E’ finale strameritata per il Burkina Faso: comunque andrà a finire i ragazzi di Paul Putt entrano nella storia, perchè per la prima volta da quando esiste la Coppa d’Africa Les Etalons vanno a giocarsi l’ultimo atto (finora avevano come migliore risultato il quarto posto dell’edizione casalinga del 1998). Eliminato il Ghana, che ha giocato la quarta semifinale consecutiva ma non alza la Coppa da 31 anni: troppo supponente la squadra di Appiah, troppo certa della sua superiorità tecnica e decisamente impacciata quando, recuperata nel secondo tempo, ha provato a fare la partita senza però dare troppo fastidio agli avversari, che per contro hanno sfiorato il gol in almeno tre occasioni. Per le Black Stars resta solo la finalina contro il Mali, esattamente come lo scorso anno. Il Burkina Faso giocherà domenica contro la Nigeria per essere la seconda formazione per niente accreditata a vincere la Coppa in due anni, dopo lo Zambia versione 2012.



Non deve compiere chissà quali interventi: intuisce il rigore di Wakaso ma nulla può, poi ferma Badu alla fine della lotteria e consegna la finale alla sua squadra.

Senza strafare tiene a bada Wakaso e chi incrocia da quelle parti, poi abbandona per presunti crampi. Coraggioso. ()

Gigantesco. Merita una grande d’Europa: non sbaglia niente, cancella Gyan, batte il rigore da esperto navigato. Un fenomeno.



Degno compagno di reparto di Kone, spazza quello che c’è da spazzare senza fronzoli; ma la porcata su Gyan (semi-ripetuta) andava punita con il rosso, e tira male il rigore.

La volontà è ferrea, il fiato infinito, i piedi poco educati; ma un terzino così è decisamente utile.

Inizia bene facendo da schermo davanti alla difesa, poi si perde un po’ e fatica a riemergere.

E’ il difensore aggiunto della squadra, va a chiudere in seconda battuta sugli avversari e cerca di impostare. Non appariscente, ma efficace.

Non gioca in una big solo perchè sotto porta è appannato: si divora due gol facili facili che avrebbero evitato i supplementari; ma va bene anche così.



Capitano che non molla mai, tira il gruppo, batte tutti i calci piazzati, non arretra di un centimetro, sradica la palla che serve a Bance per l’1-1. Un leone.

Spento, non riesce a incidere con la sua velocità. Non giocherà la finale per un doppio giallo: il secondo per simulazione, ma è stato clamorosamente steso. Un’ingiustizia.

A metà: è l’eroe della serata perchè timbra il gol del pareggio che permette di andare in finale alla fine, due non li fa per miracoli altrui, due se li mangia come nemmeno all’oratorio. 

Un intervento miracolo e altre buone parate, ma sul gol di Bance è andato giù qualcosa come due azioni prima. Imperdonabile.

 Sfortunatissimo: dieci minuti e sente tirare il muscolo. Deve uscire.

( Destra, sinistra, centro: non è la canzone di Ligabue, è il suo continuo movimento in campo: peperino che non molla mai. Peccato solo per quel gol sbagliato)

 Comanda la difesa con autorità, esce palla al piede con eleganza, ma ogni tanto soffre troppo Bance

 Rigore pessimo a parte, la sua partita è un concentrato di piccole imprecisioni e affanni. Da un veterano come lui ci aspettavamo altro.

 Partita di sacrificio e corse sulla fascia: parte a sinistra, passa a destra quando Pantsil si fa male. Non demerita.

 Un disastro. Dura 15 minuti e poi scompare, perde il pallone da cui nasce il pareggio avversario, sbaglia il rigore decisivo. Peggio di così non poteva fare.

 Anche lui aveva iniziato bene, ma poi si è stranamente seduto sugli allori. Intontito da due pallonate in pieno volto abbandona.

( Uno dei più positivi nel secondo tempo, dirige bene le operazioni in mezzo al campo, fa cose semplici ma almeno le azzecca. 

 Doveva dare la scossa, invece finisce a fare il terzino e non salta mai l’uomo; lo fa una volta, e a momenti il Ghana segna. Troppo sulle sue.

 Movimento perpetuo a servizio dei compagni, a volte innamorato eccessivamente del pallone ma è l’unico che salta l’uomo.

 Non si può giocare così. Dovrebbe essere il suo esperto: sbaglia un gol davanti al portiere, non tiene un pallone, per due volte anticipa il difensore e mette a lato da un metro. Aveva dei precedenti: è chiaro che non regge le pressioni.

 Segna freddamente il rigore della speranza, quarto gol in questo campionato. Poi  però si muove tanto e combina poco, tra un dribbling mancato e una punizione sbagliata ( Gioca solo 10 minuti, ma poi sbaglia il rigore in malo modo)

 

 Sbaglia tutto quello che può sbagliare: il rigore per il Ghana non c’è (contatto veniale, sempre che ci sia stato), quello per il Burkina Faso è più grande dell’Africa ma lui ammonisce Pitroipa per simulazione, condannandolo a non poter giocare la finale. E anche il gol annullato a Nakoulma lascia sospetti. Fortuna che il Burkina Faso ha comunque vinto: riguardando le immagini, dormirà stanotte?

 

(Claudio Franceschini)

 

Marcatori: 13′ rig. Wakaso (G), 60′ Bance (B)

Sequenza rigori: Vorsah (G) fuori, B. Kone (B) gol, Atsu (G) gol, Henry (B) go, Afful (G) gol, Koulibaly (B) parato, Clottey (G) fuori, Bance (B) gol, Badu (G) parato

Diakite; Koffi (92′ H. Traore), B. Kone, Koulibaly, Panandetiguiri; Rouamba, D. Kone; Nakoulma, Kabore, Pitroipa; Bance. All. Putt

Dauda; Pantsil (10′ Asante), Boye, Vorsah, Afful; Badu, Rabiu (47′ D. Boateng), K. Asamoah; Atsu, Gyan, Wakaso (104′ Clottey). All. K. Appiah

Arbitro: Slim Jedid (Tunisia)

Ammoniti: Rabiu (G), Pitroipa (B), D. Boateng (G), Koulibaly (B), Badu (G)

Espulso: 117′ Pitroipa (B) per doppia ammonizione