Violato il Camp Nou, che conosce una delle sue peggiori sconfitte dell’era “moderna”, quella di Messi e il tiki-taka. Il Real Madrid vince per 3-1 grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo e al gol del difensore Raphael Varane, che qualificano i bianchi alla finale della Copa del Rey 2013. Suona come un contentino la rete di Jordi Alba nei minuti finali, che salva almeno l’onore di un Barcellona meno brillante del solito e nemmeno troppo fortunato. Il Real di Mourinho troverà in finale la vincente di Atletico Madrid-Siviglia: 2-1 per i Colchoneros all’andata.



Partita giocata a ritmi sempre alti, col Barcellona a condurre le danze ed il Real Madrid come un riccio, a chiudersi nella sua metacampo e pungere in velocità (così sono arrivati i primi due gol). Elevato il livello tecnico e soprattutto quello tattico: il Barça ha studiato a lungo come stappare l’area madrilena, ma il Real ha bloccato le vie di fuga in maniera ammirevole. Il tutto con palla in movimento: come al solito il Clasico è stato gradevole e stavolta ancor più sorprendente visto l’esito finale.



Fa specie osservare il Barcellona così bloccato. Non certo inerme, o incapace di produrre, giacchè la partita ha registrato lunghe fasi di supremazia blaugrana (logico, considerato lo svantaggio iniziale). Ma come a San Siro i catalani non sono riusciti ad entrare in area, se non al 90′ quando ormai era troppo tardi. Bloccato Messi, il solo Iniesta è riuscito a guadagnare campo palla al piede: Pedro si è spento dopo un tempo e Fabregas è risultato poco efficace, così come i cambi. Paradossalmente i gol subiti sono meno allarmanti: un rigore, un contropiede e un angolo possono rientrare nella logica di una partita spesa all’attacco. E’ in questi casi che una punta pesante servirebbe maledettamente.



Mourinho si conferma un grande stratega difensivo: è riuscito a rendere Messi inoffensivo con una marcatura “a gabbia” asfissiante. Il contropiede ha fatto il resto, ma con Cristiano e zingari (Di Maria, Ozil, Higuain) è cosa buona e giusta, soprattutto da queste parti. Varane cresce a vista d’occhio, e con lui la difesa ha retto tutto sommato senza troppo penare. Più fatica hanno fatti i due di centrocampo, Xabi Alonso e Khedira, spesso “appoggiati” all’indietro dalla pressione avversaria. Per questo, alla luce dell’apporto difensivo che hanno offerto, la prova del quartetto Cetra dell’attacco acquista ancora più valore. Prossimo obiettivo sarà sbancare Old Trafford: lo United è più in forma del Barcellona ma con questa solidità il Real può farcela.

Il rigore per il Real è sacrosanto, quello reclamati dal Barcellona non paiono oggetto di scandalo: Pedro va giù da solo. Complessivamente tiene in pugno la gara

Barcellona

Tre gol subiti, poche colpe.

Prima lascia Piqùe solo con Ronaldo, poi Puyol con Di Maria: sono due gol, attaccare non basta.

Perde il primo duello con Ronaldo: rigore e partita in salita. Sale per fare gol ma lascia la difesa sguarnita: raddoppio e partita chiusa.

Cerca di rammendare una difesa fuori asse: Di Maria se lo beve e Ronaldo fa 2-0.

Di Maria da più fastidio accentrandosi: lui lo patisce poco e resta un appoggio fisso in fase d’attacco. Segna il gol della bandiera.

La squadra ha meno sponde in attacco e torna spesso indietro, affidandosi ancor di più a lui: fa girare la palla velocemente ma trova pochi varchi.

Il Barcellona non perde a centrocampo: anche lui spinge molto schiacciando Khedira, arriva anche al tiro ma trova pronto Lopez,

Spesso al posto giusto ma manca nelle esecuzioni: gli mancano i dialoghi con Messi, con Alba ha meno intesa dal 59’VILLA 5,5 Un paio di incursioni in area ed angoli guadagnati, senza frutto però.

Pericoloso nei primi minuti con buone accelerazioni, si spegne gradualmente sino al cambio dal 71’TELLO 6 Molto vivace a sinistra, prende iniziativa e mette in difficoltà Arbeloa anche se l’area resta tabù.

Sorvegliato come un’opera d’arte, non riesce a liberarsi: se ne salta uno gli arrivano addosso in tre. Non incide, denota tracce di umanità.

Sempre bello da vedere e spesso utile, accelerando palla al piede o interagendo coi compagni: arriva spesso al limite ma sbatte puntualmente. Firma l’assist.

All.ROURA 5,5 Non è Guardiola e nemmeno Vilanova, ma non sarebbe giusto attribuirgli troppi demeriti tattici: il Barça paga anche un parodo di scarsa forma.

Real Madrid

Sempre attento, bravo a sventare un paio di bordate da fuori.

Un modo di soffrire lo trova sempre: Iniesta spazia, Alba fa il bello e il cattivo tempo dalla sua parte.

Bravo in marcatura e a pulire l’area: non è serata per sottigliezze e lo capisce.

Secondo gol al Barça, sempre più sicuro dietro e in alto davanti: attenzione, può diventare super.

Poca fatica perché Alves rimbalza come tutti e Pedro cala alla distanza: ogni tanto spinge e sfiora anche il gol (sinistro un pò fiacco in avvio di ripresa).

Soffre perché il Barça avanza a ranghi compatti, ma mette una toppa su Messi e non si dà mai per vinto. E’ un suo rilancio ad innescare il 2-0.

Un pò troppo a ridosso della difesa. C’è meno da ragionare e per questo si nota meno, ma nella trappola difensiva c’è anche la sua firma dall’84’ ESSIEN s.v.

Ripieghi difensivi encomiabili e qualche ripartenza al veleno. Il 2-0 è figlio suo: scherzare Puyol a casa sua non è da tutti.

Utile soprattutto senza palla, e questo ne rimarca la grandezza: dà una mano al centrocampo e pressa, ogni tanto riparte e tiene palla dal 79’PEPE 5,5 Riesce ad organizzare un abbozzo di rissa in 10′.

Semplicemente decisivo: il bullo di Madrid sgomma nel museo catalano, col suo motore truccato di troppo talento. Ogni accelerazione è un pericolo.

Non vede la porta nemmeno di striscio, ma fa dell’altro: partecipa al contenimento ed apre spazi per gli altri dal 70’CALLEJON 6 Si nota in un paio di azioni in contropiede.

All.MOURINHO 7 Organizza e gestisce molto bene la partita.

 

Il tabellino

Marcatori: 14’C.Ronaldo (R) rig., 56’C.Ronaldo (R), 68’Varane (R), 90’J.Alba (B)

Barcellona (4-3-3): Pinto; D.Alves, Piquè, Puyol, J.Alba; Xavi (73’T.Alcantara), Busquets, Fabregas (59’Villa); Pedro (71’Tello), Messi, Iniesta (V.Valdes, Bartra, Abidal, Adriano, Montoya, Mascherano, A.Song, J.Dos Santos, Sanchez). All.Roura.

Real Madrid (4-2-3-1): D.Lopez; Arbeloa, S.Ramos, Varane, F.Coentrao; Khedira, X.Alonso (84’Essien); Di Maria, Ozil (79’Pepe), C.Ronaldo; Higuain (70’Callejon) (Adan, Jesus, R.Carvalho, Modric, Kakà, Benzenma, Morata). All.Mourinho.

Arbitro: Alberto Undiano Mallenco

Ammoniti: Piquè (B), Arbeloa (R), Puyol (B) per gioco scorretto.

 

(Carlo Necchi)