Amichevole di lusso per la Nazionale di Cesare Prandelli: alle 20:30 l’Italia scende in campo ad Amsterdam per affrontare l’Olanda. Partita che in sè non vale niente, ma è importante per un gruppo che punta deciso a fare risultato ai Mondiali del 2014 e quindi sa che misurarsi con le grandi d’Europa è un passo decisivo verso la maturazione. Anche gli Orange sono una nazionale in ricostruzione: dopo il fallimento dell’Europeo Van Maarwijk ha lasciato a Louis Van Gaal, che ha ricominciato da un gruppo di giovani molto promettenti e che hanno già molto mercato. Dobbiamo difendere una tradizione favorevole: contro l’Olanda non abbiamo mai perso in amichevole, e nel 2005 il 4-1 rifilato agli Orange ad Amsterdam portò bene per la vittoria del Mondiale di Germania. Di quei protagonisti non c’è più quasi nessuno, ma la cabala nel calcio può contare.



Louis Van Gaal ha dimostrato di prendere questa partita molto sul serio. Infastidito dai numerosi giornalisti e temendo forse una fuga di informazioni, il CT dell’Olanda ha deciso di far allenare la squadra nello stadio del Den Haag e non all’Amsterdam ArenA, di solito sede ufficiale delle preparazioni degli orange. Il Telegraaf l’ha accusato di essere paranoico, ma evidentemente l’ex allenatore di Ajax e Barcellona (tra le altre) non vuole assolutamente far filtrare nulla che possa dare un vantaggio agli avversari, anche se non c’è nulla di ufficiale. Anche sulle scelte è stato inflessibile: Sneijder è il nuovo capitano, ma oggi non c’è perchè non gioca da tempo, così come Stekelenburg e Van Der Wiel. A casa anche Rafa Van Der Vaart: la formazione di questa sera sarà zeppa di giovani talenti che però si devono ancora sgrezzare a livello internazionale, con la presenza della chioccia Van Persie che ha avuto parole di ammirazione per Mario Balotelli, il quale peraltro è stato “impersonato” in allenamento da Patrick Kluivert, uno dei vice di Van Gaal (l’altro è Danny Blind, capitano dell’Ajax anni Novanta che vinse una Champions League e una Coppa UEFA). 



In porta va quindi Tim Krul, erede designato di Stekelenburg: gioca nel Newcastle e da un paio di stagioni ha un ottimo rendimento, ma un infortunio lo aveva rallentato nella crescita. Difesa nella quale vanno tenuti tutti d’occhio anche in ottica mercato: il terzino destro Janmaat (Feyenoord), il sinistro Daley Blind che altri non è se non il figlio di Danny, e i due centrali De Vrij e soprattutto Bruno Martins Indi (anche lui gioca nel Feyenoord ed è nel mirino delle italiane, soprattutto la Juventus). A centrocampo c’è il nuovo Xavi Jordi Clasie (che gioca sul centrodestra proprio come il catalano), c’è Adam Maher e c’è Kevin Strootman, il regista che il Milan ha cercato a lungo, tra tutti il più pronto per il grande calcio. Davanti oltre a Van Persie c’è la velocissima ala Jeremian Lens che agirà sulla sinistra, insieme all’altro esterno Ola John, liberiano naturalizzato olandese che gioca nel Benfica. Insomma, non solo Prandelli ha deciso di puntare sui giovani: se questo ciclo orange confermerà le aspettative potremmo andare incontro a una nazionale dominante per il prossimo decennio.



Anche la panchina orange presenta nomi interessanti: Vermeer è il portiere dello Swansea, l’anno scorso in Premier League fu uno degli estremi difensori migliori del campionato. Abbiamo poi il centrocampista Marco Van Ginkel, altro uomo mercato; De Guzman che gioca con Vermeer in Galles, poi l’altro talentino Ricardo Van Rhijn (Ajax) e quattro giocatori più “stagionati”. Di Arjen Robben e Dirk Kuyt conosciamo tutto, così come di Joris Mathijsen, tornato in Olanda dopo sei anni di “esilio”; l’ultimo nome è quello di Ron Vlaar, che ricordiamo per essere stato umiliato da Luca Toni in quell’amichevole del 2005 già ricordata.

Trattandosi di un’amichevole con convocazione singola non si può parlare di indisponibili; ad ogni modo tutti i giocatori chiamati da Van Gaal sono a disposizione, mentre sono rimasti a casa per scelta i calciatori di cui sopra. 

Cesare Prandelli ha affrontato questa vigilia serenamente: ha addirittura improvvisato un duetto sulle note di Montagne verdi, volendo così omaggiare il Festival di Sanremo. Non a caso ieri ha ribadito il suo concetto: “Il risultato non mi interessa, voglio invece delle risposte dal gioco. L’Olanda è giovane ma ha già un’identità data dalla personalità di Van Gaal”. Nella conferenza stampa di ieri il CT ha spaziato su vari temi, anche quello dell’italianità di Mauro Icardi: “Mi piacerebbe che ci fosse più trasparenza nelle scelte; giocare per l’Italia non deve essere solo un’opportunità, vorrei attaccamento. Ovvero, non va bene aspettare le due convocazioni per poi decidere. Thiago Motta mi disse che si sentiva italiano e voleva essere con noi: lo ha dimostrato con i fatti”. Ma c’è anche spazio per ovvie discussioni tecniche, come quando ha parlato del modulo: “Mi piace l’idea di allargare il gioco, e poi il 4-3-3 consente varianti come quella del trequartista dietro le due punte”. In questo senso questa sera potrebbe giocare a sorpresa Diamanti, visto che Candreva ha appena smaltito una fastidiosa influenza. Naturalmente il discorso è caduto sulla coppia Balotelli-El Shaarawy, della quale lo stesso Faraone aveva parlato: Prandelli se la gode tutta. “Stephan non ha termini di paragone. E’ freddo sotto porta e supporta anche il centrocampo, vorrei avere più punte così. Mario invece per me è una punta centrale e si deve convincere anche lui di questo, pur interpretando il ruolo in modo moderno. Tre anni fa nessuno si immaginava che avremmo trovato giocatori così”. 

La formazione è già stata svelata come da prassi di Prandelli: come detto l’unico dubbio riguarda la presenza di Candreva, se l’esterno della Lazio non dovesse farcela è pronto Diamanti con cambio di modulo. Per il resto in porta va Buffon, la coppia Barzagl-Astori è tutta da scoprire mentre sarà interessante valutare il ritorno in Nazionale di Davide Santon. A centrocampo De Rossi gioca nel ruolo che meno gli piace, ma la presenza di Pirlo impone che sia così; anche Montolivo abbandona la cabina di regia che sta occupando nel Milan per l’infortunio di De Jong. Davanti, come detto, gli occhi saranno tutti per Balotelli-El Shaarawy: la prima e unica volta che hanno giocato insieme con la maglia azzurra hanno combinato, con la partecipazione di Montolivo, un gol contro la Francia.

A disposizione tutti gli altri: potrebbe avere una possibilità Gastaldello, Florenzi ha fatto il “salto” dall’Under 21 e vedremo se Prandelli lo chiamerà e per quale ruolo (può fare anche il terzino). Davanti, attenzione a Osvaldo: potrebbe andare a formare il tridente con i due attaccanti del Milan, anche se le parole di Prandelli relative al ruolo di Balotelli chiudono un po’ le porte a questa possibilità.

Qui l’indisponibile c’è: Sebastian Giovinco è tornato a casa per una contusione alla coscia. Prandelli ha comunque scelto di non sostituirlo.

 

 Krul; Janmaat, De Vrij, Martins Indi, Blind; Clasie, Strootman, Maher; Ola John, Van Persie, Lens. All. Van Gaal

A disp: Vermeer, Vlaar, Mathijsen, Van Rhijn, Van Ginkel, De Guzman, Robben, Kuyt

Squalificati: –

Indisponibili: –

 Buffon; Abate, Barzagli, Astori, Santon; De Rossi, Pirlo, Montolivo; Candreva, Balotelli, El Shaarawy. All. Prandelli

A disp: Marchetti, De Sanctis, Sirigu, Gastaldello, Peluso, Ranocchia, Florenzi, Giaccherini, Nocerino, Verratti, Diamanti, Gilardino, Osvaldo

Squalificati: –

Indisponibili: Giovinco

 

Arbitro: Cakir (Turchia)