Il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli durante la conferenza stampa alla vigilia di Roma-Chievo ha parlato della possibilità di inserire il time out anche nel gioco del calcio così come avviene spesso in altri sport, in particolare nel basket. Un’interruzione del gioco che permette al tecnico di poter parlare con i propri giocatori e cambiare magari l’andamento di un match facendo accorgimenti tattici. Proprio questo è il senso voluto da Andreazzoli che si è lamentato di non poter parlare direttamente ai giocatori per quarantacinque minuti durante il primo tempo con la sola interruzione di gioco di quindici minuti prima del secondo tempo. Nel basket italiano gli allenatori hanno a disposizione due time out da un minuto per ogni quarto di gioco, quindi otto totali, un numero sicuramente eccessivo per il calcio. Non a caso le prime reazioni non sono state proprio favorevoli all’introduzione di questa variante nel gioco più popolare del mondo. Il tecnico dell’Inter Andrea Stramaccioni non sarebbe molto a favore di questa introduzione. In esclusiva a Ilsussidiario.net, abbiamo chiesto al tecnico Pasquale Marino, ex allenatore di Catania e Udinese, di raccontarci le sue impressioni riguardo l’utilizzo del time out nel mondo del calcio.



E’ favorevole all’introduzione del time-out nel calcio come richiesto da Andreazzoli? Io sono sempre contrario all’introduzione di innovazioni che possano snaturare il calcio che esiste da tantissimi anni. Però potrebbe esserci un vantaggio.

Quale? Si potrebbe parlare con i giocatori per chiarire alcune cose durante il tempo di gioco, per fare accorgimenti, per spiegare alcuni errori. Non bisogna però abusarne.



In che senso? Non bisogna fare troppi interruzioni durante una partita di calcio perché il gioco si basa sopratutto sulla grande intensità e quindi si rischia di spezzare troppo le partite.

Quale potrebbe essere la soluzione migliore? Si potrebbe introdurre un time out della durata di un minuto, magari uno per tempo, a disposizione delle squadre.

Il calcio italiano potrebbe fare tesoro del time out? Credo di sì, anche se nel calcio italiano spesso ci sono interruzioni importanti come falli tattici e sistematici, quindi già il tempo effettivo di gioco ne risulta fortemente limitato.

Contrario all’uso della moviola in campo? Sì, perché altrimenti le partite non finirebbero mai, a volte ci sono episodi che nemmeno la moviola in campo riuscirebbe a capire bene.



L’occhio di falco potrebbe finalmente dimostrare se la palla è dentro o no… Ecco, questa è un’innovazione tecnologica che promuoverei visto che è importante capire se una palla ha attraversato completamente la linea di porta o meno.

 

(Claudio Ruggieri)