E’ il Barcellona a qualificarsi per la semifinale di Champions League, ma quanta fatica: Vilanova ha bisogno di Leo Messi per raddrizzare una situazione che si stava mettendo male per il gol di Pastore in avvio di ripresa. Poi la Pulce – non al meglio – entra, dopo nove minuti manda in gol Pedro e da lì diventa tutto più semplice, perchè il tiki taka fa il suo dovere e i francesi non la vedono più. Escono comunque a testa alta, anche se in semifinale – la sesta consecutiva – ci vanno i catalani.



Match piacevole da vedere vuoi per la grinta del Psg che crede all’impresa fino a 20 minuti dalla fine, vuoi per la rincorsa, portata avanti dal neoentrato Messi, che è costretta a fare la squadra di Vilanova una volta incassato il gol di Pastore. Molte occasioni da gol, soprattutto nel secondo tempo, e un buon ritmo di gara. Alla fine con il pari di Pedro passano i blaugrana.



Primo tempo quasi irriconoscibile sia per il poco pressing sugli avversari in fase di non possesso, sia per la scarsa fantasia nelle azioni offensive. Si sente tantissimo la mancanza di Messi mentre Fabregas da “falso nueve” fatica a fare breccia tra Alex e Thiago Silva; all’ora di gioco entra la pulce e tutto cambia. Il Barcellona ritrova l’entusiasmo dimenticato e alla prima azione personale del 10 catalano i padroni di casa pareggiano i conti con Pedrito. 

Ottima organizzazione dalla trequarti in giù; quando difende le due linee si compattato soffocando il gioco avversario, mentre se si deve ripartire Verratti dimostra di avere sempre in testa la soluzione migliore giocando alla grande in mezzo ai professori catalani come dimostra l’azione del gol di Pastore che nasce proprio da una giocata dell’ex Pescara. Dopo il gol di Pedro al 71′ subisce il colpo e si sfilaccia.



Arbitra senza mai farsi notare e si palesa ogni volta che c’è da prendere una sanzione disciplinare: corretta l’assegnazione di ogni carellino.

Per sua abilità o incapacità avversaria risulta essere più volte decisivo vedi la doppia occasione sprecata da Lavezzi.

È uno dei giocatori la cui prestazione dimostra che il Barca non è in gran forma. Arriva poche volte sul fondo e quando ha l’occasione sbaglia la mire. Con l’entrata di Messi si aprono più spazi e anche lui ne giova riscattandosi parzialmente.

Lotta su tutte le palle vaganti contro Ibra; dove c’è lui si sta tranquilli ma viene coinvolto colpevolmente nell’azione del gol subito. Unica pecca.

Gioca inusulamente da centrale e i risultati si vedono. La difesa se non c’è Pique traballa. Mancano sopratutto i tempi di intervento. 

(dal 61′) BARTRA 6: chiamato a sostituire Adriano che abbandona per infortunio, il giovanissimo canterano (classe ’94) gioca un discreto finale di gara complice anche la fase calante in cui entra il Psg.

Il Barcellona spinge sopratutto dal suo lato e lui risponde quasi sempre presente alla sovrapposizione. È in fase difensiva che fatica: soffre troppo la tecnica di Lucas.

Non gli riesce il filtro a centrocampo dove risulta essere troppo spesso poco presente. Manca il pressing e il raddoppio sul portatore di palla.

Va vicinissimo al gol su punizione pochi secondi dopo il fischio iniziale, poi non riesce prendere le redini del suo centrocampo e di coseguenza dalla partita. La squadra ne risente e rallenta il ritmo di gioco e la pericolosità delle azioni offensive.

È il più mobile della squadra anche se è comunque anche lui molto sottotono. sempre presente nelle azioni più pericolose, soprattutto quando duetta sul centro-sinistra con Pedro o Jordi Alba. Nella ripresa si rende protagonista di una giocata fantascientifica ma gli manca la mira e non viene ripagata con il meritato gol.

Con Iniesta è tra i più in forma della squadra. Salta sempre l’uomo e mette dalla sinistra molti traversoni velenosi mai sfruttati a pieno. Segna il gol del pari che significa qualificazioni alle semifinali.

Sbaglia in fase di conclusione e viene nutralizzato dall’ottima difesa degli avversari. (dal 86′) SONG: S.V.

Fatica parecchio tra Alex e Thiago Silva. Gioca spesso spalle alla porta perdendo la capacità di saltare l’uomo. Arriva poche volte alla conclusione senza mai impaurire Sirigu.

(dal 62′) MESSI 7: il Barcellona non può prescindere dalla pulce. Entra e cambia subito la sua squadra che diventa più prolifica e pericolosa. L’azione del gol parte dai suoi piedi magici.

Per 60′ lascia giocare il Psg che meritatamente passa in vantaggio sbagliando anche qualcosa di troppo. Capisce che senza Messi è tutto più difficile e gli affida il compito di salvare tutta Barcellona. 

Alcune fondamentali parate quando il Barca incomincia a carbure danno ai parigini l’illusione di potercela veramente fare. Sul gol non può farci niente.

Annello debole della linea difensiva. Dalla sua parte il Barcellona scaglie di far male riuscendoci troppo spesso. (dall’88) VAN DER WIEL: S.V.

Prestazione attenta e rocciosa. Gli interventi sono sempre al tempo giusto e gli avversari non passano quasi mai. 

Anche contro il Barcellona riesce a serrare i ranghi e non far passare quasi niente negli ultimi 20 metri ma è dal suo lato che arriva il gol del pari non riuscendo a chiudere al meglio l’imbucata di Villa.

Ottime le chiusure dal suo lato sia su Villa che su Dani Alves. In fase offensiva sale con continuità finchè ha birra nelle gambe.

Baluardo della mediana che fatica a entrare in partita per i primi 20′, poi dà ritmo alla manovra proteggendo e collaborando alla costruzione di Verratti.

Importante prestazione al cospetto degli dei del palleggio. Quando ha la sfera tra i piedi sa sempre cosa fare sagliando pochissimo e innescando le azioni di ripartenza con una tranquillità e una facilità impressionante. Dai suoi piedi parte l’azione del vantaggio francese. (dall’83’) BECKHAM: S.V.

Tanta personalità in una partita per lui storica. Non ha paura di andare nell’uno contro uno, salta spesso l’uomo e sfiora pure il sigillo personale di testa. Fondamentale nelle ripartenze del Psg, dalla destra crea molti pericoli.

Partita di sacrificio in fase difensiva, molte volte torna ad aiutare la squadra, e ottima gara quando si tratta di attaccare. Sulla sinistra riesce ha crearsi i giusti spazi per andare anche al tiro. Segna un gol prezioso che però non serve a gran ché completando un’azione magistale iniziata dalla propria metà campo.

Nota stonata dei francesi. Si divora un’occasione da gol davanti a Valdes e nel complesso sbaglia troppi palloni per i compagni.(dall’ 81) GAMEIRO: S.V.

è punto di riferimento di ogni azione offensiva, come dimostra lo sviluppo del gol di Pastore, ma resta quell’amaro in bocca per non essere stato mai protagonista di un’azione pericolosa in area avversaria. 

Schiera una squadra che non teme nessuno e che si guadagna con il bel gioco lo strameritato vantaggio. Quando il Barca pareggia gli manca il giocatore da inserire partita in corso per ribaltare nuovamente il risultato.

 

(Giorgio Davico)

 

Marcatori: Pastore (P) al 5’, Pedro (B) al 26’ s.t.

 Victor Valdes; Dani Alves, Piqué, Adriano (dal 17’ s.t. Bartra), Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Villa (dal 39’ s.t. Song), Fabregas (dal 17’ s.t. Messi), Pedro. All. Vilanova.

 Sirigu; Jallet (dal 43’ s.t. Van der Wiel), Alex, Thiago Silva, Maxwell; Lucas, Verratti (dal 38’ s.t. Beckham), Motta, Pastore; Ibrahimovic, Lavezzi (dal 35’ s.t Gameiro). All. Ancelotti.

Arbitro: Kuipers (Olanda)

Ammoniti: Adriano (B), Lavezzi (P), Thiago Silva (P), Beckham (P)

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