Barcellona – Bayern Monaco finisce come nessuno se lo sarebbe mai aspettato: quello del Camp Nou è un risultato pazzesco che parla tutto tedesco, 3-0 per il Bayern che vola in finale. I gol arrivano tutti nel secondo tempo e portano le firme di Robben, Piquè (autorete) e Muller. Partita gestita alla grande dagli ospiti che, sicuri dell’ampio vantaggio maturato all’andata, giocano “quasi” sul velluto del Camp Nou e in più di un’occasione, già nel primo tempo, rischiano di andare a segno decretando il KO anticipato. I blaugrana dal canto loro giocano senza Busquets, al suo posto Song, e sopratutto senza Messi. Il numero 10 blaugrana, acciaccato e seduto in panchina al fischio d’inizio, non entrerà mai in questa gara a senso unico. Vilanova schiera quindi in attacco Villa, Pedro e Fabregas, quest’ultimo fatica tantissimo contro l’imponente retroguardia tedesca che lo costringe sempre a giocare spalle alla porta riuscendo spesso ad anticiparlo. Il Barcellona ha mantenuto il pallone più a lungo, come suo solito, riuscendo però raramente a trovare la giocata vincente in verticale, nella trequarti avversaria. In questo principalmente si è sentita l’assenza di Messi, solitamente capace di sfogare in giocate pericolose la mole di gioco prodotta alle sue spalle. Ai catalani non basta dunque il 57% finale di possesso palla: il Bayern si tiene stretto il suo 43%, fatto di passaggi precisi ed azioni distese velocemente. Il Barcellona ha tirato per 15 volte, centrando lo specchio della porta in 9 occasioni. Di contro al Bayern Monaco sono bastati 8 tiri totali per accumulare altri gol ad allargare vistosamente la differenza reti complessiva, che al fischio finale è di 7-0. Un divario che nessuno era mai riuscito ad infliggere alla squadra catalana, che questa volta deve inchinarsi per manifesta inferiorità. Il Barça ha colto anche un palo esterno ma non può recriminare molto: la superiorità del Bayern nel doppio confronto è stata abbastanza netta. 4-0 per i bavaresi è invece il computo dei fuorigioco: il Barcellona ha provato anche ad alzare la linea difensiva ma gli avanti del Bayern si sono rivelati abili nell’eludere la trappola dell’offside, cascandoci solo 4 volte.



Solo 3 i cartellini gialli estratti dall’arbitro sloveno Skomina, che ha diretto il match in sicurezza. A tal proposito c’era timore per i tre giocatori diffidati del Bayern Monaco: erano il capitano Lahm e i centrocampisti Javi Martinez e Schweinsteiger, tre pedine basilari. Ebbene sono riusciti tutti ad evitare il giallo, e potranno così disputare la finalissima di Wembley contro i rivali del Borussia Dortmund. Il Barcellona perde, straperde e sprofonda sulla terra dopo 5 anni spaziali. Gli alieni si sciolgono di fronte ai guerrieri teutonici, dei semi-dei con il dono del perfezione. A Wembley si parlerà tedesco, un’egemonia calcistica più che meritata che premia un modello di investimento sul lungo periodo, un progetto né bavarese ne del Dortumnd ma di un sistema calcio che dai mondiali del 2006 ha sempre fatto vedere determinanti progressi dalle giovanili al calcio d’elite



Se nel primo tempo il Bayern non riesce a trovare il gol seppur cercato, nella ripresa dopo 3′ passa subito in vantaggio con Robben. L’olandese volante viene pescato perfettamente con un cambio di gIoco, punta la porta dalla destra, entra in area e con la nota finta si apre il varco per inventare la parabola che si infila a lato del secondo palo. Zero a uno e partita in una cassaforte blindata da 5 strati, impenetrabile a qualunque marziano. Da questo momento i padroni di casa cadono in depressione rendendosi conto che gli altri sono diventati quello che loro erano fino a qualche anno fa, i primi cambi che fanno rifiatare i big certificano ancora di più questa senzazione. Escono Xavi e Iniesta per Alcantara e Sanchez, Messi resta in panchina con una faccia che parla da sola a tutta la catalogna. I tedeschi già in finale virtualmente con una morale degna della più radicale scuola kantiana continuano imperterriti la loro partita senza guardare in faccia nessuno. Padroni del campo e del gioco, rendono felici i propri tifosi al quarto anello che umiliano il popolo di Barcellona con gli “olè” ferendo nell’ogoglio l’universo catalano. Al 72′ l’ennesimo attacco laterale del Bayer serve lo scatto finale e decisivo di Ribery che mette in mezzo un rasoterra solo da spingere in rete, ci pensa Piquè che “anticipa” involontariamente gli attaccanti tedeschi. Doppio svataggio, doppia umiliazione. Alcuni tifosi iniziano già ad alzarsi, al 76′ inizia una vera e propria fuga dagli spalti quando, Muller fa 3-0 su incornata.



Queste le parole rilasciate da Arjen Robben, centrocampista del Bayern Monaco, ai microfoni di Mediaset Premium subito dopo la partita: “Possiamo essere molto orgogliosi per quanto fatto oggi, abbiamo battuto la squadra che ha dominato il calcio europeo negli ultimi anni e siamo venuti qui vincendo 3-0. Sembra tutto semplice quando vinci 7-0, ma l’abbiamo preparata davvero bene. Era meglio il Real del Borussia? Non si può scegliere, ci capita il Dortmund loro e sarà una grande partita”. Nonostante la sconfitta e l’autogol, il difensore del Barcellona Gerard Piquè ha offerto una prestazione positiva, risultando uno dei pochi a salvarsi della sua squadra: “Ci sono stati superiori – dichiara ai microfoni di Sky Sport – e dobbiamo complimentarci per la loro vittoria. Adesso dobbiamo giocare per chiudere il discorso Liga, poi ci sarà tempo per prendere delle decisioni. Non credo che con Messi il risultato sarebbe stato lo stesso”.

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