Il Torino piazza il colpaccio e va a vincere sull’ostile terreno di gioco del Bentegodi per 3-1 dopo essersi ritrovato sotto di una rete nel primo tempo. Il rigore realizzato da Toni al 36′ aveva illuso il pubblico scaligero ma nella ripresa ecco la reazione ospite capitanata da una grande ripresa di El Kaddori, autore di due passaggi decisivi e di una marcatura. Nell’ordine Immobile, Cerci ed El Kaddouri hanno demolito la fin qui solida retroguardia gialloblu che hanno consentito agli uomini di Ventura di portarsi in classifica a quota 36 punti raggiungendo proprio gli avversari di serata.  Se nei primi 45′ il sentimento prevalente è stata la noia, altrettanto non si può dire per il secondo tempo, davvero molto avvincente. In tre minuti il Torino è riuscito a capovolgere una partita che sembrava sottocontrollo per il Verona (errore fatale!) andando a siglare fra l’altro un gioiello d’alta scuola grazie al preciso piazzato di Alessio Cerci, uno dei migliori in campo.



Male gli uomini di Mandorlini che, nonostante in vantaggio di una rete, hanno staccato la spina e reglato la ripresa al Torino. L’1-0 al termine dei primi 45′ poteva anche starci ma l’atteggiamento da avere nella ripresa è da condannare. Dopo aver ottenuto il massimo con il minimo sforzo era consigliabile mantenere alta la guardia, cosa non fatta e che gli scaligeri hanno pagato carissimo.



La sintesi perfetta di quanto fatto vedere ad inizio gara e di quello mostrato nel secondo tempo. Squadra lenta ed impacciata che al rientro in campo si è trasformata in una compagine capace di giocare con scioletezza, leggadria e cinismo. Alla lunga è emersa la classe dei singoli, Cerci su tutti.

Pessima gara per il fischietto di Firenze. Giusto il calcio di rigore nel primo tempo per l’Hellas ma manca il giallo a Bovo che, sommato al cartellino successivo, avrebbe portato il Torino a giocare in dieci uomini. Pesa anche il gol del pareggio granata di Immobile siglato in fuorigioco evidente; non lo aiutano gli assistenti. La gara non era difficile eppure le sue decisioni hanno influito sul risultato.



Come ci si aspettava alla vigilia, Hellas Verona-Torino è stata una partita molto equilibrata. Nel primo tempo davvero poche le occasioni da segnalare. L’Hellas Verona gioca un calcio troppo prevedibile con i lanci di Iturbe (6.5) e Gomez (6) a cercare qualche sponda di Toni (6.5) lasciato isolato in mezzo alla difesa granata. Il Toro non soffre quasi mai e punta sulle ripartenze dei suoi funamboli; malino El Kaddouri (5), confusionario nelle sue sortite, a sprazzi il talento di Cerci (5.5) lontano parente di quello ammirato un paio di settimane fa. I primi 15′ vedono una classica fase di studio dove Immobile (6) si impegna con dei tagli a sorprendere la coppia Moras (6.5)-Marques (60, mai sorpresa dall’ex attaccante del Genoa. Sulla corsia di sinistra qualcosa in più ha provato a fare Masiello (5.5) anche se l’esterno di Ventura ha fallito una delle poche occasioni per la sua squadra in questi primi 45′. Andiamo però con ordine perchè a mettere i brividi a Padelli (6) è Moras sugli sviluppi di un corner; siamo al 21′ e il centrale gialloblu vola in cielo per impattare il pallone che esce sul fondo non di molto. Risponde subito il Toro; discesa di Immobile che scarica al centro dell’area di rigore per l’inserimento di Masiello il cui esterno viene deviato in corner. I registi delle due formazioni, Halfredsson (5) da una parte e Kurtic (5) dall’altra sono lenti e tagliati fuori quindi le zone più utilizzate sono le corsie laterali. Romulo (6) non è una scheggia ma assieme al gioiellino Iturbe mette in difficoltà Bovo (5). Glik (6) è uno dei pochi a lottare fino in fondo e tampona come può il pericolo numero uno Toni. Il Torino soffre molto i palloni alti e ogni corner battuto dal Verona è un pericolo potenziale per gli ospiti. Al 35′ Rocchi assegna un rigore agli scaligeri per atterramento di Gomez causato da Bovo. La decisione appare giusta e Toni non sbaglia dagli 11 metri. La squadra di Mandorlini non soffre quasi niente. Prese le misure su Cerci, gli altri giocatori del Torino non sono pericolosi. Solidità in difesa, aggressività portata da Iturbe e Romulo e Toni, boa lasciata in avanti a far reparto da solo. Un calcio che va a fiammate puntando molto sulla fisicità. Le scintille del primo tempo le causa tutte lui. Il ragazzo ha gamba, salta spesso il suo diretto marcatore e mette in area cross tagliati molto pericolosi per la retroguardia del Toro.   Dovrebbe essere il cervello del centrocampo ma il veterano scaligero sembra fuori forma. Zero geometrie e poche idee. Ammonito ingenuamente per un brutto fallo su Cerci salterà la prossima partita perchè diffidato. Atteggiamento troppo compassato per i ragazzi di Ventura. Il Verona si porta in vantaggio senza creare chissà cosa. Un rigore evitabile non deve scoraggiare una squadra ancora in partita. Il difensore centrale del Toro prende ogni pallone alto e contiene Toni alla grande. Non è certo colpa sua se il compagno causa il rigore decisivo. Nel secondo tempo dovrà essere ancora più decisivo visto che presumibilmente i granata si sbilanceranno in cerca del pareggio.  Non ci siamo. Di positivo segnalamo solo un bolide dalla distanza nemmeno pericoloso più di tanto. Causa il calcio di rigore per l’atterramento di Gomes e viene ammonito. Rischia il doppio giallo, graziato per ora resta in campo. Giusto il calcio di rigore per l’Hellas Verona e quindi ok sull’espisodio più importante della sfida. Manca però nell’occasione il cartellino giallo a Bovo. Proprio Bovo poco dopo sarebbe dovuto essere espulso per somma di ammonizione. Ok la facile segnalazione sul gol di Marques annullato per fuorigioco. Piccola macchia in una gara di facile gestione.

Hellas Verona

Spieghiamo subito il perchè di un voto simile. Non solo incassa tre reti ma ha responsabilità evidenti sulla terza marcatura quando un tiro non irresistibile di El Kaddouri lo buca sul proprio palo di competenza.

Il bomber mascherato da difensore questa sera proprio non si nota. Rare sortite nei primi minuti che si attenuano fino alla sostituzione. ( Un po’ meglio del compagno ma ci sarebbe voluto ben altro per risollevare le sorti di un incontro simile).

Dopo un ottimo primo tempo viene tagliato a fette dai movimenti di Immobile. Non chiude su El Kaddouri nè su Cerci; errori da dividere con il compagno di reparto.

Vale quanto detto per Moras. Finchè il Torino è gaurdingo contiene bene le rare iniziative granata poi perde lucidità. Peggio rispetto all’altro centrale, più lento e macchinoso.

Soffre in maniera assidua ogni folata del Torino. I granata lo fanno letteralmente ammattire e l’esperienza questa volta non basta per arginare una furia simile.

Male questa sera il brasiliano. Poche folate e gamba stanca per uno abituato a saltare l’uomo e creare la superiorità. Qualcosa mostrato nel primo tempo, nullo dopo il vantaggio del Toro.

Prova a mettere pezze ovunque e se andiamo a vedere è uno dei meno peggio in un centrocampo che ha fatto acqua da ogni dove.

Il peggiore del Verona. L’islandese dovrebbe essere la mente della squadra invece si scopre regista lento ed impacciato come poche volte quest’anno. ( Corsa e grinta ma non incide per niente).

Uno dei pochi ad accendere la partita nel primo tempo. La sua energia si esaurisce poi viene sostituito. ( Per lui pochi minuti e un paio di occasioni. Almeno ci ha provato).

Il verona questa sera è stato solo lui. Il bomber è rinato e si danna l’anima come ai tempi d’oro. Sigla il suo dodicesimo gol su rigore.

Mezzo punto in più per essersi conquistato il calcio di rigore ma potrebbe e dovrebbe fare di più.

Una squadra che aveva bisogno di una scossa dopo un primo tempo da dimenticare. Così non è stato. I cambi sono arrivati a partita ormai compromessa.

(Federico Giuliani)

Torino

Viene trafitto soltanto sugli sviluppi di un calcio di rigore. Per il resto ordinaria amministrazione eccezion fatta per un bel riflesso sullo scatenato Toni.

Il peggiore dei suoi. Regala un calcio di rigore evitabilissimo e rischia il rosso. Nel primo tempo viene saltato con facilità e soffre Iturbe. Nella ripresa va meglio ma la gara è ormai in discesa.

Non perde un duello con Toni, da sicurezza al reparto e si dimostra pilastro della difesa. Ottimo stato di forma per lui.

Il minimo indispensabile. Dosa le energie e bada a non commettere errori gravi: si perde Toni una volta poi per il resto ci siamo.

Si fa vedere poco ma aiuta spesso con la sua corsa a tamponare dove c’è bisogno. Meno propositivo del solito.

L’ex Sassuolo non disputa un ottima gara anzi nel primo tempo sarebbe da 5 pieno. Si salva per qualche verticalizzazione nel secondo tempo.

Lavoro sporco e un tentativo con un tiro a scendere che per poco non beffa Rafael. Non si nota ma la sua presenza è importante per il centrocampo granata.

Entra in tutte e tre le reti e si candida come migliore in campo. Serve un gran pallone a Immobile, seppur questo sia in fuorigioco, ne regala un altro a Cerci e sigla il gol personale. ().

Nel primo tempo cestina un gol non difficile poi scompare dai radar. Davvero poco presente l’esterno di Ventura in una gara che avrebbe richiesto il suo apporto.

Segna con una prodezza fantastica; precisione e talento ci sono adesso serve continuità. I mondiali di questo passo non sono più soltanto un sogno. ()

Quanti movimenti per l’ex Genoa! Che sia questa la stagione giusta per emergere definitivamente? Possibile… Intanto lui continua a segnare. ()

Chissà cosa ha detto ai suoi all’intervallo. Il Torino rientra in campo e stravolge una partita compromessa senza un cambio di modulo o di giocatori. Porta a casa tre punti pesantissimi.

(Federico Giuliani)