Quando si pensa allo scontro tra Bayern Monaco e Barcellona si ricorda con precisione il doppio turno di Champions League di appena tre mesi fa in cui la squadra blaugrana ha ricevuto ben 7 bastoste ( a zero) dai tedeschi. All’epoca si era alzato un polverone a proposito del gioco spagnolo e dell’effettiva efficacia del tiqui taca soprattutto di fronte alla formazione di ferro teutonica. Ieri sera la storia si è in parte ripetuta: forse i tedeschi sono stati meno aggressivi ma comunque predonimanti per tutta la partita, mentre il Barcellona, privo di giocatori importanti e senza allenatore erano nella confusione più completa, in balia di loro stessi. Decisivo lo spirito con cui le due squadre sono scese nel campo dell’Allianz Arena. Il Bayern, campione ormai di tutto, è ansioso di mettere in pratica i suggerimenti del suo nuovo allenatore, Pep Guardiola (fino all’anno scorso allenatore proprio dei blaugrana). Il Barcellona invece, risente degli strascichi della vicenda Vilanova: l’assenza e il definitivo addio del carismatico spagnolo si fa sentire, il suo vice Jordi Roura non ha avuto il tempo di impostare bene la squadra. Le assenze eccellenti come quelle di Neymar, del portiere Victor Valdes, dei difensori Gerard Pique e Jordi Alba e dei centrocampisti Xavi ed Iniesta si fanno sentire, ma è soprattutto la mancanza di energia e concentrazione ciò che colpisce della prestazione spagnola. Lo stadio, con più di 71000 spettatori, vede la formazione ufficiale tedesca al completo mentre Roura colloca all’inizio Messi e 10 giocatori, cui il futuro in maglia titolare è piuttosto incerto. Non bastano però al club spagnolo gli 11 cambi per mettere in seria difficoltà gli avversari, molto ben organizzati ed efficaci. Dopo appena 40 secondi dal fischio diinizio, il Barça sembra voler far paura agli avversari: è proprio Messi a sfiorare il gol, ma il Monaco non si fa intimidire e comincia a costruire con decisione il proprio gioco e a imporre gradualmente il proprio ritmo. Molto gioco e molte occasioni create dai tedeschi: i due gol (ma che avrebbero potuto anche essere di più) suggellano un match completamente dominato dai teutonici. Il primo porta la firma del capitano Philipp Lahm, ieri sera eccezionalmente usato da Pep come intermedio destro: assist di Riberì (ottima la sia prestazione fino alla sostituzione dopo circa un’ora di gioco) e un magistrale colpo di testa beffa Pinto. Il pressing tedesco continua, galvanizzato dal gol del capitano, il predominio sulle fasce ormai è indiscusso, manca solo il gol che verrà al 40′ grazie a una splendida deviazione di Mandzuvik. Ben pochi invece i brividi per Neuer: una pericolosa incursione di Sergi Roberto e un quasi autogol di Rafinha. Se per il Monaco l’esito è assolutamente positivo, incerto è il parere sulla prestazione dei blaugrana: si sono visti troppo poco e con pochi titolari per poter esprimere un giudizio completo. Non resta che aspettare con i tifosi spagnoli l’arrivo dl nuovo allenatore Gerardo Martino, che sarà presentato alla stampa venerdì 26 luglio. Il lavoro per “El tata” è davvero grande, ma di certo non si può condividere il parere di chi ritiene ormai finito il periodo di gloria per il club spagnolo. Gli assi nella manica di Rosell sono tanti: oltre al ritorno a breve dei nazionali, l’acquisto di Neymar (per la cifra record di 57 milioni di euro) sarà sicuramente fondamentale. Il brasiliano, un vero astro nascente del calcio sudamericano si unirà alla squadra la prossima settimana.



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