L’Atalanta straccia 3-0 in casa la Sampdoria e vola a 37 punti, lasciando i blucerchiati a 34. Pessima giornata per la squadra di Mihajlovic, che cade sotto i colpi di Carmona, Bonaventura e Denis. Proteste per un pugno di Benalouane a Regini. Voto partita, 7: match vibrante, se non fosse che finisce dopo un’ora. Lo spettacolo offerto nel primo tempo è piacevole, le due squadre sono in forma e lo dimostrano con azioni in velocità e conclusioni pericolose. Nel finale, la Samp si rilassa e i nerazzurri la puniscono. Il doppio vantaggio è un colpo da ko, e gli ospiti mollano del tutto. Così, il gol di Denis in apertura di ripresa chiude definitivamente i giochi, con Mihajlovic che emblematicamente chiede all’arbitro di non dare il recupero: troppo brutta la sua squadra per stare a guardarla anche solo due minuti in più. Voto Atalanta, 7: squadra che in casa si rivela ancora una volta micidiale: la stragrande maggioranza dei suoi punti sono arrivati a Bergamo, e ciò e dovuto anche allo spettacolare tifo nerazzurro, che sostiene senza sosta i suoi beniamini. Giocatori tosti, motivati, organizzazione efficente e tanti singoli interessanti: tutti ingredienti per sognare qualcosa di più, ora che la salvezza è acquisita. troppo brutta per essere vera. Giornata totalmente a vuoto degli uomini di Mihajolivic, che eccetto la prima mezzora, non riescono a fare nulla di nulla. Fragili e disorganizzati, si sciolgono davanti al doppio vantaggio avversario, e stavolta non riescono nell’impresa della rimonta. Sperando che sia un “una tantum”, Mihajlovic trovi il modo per ritornare presto sulla retta via. sole tre direzioni in A, eppure si comporta da veterano. Si fa sfuggire il pugno di Benalouane, ma ha la scusante di essere coperto, non gli si può dire più di tanto. Per il resto, gestisce con autorevolezza una partita fisica, lottata con decisione anche se non con cattiveria. Ragionevole con Okaka, fermo con gli allenatori: bene.



Appaiati, a 34 punti. La classifica di Atalanta e Samp è di quelle che permettono di stare sereni, ad undici giornate dalla fine: basta poco per ottenere la salvezza, ed entrambe sono lanciate verso quota 40. Una buona occasione per lo scatto definitivo è proprio quella odierna, soprattutto per gli orobici, che gran parte dei propri punti l’ha ottenuta proprio in casa; più equilibrata la distribuzione dei liguri, che con Mihajlovic hanno trovato costanza di rendimento sia in casa che in trasferta. Entrambe vengono da due belle vittorie, ed hanno intenzione di dar seguito al filotto. Per farlo, Colantuono si dispone col 4-4-1-1, con Benalouane, Stendardo, Yepes e Del Grosso davanti a Consigli, Estigarribia, Cigarini, Carmona e Bonaventura in mezzo, Moralez dietro a Denis; Mihajlovic risponde col classico 4-2-3-1, che vede Da Costa tra i pali, De Silvestri, Gastaldello, Mustafi e Regini in difesa, Palombo e Krsticic in mediana, Gabbiadini, Eder e Soriano a supporto di Okaka. Fattore “Atleti azzurri d’Italia” per i nerazzurri, con 26 punti su 34 conquistati a Bergamo, contro fattore Mihajlovic per i blucerchiati, con una media punti di 1.6 da quando il serbo è in panchina, media che varrebbe il secondo posto in classifica se Sinisa li avesse allenati dalla prima giornata. Le due squadre sono in salute, e si vede fin da subito. La partita è viva, frizzante, entrambe le squadre se la giocano. In avvio un po’ meglio l’Atalanta, galvanizzata da una splendida cornice casalinga, ma in attacco gli orobici non riescono a pungere. Così, con il passare dei minuti, l’inerzia cambia, e la Samp comincia a dettare i ritmi: Okaka, nervoso e a rischio doppia ammonizione, fa un gran lavoro fisico, facendo salire i suoi con sponde efficaci; a centrocampo, Palombo e Krsticic dettano i tempi, e i nerazzurri non riescono a ripartire. Tutta la parte centrale del primo tempo, così, è di marca ligure, con i ragazzi di Mihajlovic che sfiorano il vantaggio al 31′, quando prima su Soriano di testa poi sul sinistro di Regini compie un doppio grande intervento. Ma nel finale la trama cambia ancora: l’Atalanta guadagna metri e fiducia, e al 36′ arriva il vantaggio: palla per Denis che, al limite, fa la sponda per Carmona, il quale di destro al volo fredda Da Costa. L’Atalanta, galvanizzata, legittima il vantaggio continuando ad attaccare, e trova così il secondo gol: al 42′, da corner, Bonaventura si trova tutto solo in mezzo all’area, e il colpo di testa è un gioco da ragazzi. Polemiche, però, per un pugno di Benalouane a Regini. A fine primo tempo, dunque, i padroni di casa hanno un doppio vantaggio: non immeritato, ma forse eccessivo per quanto visto in campo. La Samp, però, non deve pensare che la partita sia finita: solo sette giorni fa, era nella stessa situazione contro il Livorno..la ripresa, come sanno, andò diversamente… abbastanza solida dietro, ha la sua forza nella fantasia delle mezzali e nella classe di Denis. Migliore Atalanta, Carmona, 7: grande partita, solido e razionale a centrocampo, decisivo sottoporta, con un gran gol e un paio di tiri pericolosi. Peggiore Atalanta, Benalouane, 5: spinge poco, pochissimo, e si macchia di un brutto episodio. Sampdoria, 6: molla nel finale, ed è un peccato perchè per tutto il primo tempo, a parte i primissimi minuti, si era comportata molto bene. Nulla è perso, ma è dura rimontare. Migliore Sampdoria, Eder, 6.5: si sbatte un sacco, ma è poco coinvolto. Peggiore Sampdoria, Okaka, 5: parte bene, ma poi si lascia prendere dal nervosismo e rischia più volte l’espulsione. (Giovanni Gazzoli)



Consigli, 6.5: se l’Atalanta non cade, è gran parte merito suo, autore di due grandi parate sullo 0-0.

Benalouane, 5.5: spinge poco, oltre a macchiarsi del brutto episodio del pugno in occasione del 2-0.

Stendardo, 6.5: tiene molto bene, con le buone e le cattive, quel toro di Okaka.

Yepes, 6: giornata in sordina, poco da fare, fatto comunque con diligente ordine.

Del Grosso, 6: alterno, altalena ottime discese e cross a banali erroracci.

(Bellini, 7: pochi minuti, ma che segnano la quattrocentesima presenza: ovazione al suo ingresso, bandiera ritrovata)

Estigarribia, 6: buona prestazione, anche lui però abbastanza ad ottovolante.



Cigarini, 6.5: tanta qualità e intelligente ordine in mezzo al campo. Uno dei migliori, come sempre. (Baselli, s.v.)

Carmona, 7: primo tempo ottimo, grandissimo gol e presenza sia difensiva che offensiva..in crescita.

Bonaventura, 7: prima frazione molto buona, seconda da fenomeno: giocate belle ma soprattutto intelligenti, funzionali, efficaci…da Nazionale, Prandelli avrà preso appunti.

Maxi Moralez, 6.5: tanto piccolo quanto veloce e pericoloso. Grande giornata per il più basso della serie A: fantasia al potere.

(De Luca, 6: apporto leggero nel finale)

Denis, 6.5: solito ottimo Denis, tanto lavoro oscuro e un gol, facile facile, ma gol: terza stagione di fila in doppia cifra.

All.: Colantuono, 7: in casa è un rullo compressore. Squadra organizzata e piena zeppa di giocatori di classe, ora che la salvezza è in cassaforte può pensare a togliersi qualche soddisfazione.

Da Costa, 5.5: poco colpevole sui tre gol, certo non si distingue per grandi interventi.

De Silvestri, 5: assente, spinge pochissimo e subisce Bonaventura.

Mustafi, 5: qualche buon intervento all’inizio, poi soffre Denis e buca l’intervento del 3-0.

Gastaldello, 5.5: fatica a tenere Denis, che fa il bello e cattivo tempo. Forse complice l’infortunio che lo costringe al forfait all’intervallo.

(Fornasier, 5: nel secondo tempo l’Atalanta non attacca quasi mai, ma lui comunque non svetta per qualità)

Regini, 6: uno dei pochi a giocarsela con il diretto avversario, Estigarribia, oltre a rischiare il gol, evitato solo da un miracolo di Consigli.

Palombo, 5.5: parte bene, dopo la prima mezzora però sparise davanti all’intensità nerazzurra.

Krsticic, 5: partita abbastanza anonima, qualche bello spunto ma sono rarità.

Gabbiadini, 5: manca la sua classe, non riesce ad esprimerla forse per l’emozione di giocare nello stadio che l’ha cresciuto.

Eder, 5.5: nel primo tempo è il migliore dei suoi, con un paio di guizzi interessanti. Con la squadra sotto, lui sparisce.

(G. Sansone, 5: apporto nullo)

Soriano, 5: non si impone, resta ai margini della manovra.

Okaka, 5: parte molto bene, ma dall’ammonizione in poi diventa sempre più nervoso, rischiando l’espulsione e non aiutando la squadra.

(Maxi Lopez, 6: entra bene anche se la squadra è sotto 3-0: carisma e un paio di giocate di qualità, deve essere titolare!)

All.: Mihajlovic, 5: brutto passo d’arresto della sua squadra. Non compromette nulla, ma forse i tanti complimenti hanno fatto male. La squadra si squaglia troppo facilmente dopo lo svantaggio, e non riesce mai a recuperare. Si riparta presto!

(Giovanni Gazzoli)