Il sedicesimo posto nel Championship (la serie B inglese) è un dettaglio: il Leeds United un tempo è stato grande, anche se oggi sono tanti quelli che faticano a ricordarlo (anche perchè, probabilmente, nemmeno c’erano). Quando una manciata di anni fa i Whites vinsero a Old Trafford ed eliminarono il Manchester United dalla FA Cup, si pensò che lo squadrone del Nord dell’Inghilterra fosse tornato. Al processo manca forse ancora un dettaglio – nel frattempo c’è stata una promozione – ma il fatto che il club voglia puntare su allenatori di un certo carisma e curriculum fa capire che la volontà di tornare grandi c’è eccome. Il Leeds non è una squadra come tutte le altre: ha ispirato un libro (bellissimo, di David Peace) da cui è stato tratto un film. D’accordo, quella è più che altro la storia di Brian Clough, cioè il José Mourinho dei tempi, l’uomo che andando contro tutte le convinzioni e tradizioni conquistò un titolo con il Derby County (resta l’unico nella storia della società) e più tardi vinse la Coppa dei Campioni per due anni con il Nottingham Forest; ma è inevitabile che le due vicende si incrocino, perchè Clough viveva i Whites come un’ossessione, dalla quale si liberò solo quando si scontrò a muso duro contro la loro storia, il loro spogliatoio e la loro venerazione per Don Revie, che li aveva guidati a due campionati, una FA Cup e svariate finali (tra cui una di Coppa delle Coppe). Joe Jordan, Billy Bremner, Peter Lorimer, Johnny Giles: quelli erano i nomi che all’epoca spaventavano tutto il Regno Unito, perchè si diceva che il Leeds giocasse sporco, che non rispettasse le regole, che i suoi giocatori non sapessero cosa significasse vincere in modo corretto. Clough provò a cambiare la storia, e fu scottato; oggi può riprovarci Roberto Di Matteo, il cui nome ha scalato le gerarchie tra i candidati alla panchina superando, nelle quote dei bookmaker, quelli di Mark Hughes (ex di Manchester City e QPR), Gus Poyet (compagno di squadra di Di Matteo nel Chelsea) e Owen Coyle (uomo che ha riportato il Burnley in Premier League dopo 33 anni). Ecco perchè chiedersi cosa ci faccia Di Matteo, che a maggio ha pur sempre vinto la Champions League, in pole position tra i possibili allenatori di una squadra nei bassifondi della serie B inglese può essere fuori luogo: se dici Leeds United, in Inghilterra parli di un pezzo stesso della storia del calcio, vivo e pulsante ancora oggi. Chissà se a Elland Road i cori di nostalgia dei tifosi del Chelsea si sentiranno meno.



(Claudio Franceschini)

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