È un agente FIFA molto attivo a livello giovanile e per il calcio nordico. Ilsussidiario.net lo ha intervistato in esclusiva: ci ha spiegato alcuni aspetti del suo lavoro e nella fattispecie illustrato alcuni dei talenti sotto la sua osservazione, che potrebbero arrivare in Italia dalla Danimarca.
Ciao Giuseppe, da quanto sei un agente FIFA? Damquasi tre anni, dopo aver preso la licenza al primo tentativo, studiando da privatista, nel 2010 a 24 anni: all’epoca ero uno dei più giovani in Italia. Gli studi giuridici universitari, il mio passato da calciatore, anche se non ad alti livelli, e il vivere a Milano, mi hanno permesso d’intrecciare i giusti rapporti lavorativi durante il mio percorso di crescita: gavetta in Serie D, Pizzighettone e settore giovanile professionistico, con la Cremonese in 1° Divisione e Piacenza in Serie B.
Lavori molto a livello giovanile. Quali talenti segui? A livello nazionale curo gli interessi di alcuni giovani promettenti nei vivai professionistici. Su tutti spicca il nome di Nicolò Dapoto, attaccante scuola calcio Inter del ’98, per il quale sono in trattativa con diverse squadre interessate: in estate gli troverò la giusta e meritata destinazione. Collaboro attivamente con il gruppo X10 Scouting di Alessandro Marigonda e Massimo Tanzillo, tra i migliori per quanto riguarda lo scouting in Italia, ed ora attivissimi anche nel mercato estero.
Quali sono i tuoi programmi futuri? Visto il momento difficile che sta vivendo il calcio italiano, ho deciso di sfruttare le mie conoscenze estere, l’esperienza in Inghilterra per studio e lavoro nei college inglesi, e in giro per il Nord Europa, per aprire un canale di export di calciatori dalla Scandinavia. Tra l’altro sto per ufficializzare una collaborazione importante.
Ovvero? La collaborazione in Danimarca con l’importante gruppo di Agent Service, capeggiato dal mio socio e agente FIFA Simon Friis; unirò al loro studio il mio team di scouts di Copenaghen, capeggiato dallo scout Paolo Dorati, il mio team legale di Roma, formato dagli Avv. Riccardo Vitale e Luciano Mattera e gli sponsor per i calciatori: gli occhiali Glassing del mio socio e amico Alessandro Forte, fermo sostenitore dei giovani talenti italiani e il marchio d’abbigliamento Never Enough, di Salvatore Nigordi e Sara Brancati. Il team, formato da elementi tutti giovani, capaci e competenti, lavora già da tempo in Italia e si affaccia ora verso nuovi orizzonti esteri.
Hai già avuto modo di portare diversi talenti dall’estero? Dalla Danimarca, ho il mandato di alcuni dei giovani più promettenti da portare in Italia e le trattative sono già aperte con molte Serie B e qualche A.
Puoi farci qualche nome? Mikkel Desler, classe ’95 dell’Odense Boldklub (OB) e Nazionale Under 18, centrocampista centrale. Michael Falkesgaard ’91, primo portiere del Brøndby dalla prossima stagione, Nazionale Under 20; Oguzhan Aynaoglu dell’FC Nordsjælland, prima punta classe ’92 e Nazionale Under 20. Con l’asse italodanese si aprirà un canale anche per i calciatori italiani in terra danese, cercando quindi di portare il nostro calcio da quelle parti: ho già delle richieste da parte di molti club della Superliga danese e si cercherà di esaudirle rimanendo su canoni elevati e del degno palcoscenico, dato che molte squadre parteciperanno alla Champions e all’Europa league la prossima stagione.
E’ difficile farsi strada nel mondo degli agenti FIFA? Non è facile per un giovane procuratore sportivo farsi strada in un ambiente così chiuso e competitivo, ma ci si rimbocca le maniche e pian piano ci si crea le proprie opportunità lavorative.
Hai qualche modello da seguire? I modelli da seguire per un giovane agente sono senza ombra di dubbio Mino Raiola, un mostro sacro del calciomercato internazionale, e l’Avvocato Beppe Bozzo, esempio di competenza e professionalità. Mi piace anche il lavoro di qualche altro procuratore giovane, come Giacomo Branchini che ho avuto modo di conoscere qui a Milano, ma devo ringraziare in modo particolare un veterano come l’Agente Gianluca Tizi, che si è dimostrato sempre molto disponibile e ben propenso alle collaborazioni con un giovane addetto ai lavori come me.
Cosa consiglieresti a un giovane che vuole di entrare in questo mondo? Una buona preparazione giuridica, contrattualistica e uno studio approfondito delle NOIF e i regolamenti delle FIFA: l’esame diventa ogni anno sempre più tosto e non lo superano persino avvocati che lavorano da anni come professionisti in ambito legale e contrattuale. Dopo aver ottenuto la licenza, già di per sé un’impresa, arriva il difficile: l’ambiente è duro, ostico e selettivo. Le licenze sono più di mille in Italia ma gli agenti che effettivamente lavorano sono 50-60, compresi i grandi nomi che finiscono tutti i giorni sui giornali. Serve molta passione e dedizione, oltre alla competenza e alla giusta organizzazione. (Claudio Ruggieri)