Terza vittoria esterna del Genoa che si porta a quota 30 punti, meno 10 dalla teorica quota salvezza e più 13 rispetto al terzultimo posto di Sassuolo e Livorno (17). Gli amaranto subiscono invece la sesta sconfitta casalinga e restano in zona retrocessione, sperando che il Sassuolo non ne approfitti nel posticipo di San Siro. Allo stadio Armando Picchi decide il secondo gol in campionato di Luca Antonelli; nella prossima giornata, la numero 24 di campionato, il Grifone riceverà l’Udinese a Marassi (domenica 16 febbraio alle ore 15:00) mentre il Livorno proverà a rialzarsi in un altro scontro salvezza a tinte rossoblù: la trasferta di Cagliari (stessa data, stessa ora).



Gara sferzata da un vento continuo che forse ha sbavato qualche trama di troppo: ritmo di gioco sempre alto ma diversi errori di misura da una parte e dall’altra. In compenso l’esito è stato sempre in bilico perché il Livorno attaccava per pareggiare, ma il Genoa lasciava talvolta intendere di poter punire in contropiede.



Per lo scontro diretto casalingo Di Carlo ha riproposto il 3-5-2 vero e proprio, con laterali chiamati all’offesa piuttosto che impegnati ad aiutare la retroguardia. L’impegno di squadra non si discute ma le statistiche denotano la sterilità dell’attacco, incapace non tanto di costruire azioni quanto di concluderle. Ad esempio su 19 tiri effettuati solo 5 hanno centrato lo specchio di Perin; aggiungiamoci una difesa avversaria molto compatta e il ko è servito, nonostante il maggiore possesso palla (52%-48%) ed un più alto indice di pericolosità (43,4% contro il 32% genoano).



Vittoria non netta ma meritata per il cinismo e la solidità difensiva mostrare in campo. La squadra lavora bene nella propria metacampo ma fatica a stabilizzarsi in quella avversaria, come dimostra una supremazia territoriale tra le più basse del torneo (oggi 7’06” nel campo livornese). D’altra parte il gol precoce ha favorito una partita di maggiore contenimento: la conferma positiva è che il Genoa sa difendersi ed è questa la vera rivoluzione gasperiniana, rispetto alle ultime stagioni. Sull’attacco però bisognerà lavorare: il tridente con un solo elemento di ruolo (Antonelli è un terzino, Konate arretra molto) riduce la continuità offensiva.

Giusto annullare il gol di Emeghara nel secondo tempo: lo svizzero è un fuorigioco sul prolungamento di Paulinho. Non lascia dubbi particolari dietro a sè.

Livorno

Stoppa Gilardino ma non può opporsi anche ad Antonelli.

A lungo andare diventa un’aggiunta fissa alla fase d’attacco.

Marca bene Gilardino e ceca di aiutare il centrocampo in fase di impostazione.

Qualche incertezza in più come in occasione del gol: Gilardino sguscia via.

Si butta all’attacco e arriva anche al tiro, lasciando però campo alle combinate Antonelli-De Ceglie dal 58’BELFODIL 6 Buona volontà e movimenti utili, non riesce però a scardinare la linea difensiva.

Protagonista sfortunato dell’episodio chiave, per il resto non sfigura.

Fonte del gioco livornese, smista diversi palloni limitando gli sprechi. Meno bene negli ultimi metri.

Molto dinamismo ma al tirar delle somme scarsa incisività nella trama della partita dal 71’DUNCAN 5,5 Qualche errore di precisione.

Vrsaljko ne ha di più ma lui non rinuncia a spingere: qualche cross in mezzo.

Riceve soprattutto fuori area ed è lucido in fase di sponda, supera Perin di testa ma Portanova scippa.

Tutto considerato è l’attaccante più pericoloso: un quasi-gol clamoroso nel primo tempo e uno annullato nel secondo dall’87’BORJA s.v. Poco tempo, non riesce a ritagliarsi spazi rilevanti.

All.DI CARLO 5,5 La sua squadra costruisce ma non finalizza: numeri alla mano meglio il Livorno, il punteggio però dice altro. 

Genoa

Sempre attento in respinte o uscite: una sicurezza per la difesa.

Massima concentrazione, sofferenza relativa.

 Al rientro non mostra ruggine e salva un gol a Parin battuto

Gioca bene di fisico, interventi spesso tempestivi in area e dintorni.

Offre due-tre spunti di qualità e una tenuta difensiva un pò fragile dal 50’MOTTA 6 Più sicuro nella sua metacampo, vince qualche bel contrasto.

Buona tenuta fisica, rimbalza regolarmente tra le due metacampo. Qualche esitazione tecnica non da lui dal 74’CABRAL 6 Corsa, grinta e qualche fallo tattico per far respirare la difesa.

Utile in fase di smistamento e gestione della palla.

Spende moltissimo nel primo tempo, nella ripresa è stanco e più statico: sostituito dal 62’STURARO 5,5 Non sempre gestisce al meglio la palla.

Per quanto aiuta è come avere un centrocampista (e alle volte un difensore) in più, di fatto però non fa l’attaccante. Spreca un contropiede nel finale

Protagonista nell’azione del gol e di più giocate utili, per alzare una squadra spesso troppo arretrata.

Match-winner ed intraprendente portendo da sinistra. 

All.GASPERINI 6,5 Squadra votata alla sofferenza ma in trasferta ci può stare. Soprattutto vince ed avvicina la salvezza.

 

Il tabellino

Marcatori: 10’Antonelli

Livorno (3-5-2): Bardi; Ceccherini, Emerson, Coda; Piccini (58’Belfodil), Benassi, Luci, Greco (71’Duncan), Mesbah; Paulinho, Emeghara (87’Borja) (Anania, Aldegani, Ceccherini, Valentini, Castellini, Biagianti, Mosquera). All.Di Carlo.

Genoa (3-4-3): Perin; Burdisso, Portanova, Marchese; Vrsaljko (50’Motta), Bertolacci (74’Cabral), Matuzalem, Antonelli; M.Konate, Gilardino, De Ceglie (62’Sturaro) (Bizzarri, Albertoni, De Maio, Antonini, Cofie, Sculli, Centurion, Fetfatzidis, Calaiò). All.Gasperini.

Arbitro: Gervasoni

Ammoniti: Coda (L), Mesbah (L), Greco (L), Portanova (G), Sturaro (G) per gioco scorretto, Burdisso (G) per comportamento non regolamentare

 

(Carlo Necchi)