Quest’anno Enrico Preziosi non vuole sbagliare. Il suo Genoa è stato ad un passo dal baratro della Serie B, salvandosi solo alla penultima giornata a discapito del Palermo. I liguri hanno deciso di non confermare Davide Ballardini e di affidarsi al giovane Liverani, un debuttante in rampa di lancio (arriva dalgli Allievi Nazionali del Grifone). La nuova squadra sta nascendo secondo le indicazioni del tecnico. Ma il Genoa ha intenzione di potenziare anche la rosa della Primavera. Per questo sta seguendo con grande attenzione giovani talenti, italiani e non. Secondo le ultime indiscrezioni si parla di un forte interesse per Riccardo Geti, classe ’96, talento di proprietà della Reggiana ma nell’ultimo anno a Modena, dove ha lavorato con un allenatore esperto come Walter Novellino. Per delucidazioni sul futuro di Riccardo Geti ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva il procuratore del giocatore, l’agente FIFA Giovanni Antenucci.



E’ vero l’interessamento del Genoa per Riccardo Geti? Vero, confermo. C’è un interessamento del Genoa per Riccardo e questo ovviamente fa piacere al ragazzo, visto che si tratta di un grande club.

Ci sono altre squadre interessati a lui? Ultimamente anche il Bari ha messo gli occhi su Geti, e anche il Bologna ha mostrato segnali di interessamento.



Come mai il Modena non ha riscattato il ragazzo? Il Modena aveva il giocatore in prestito con diritto di riscatto, ma non ha voluto esercitarlo per non far pagare soldi alla Reggiana per il contro-riscatto. 

Poi cosa è successo? La Reggiana ha chiesto più soldi e quindi il Modena si è trovato spiazzato, e adesso la trattativa per il giocatore è ancora in stand by.

Quali programmi avete in mente? Aspettiamo la fine di questo mese nella speranza che qualcosa possa muoversi. Altrimenti ci muoveremo da soli per aprirci nuove strade, come vedete i club interessati non mancano.

La scorsa stagione è stata importante per il ragazzo… Assolutamente sì, è arrivato in Serie B e ha assaporato il grande calcio facendo ben otto panchine, pur essendo un classe ’96. (Claudio Ruggieri)