2-0 per la Fiorentina all’Artemio Franchi di Firenze, nella semifinale di ritorno di Coppa Italia. I viola si qualificano alla finalissima spezzando il sogno dell’Udinese, che non riesce a difendere il vantaggio accumulato all’andata, quando aveva vinto per 2-1, ma esce come si suol dire a testa alta. I gol di capitan Pasqual e Cuadrado riempiono il bicchiere di Montella che però ha un ruttino amaro: l’ammonizione dello stesso Cuadrado che era diffidato, e dovrà guardare la finale dal divano. Dove per adesso si accomoda tutta la Viola in attesa di conoscere la sfidante: palla a Napoli e Roma per la seconda semifinale di ritorno.



Gara intensissima tra due squadre in ottima forma. Sia Fiorentina che Udinese hanno aggredito la partita, nonostante le diverse necessità di punteggio, generando un confronto aperto e teso sino al 97′. I rarissimi momenti morti sono stati coperti dal pubblico, numeroso e rumoroso per tutto l’arco del match, che dal campo ha regalato occasioni da una parte dall’altra e ritmi di gioco molto elevati.



Numeri alla mano l’Udinese ha espresso un calcio più continuo, la Fiorentina d’altro canto ha compiuto la sua missione per filo e per segno; i viola dovevano segnare un gol e hanno cominciato all’attacco, senza però arroccarsi dopo il precoce vantaggio e disputando un primo tempo coraggioso. Nella ripresa il baricentro si è abbassato ma la squadra ha sfruttato al meglio le sue opzioni: un undici compatto, i contropiede di Cuadrado e le parate di Neto, eroe della baraonda finale.

Numeri alla mano si diceva: ebbene l’Udinese ha prevalso in possesso palla (56% contro il 44% avversario), tiri (16-11, 7-5 quelli in porta) e supremazia territoriale (attacco nella metacampo avversaria, 11’41” a 7’59”), ovvero i dati che smascherano le tendenze della partita. Come sempre però ha ragione chi fa gol e qui si cela il peccato: la Fiorentina è stata più cinica e questo ha fatto la differenza. Le reti subite invece colgono una difesa sbilanciata ma in fondo sono prodezze personali. Nonostante il bottino da difendere la squadra di Guidolin ha giocato a viso aperto, finendo per pagare ma regalandoci una partita molto gradevole.



Dirige con polso fino alla fine, quando assegna un recupero forse esagerato e in quei minuti nega un corner all’apparenza netto all’Udinese, scatenando l’inferno: per rimettere ordine deve espellere Domizzi. 

Il primo tempo di Fiorentina-Udinese finisce sul risultato di 1-0 per i padroni di casa. Gol di Manuel Pasqual (voto 6,5) al 14’minuto. L’azione: lancio di Pizarro (voto 6,5) a pescare in area il taglio di Joaquin (voto 6,5) , sponda di testa all’indietro per Pasqual che si coordina e batte Scuffet (voto 6,5) con un tiro al volo di grande potenza. L’Udinese però non demorde e dopo qualche minuto di assestamento raccoglie almeno tre occasioni ghiotte per pareggiare. La prima al 25′ quando uno splendido doppio scambio tra Di Natale (voto 6) e Bruno Fernandes libera Totò al tiro da posizione comoda in area: il destro a giro però non è degno del suo autore, la palla sorvola la traversa. Al 29′ Neto (voto 6,5) è strepitoso nel deviare un gran diagonale mancino di Gabriel Silva (voto 6,5), scoccato dal lato sinistro dell’area viola. Sull’angolo seguente Pinzi stacca bene a centro area ma trova ancora una volta il portiere viola pronto alla respinta. Al 33′ invece Neto resta immobile, ma ci pensa il a respingere l’inzuccata di Di Natale da centro area, su un gran bel cross dalla sinistra. Chances anche per la Fiorentina con Joaquin, che al 40′ può calciare in area da sinistra, liberato dalla trama Pizarro-Fernandez, ma trova Scuffet prontissimo alla respinta. Anche un paio di conclusioni da fuori di Mati Fernandez hanno impensierito l’estremo difensore dell’Udinese, senza però centrare lo specchio della porta. E’ stato un primo tempo molto gradevole, al momento passerebbe la Fiorentina ma i giochi sono più che aperti. Migliore Fiorentina: M.Fernandez voto 7 Sempre nel vivo del gioco in entrambe le fase. Peggiore Fiorentina: Matri voto 5 Braccato dai difensori non riesce a girarsi e vedere la porta Migliore Udinese: B.Fernandes voto 7 Difficilissimo da marcare, abile e veloce palla al piede, i suoi movimenti creano problemi alla difesa viola. Peggiore Udinese: Pinzi voto 5,5 Si batte ma è il meno preciso dei tre centrocampisti centrali di Guidolin.

Fiorentina

NETO 7,5 (il migliore) Da pomo della discordia ad angelo custode della vittoria: tre paratissime su Silva, Pinzi e Muriel.

Più di spada che di fioretto ma per un difensore non è peccato: gioca di fisico e sbarra la strada a Gabriel Silva.

Spaziature di reparto non perfette ma è quello che sopperisce meglio, intervenendo con tempismo e partecipando all’azione dal 61’COMPPER 6 Non ha bisogno di particolari spiegazioni: bisogna tener lontana la palla e lui obbedisce. 

Ha bisogno di riferimenti per farsi valere, Di Natale e Fernandes ne offrono pochi e lune risente, giocando più in apprensione del solito.

In mezzo ne succedono tante (bel duello con Widmer), ma in campo e coda piazza gli interventi decisivi: all’inizio segna, nel recupero anticipa Heurtaux pronto al tiro.

Spende molto fiato: nel primo tempo si allarga per ampliare l’attacco, nel secondo arretra spesso ad infoltire la sua trequarti.

Totale come ai tempi migliori: utile in appoggio alla difesa ma anche decisivo per l’attacco, non a caso i due gol nascono dai suoi lanci.

Sempre nel vivo del gioco e partecipe ad entrambe le fasi, nel secondo tempo vive un logico calo fisico ed è meno appariscente.

Esplode senza preavviso: prima del gol non si era fatto notare più di tanto. Poi però…boom!, e parte il carnevale. Peccato per l’ammonizione evitabile che gli farà saltare la finale.

Respinto da Danilo ed asfissiato da Domizzi, ritaglia poche giocate utili e non riesce a girarsi per pensare alla porta dal 57’MATOS 6 Si spende in pressing sui difensori e guadagna qualche punizione che fa respirare la squadra.

Poche cose ma buone: tecnicamente altalenante ma encomiabile per come torna ad aiutare la fase difensiva dall’89’J.VARGAS s.v.

All.MONTELLA 7 Motiva bene i suoi anche quando ci sarebbe solo da difendere. Forse poteva togliere Cuadrado nel finale sapendo che era diffidato.

(Carlo Necchi)

Udinese

Conferma la stoffa: due riflessi mirabili su Joaquin, uno per tempo. Per parare i gol ci voleva un supereroe, o un drogato…

Ripropone l’azione di frequente e nel finale sfiora il gol-supplementari, ma in difesa spesso arranca.

Gran partita, annulla Matri e libera l’area con puntualità.

Assieme a Danilo mette a cuccia Matri e quando può accompagna l’assalto a sinistra; perde però il movimento di Joaquin sul primo gol, e nel finale si fa espellere.

Ha velocità incredibile e tempi di inserimento in area, sporca il voto con due errori di misura davanti a Neto, prima al tiro e poi al cross.

Fisicamente presente ma tecnicamente meno preciso dei compagni di reparto. Sostituito per esigenze offensive dal 57’MURIEL 6 Spazia attorno all’area quando forse dovrebbe occuparla di più; in ogni caso è pericoloso e nel finale impegna severamente Neto.

Un misto di pezzi egregi e banalità inaspettate, ne esce una prestazione di grande generosità e precisione più intermittente; l’Udinese però passa sempre da lui.

Partita ibrida: martellare o ricamare? Il “problema” è che sa fare entrambe le cose, nel dubbio corre tanto ma con la palla è meno protagonista. 

Per un’ora è lui a domare Cuadrado e non viceversa: deve centellinare le discese ma sfiora il gol con un gran diagonale. Poi quell’altro segna e da lì tanti saluti… dal 91’YEBDA s.v.

Un pesce…in acqua, per come guizza tra le alghe viola combinando con Di Natale. Piede educato ed intraprendenza tecnica: più di tutti colora gli attacchi dei suoi.

Due errori che gridano vendetta: uno per imprecisione l’altro (di testa!) per sfortuna. Resta comunque un pericolo, sa come gestire la palla nelle zone più delicate del campo dall’80’N.LOPEZ 5,5 In un’azione passa da geniale assistman (per Muriel) a bomber di burro: resta l’impressione che poteva fare più di quel colpo di testa.

All.GUIDOLIN 6 L’Udinese merita almeno il pareggio, o i supplementari che dir si voglia. Resta però un dubbio: non era meglio tenere in campo Di Natale e giocarsi il tutto per tutto?

(Carlo Necchi)