e Sunday Mba, unico calciatore a giocare nel campionato nigeriano, autore del gol decisivo contro la Costa d’Avorio. I due calciatori più rappresentativi sono entrambi in Premier League con il Chelsea: il centrocampista John Obi Mikel e l’attaccante Victor Moses.



Il Burkina Faso è lo Zambia del 2013. Lo scorso anno i Chipolopolo avevano centrato a sorpresa la finale, eliminando sulla loro strada formazioni più quotate come il Ghana; e all’ultimo atto avevano superato la Costa d’Avorio ai calci di rigore. Ai burkinabè manca solo quest’ultimo passaggio per replicare: il torneo degli uomini di Paul Put, che sta allenando in Africa perchè in Belgio è stato squalificato a seguito di scandali legati alle scommesse, è stato fino a questo punto straordinario. Les Etalons non hanno una tradizione favorevole in Coppa d’Africa: l’unico risultato di prestigio è un quarto posto conquistato in casa, nel 1998. Già superare il girone è stato un’impresa: costrette sul pareggio Nigeria e Zambia, il Burkina Faso ha poi demolito l’Etiopia (4-0) giocando in dieci uomini per tutto il secondo tempo. Ai quarti di finale non molti accreditavano i burkinabè di una vittoria, ma una rete di Jonathan Pitroipa nei tempi supplementari ha regalato una storica semifinale. Qui l’arbitro tunisino Slem Jedidi ha fatto di tutto per spingere il Ghana in finale: un rigore inesistente concesso, poi un gol annullato a Nakoulma, infine la doppia ammonizione a Pitroipa su un fallo netto dell’avversario trasformato in simulazione dell’esterno del Rennes. Alla fine il Burkina Faso l’ha spuntata ai quarti di finale dimostrando un carattere d’acciaio, anche perchè ancora nel girone Put ha perso per tutto il torneo il suo uomo di punta Alain Traoré (gioca nel Lorient), capace di segnare tre gol nelle prime due partite. In finale ci sarà però Pitroipa: Jedidi forse spinto da qualche alto dirigente della Caf ha scritto sul referto della partita di essersi sbagliato riguardo la simulazione, e così il giocatore del Rennes sarà regolarmente in campo a guidare la sua nazionale nel tentativo di prendersi la prima Coppa d’Africa della storia. 



Che partita sarà? La finale dello scorso anno tra Zambia e Costa d’Avorio non fu spettacolare, non ci furono reti e si andò ai rigori. Qualcuno sostiene che questa edizione di Coppa d’Africa sia stata sottotono, che non si siano viste partite spettacolari e che il livello di gioco sia stato inferiore alla media. Non è del tutto vero: si sono viste squadre competitive e capaci di un bel gioco, certo non aiutate da campi molto al di sotto del par. Vedremo come andrà questa finale, la speranza è che ci possiamo divertire: la parola passa al campo, Nigeria-Burkina Faso sta per cominciare…

 

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