Passa il Real Madrid, Manchester United eliminato. Questo è il verdetto della sfida di Old Trafford, che vede le Merengues battere i Red Devils per 2-1. Tutto nella ripresa: vantaggio United (autogol di Ramos), espulsione esagerata di Nani e cambio d’inerzia, culminato nell’uno-due madrileno in tre minuti firmato Modric e Cristiano Ronaldo. Il Real Madrid passa ai quarti, probabilmente senza meritarlo a detta dello stesso Mourinho, il Manchester saluta tra gli applausi e punta il dito contro l’arbitro turco Cakir, che non rivedremo molto presto da queste parti. 



Partita tattica ma infiammabile nel primo tempo, senza gol ma condito di buone occasioni. Diversa la ripresa, snaturata dall’espulsione di Nani che ha trafitto al cuore l’ordinata resistenza dello United. Da lì in poi (11’st) l’assedio del Real, i gol della rimonta e l’ultimo sussulto dei Red Devils, agitati come pesci rossi prima di morire nell’aria. Pur rovinata da un provvedimento arbitrale sbagliato, Manchester United-Real Madrid ha regalato emozioni fino alla fine.



Schierato nel classico 4-4-2 e privato di Rooney da una scelta tecnica insolita, lo United ha saputo bloccare il Real e rendersi pericoloso per un tempo. Sino all’espulsione di Nani la difesa ha concesso poco, il centrocampo ha pompato energia e le punte si son mosse bene. Il secondo tempo fa meno testo, condizionato dall’inferiorità numerica; eppure, paradossalmente, l’ultima parola l’ha avuta lo United, generoso nell’impeto finale prima di gettare la spugna e salutare la Coppa.

Mourinho dixit: “Ha perso la squadra migliore. Oggi non meritavamo di vincere“. Basta e avanza, se proprio dobbiamo aggiungere scriviamo Ronaldo stranito, possesso palla volenteroso ma asettico e rapido cinismo, nello sfruttare il cambio di vento: ok l’episodio a favore, ma due gol ad Old Trafford non sono mai scontati.



Mammaloturco, la combina grossa. L’entrata di Nani su Arbeloa, punita con l’espulsione, può trarre in inganno ma non sino al rosso. Decisione probabilmente condivisa, ma troppo pesante per non scavare la sua valutazione. Potremmo aggiungevi un rigore per parte (mano di Rafael, contatto Ramos-Evra), ma il peccato originale resta quello rosso, come la mela di Adamo. Serata no.

Manchester United

Il primo gol lo trova incolpevole, sul secondo lascia un dubbio (poteva uscire basso?) ma rimedia con due belle parate su Ronaldo.

Ferguson ha detto: “Ha imparato dall’andata”. Vero: mette il domopak sui tagli di Ronaldo, dà una mano in avanti e salva un gol sulla linea dal 42’st VALENCIA s.v.

Tira su il muro e respinge tutto, costringendo Higuain a tramutarsi in ala per incidere.

Diverse chiusure positive sinché il piano regge, poi lascia più spazi. Sfiora il gol due volte, ma palo e portiere s’oppongono ai suoi colpi di testa.

Fisico ed esperienza per domare Di Maria, più qualche sortita offensiva. Dal suo lato il gol dell’1-2.

Scelto a sorpresa, se ne intuisce la buona lena: sfocia in giocate positive, tipo il cross per il vantaggio, ed altre meno accorte, come quella che induce l’arbitro in tentazione. 

Spalma di melma la sua trequarti, e lì s’affossa l’attacco del Madrid. Non propone granché, si rialza solo dopo l’1-2 e sfiora il gol nel finale.

Ancora un pò grezzo a questi livelli, ma meritevole per il grande impegno e l’utilità: copre diverse zolle, quando può partecipa all’azione dal 28’st ROONEY 6 Il grande escluso si cala bene nel match, animando l’ultimo desiderio dei suoi, condannati a morte da forze esterne. Due tiri pericolosi.

Le mille in una notte: tocca le quattro cifre da professionista e le onora. Spennella due-tre cross cinque stelle e ripiega senza badare all’ossigeno.

Non male, anche se non arriva in porta: si lavora i difensori con scatti e sportellate, altri non approfittano dal 35’st A.YOUNG s.v.

Quasi più utile nella sua area, da cui sgrassa più d’un pallone vagante: in attacco non trova il giusto feeling ma solo due conclusioni, da distanze opposte ma sempre parate.

All.FERGUSON 6 Rooney fuori: il destino la prende per ubris e punisce per mano di un turco. L’episodio-Nani gli rompe le uova, ma forse qualcosa andava fatto prima. Esce con l’indice puntato: qualcuno pagherà.

Real Madrid

Mostra che non è tutta grazia (che brivido quel palo di Vidic): nel secondo tempo almeno tre parate di alto livello.

Più coraggioso nella ripresa in cui diventa protagonista quasi suo malgrado. Prima qualche spiffero in eccesso a Nani o chi per lui dal 14’st MODRIC 7 (il migliore) Nei prati della sua giovinezza (sbarcò in Inghilterra a ventitré anni) ritrova smalto nel fraseggio e leccornie quasi perdute, come la stecca al cioccolato che vale pareggio e qualificazione.

Nel primo tempo tiene bene o male a cuccia Van Persie, nel secondo è sfortunato ma non troppo, perché il suo autogol non determina. 

Si occupa di Welbeck e non sfigura se non in qualche sottigliezza, ma pecca in occasione del gol subito, quando perde un contrasto importante.

Offre un appoggio frequente, che diventa fisso dopo l’espulsione di Nani: patisce qualche furbizia di Giggs ma resta sul pezzo, pur senza strafare.

La pubalgia gli mangia fiato e smozzica l’intento: qualche passaggio sbagliato di troppo.

Da metacampo in su deve fare per due, perché Alonso stringe i denti: trova pochi varchi ma agita le acque. Utile anche da terzino destro.

Qualche taglio centrale per sfuggire ad Evra, poco produttivo. Esce a fine primo tempo per un problema muscolare dal 45’pt KAKA 6 Alza il volume a ridosso dell’area, crea qualche spazio anche se il piede non canta più. Cogli un palo nel finale.

Errabondo per tutta la trequarti, ha il piede ma non il fisico per farsi spazio e spesso rimbalza a centrocampo. Strappa il sei con il tacco che innesca il 2-1 dal 26’st PEPE 6 Entra dopo il 2-1, si piazza a destra e controlla Young.

Giusto perché ci mette lo zampino anche stavolta: prima del gol sembra quasi indeciso, se far male o no agli ex amici. Nel finale dribbla i sensi di colpa e produce due-tre occasioni.

Vive una metamorfosi kafkiana ma decisiva per le sorti dei suoi: da centravanti senza porta ad ala destra. Dall’esterno centra due coltellate: una manda in gol Ronaldo.  

All.MOURINHO 6 Intavola una squadra con idee chiare e la calma dei forti, ma incapace di bucare l’area avversaria. Favorito dall’episodio intasca in fretta e furia, a momenti chiede scusa e se ne va. Ha vinto lui ma il campo ha detto anche altro.

 

Il tabellino

Marcatori: 3’st autogol S.Ramos (R), 21’st Modric (R), 24’st C.Ronaldo (R)

Manchester United (4-4-2): De Gea; Rafael (42’st Valencia), R.Ferdinand, Vidic, Evra; Nani, Carrick, Cleverley (28’st Rooney), Giggs; Welbeck (35’st A.Young), Van Persie (Lindegaard, Smalling, Kagawa, Hernandez). All.Ferguson.

Real Madrid (4-2-3-1): D.Lopez; Arbeloa (14’st Modric), S.Ramos, Varane, Coentrao; X.Alonso, Khedira; Di Maria (45’pt Kakà), Ozil (26’st Pepe), C.Ronaldo; Higuian (Adan, Essien, Benzema, Morata). All.Mourinho.

Arbitro: Cakir (Turchia)

Ammoniti: Evra (M), Arbeloa (R), Kaka (R), Pepe (R) per gioco scorretto, Carrick (M) per proteste.

Espulso: 11’st Nani (M) per gioco scorretto.

 

(Carlo Necchi)

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