E’ uscito dal campo da trionfatore, trasportato in barella ed osannato dai tifosi che gli hanno lanciato tre sciarpe biancorosse. Theo Walcott ha concluso così il suo ultimo derby londinese, mimando il 2-0 con cui l’Arsenal ha eliminato i rivali del Tottenham nel terzo turno dell’FA Cup, la coppa di calcio più antica d’Europa. Il seguito ha però riservato notizie più amare, l’infortunio dell’attaccante inglese è più grave del previsto: rottura del legamento crociato anteriore (ginocchio destro). Ciò significa uno stop di sei mesi e quindi la partecipazione al prossimo mondiale seriamente a rischio. Mentre l’Arsenal potrebbe tornare sul mercato per sostituire Walcott (si parla già di Vucinic e dello spagnolo Morata del Real Madrid), il ct dell’Inghilterra Roy Hodgson deve prendere una decisione: confermare la fiducia a Walcott aspettandone il recupero, oppure scartarlo subito dalla rosa dei 23, considerando altri giocatori. In tal senso torna in gioco per un posto Aaron Lennon, mentre il titolare sulla fascia destra resterà in pianta stabile Andros Townsend del Tottenham. A meno di imprevisti Walcott non potrà partecipare a Brasile 2014: la nazionale inglese è inclusa nel girone D assieme a Uruguay, Costa Rica ed Italia, e proprio contro gli azzurri debutterà il prossimo 24 giugno, a Manaus. Un peccato per il ventiquattrenne dei Gunners, che punta ancora alla prima presenza ufficiale in un mondiale. Pur avendo raccolto 36 gettoni con la maglia dei Leoni d’Inghilterra (5 gol), Walcott non ha mai giocato nella Coppa del mondo: nel 2006 fu convocato nemmeno maggiorenne da Sven Goran Eriksson, ma non scese mai in campo; per Sudafrica 2010 invece non fu selezionato da Fabio Capello. 



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