Il Real Madrid ha passeggiato sul Borussia Dortmund, squadra nettamente inferiore rispetto agli uomini di Carlo Ancelotti. Fin dai primi minuti i giocatori spagnoli hanno dimostrato più dinamismo e fame di vittoria; al contrario nei tedeschi si è visto troppo timore.
Quanto ai padroni di casa si fa presto a dire che l’intero collettivo ha funzionato esaltando le doti dei campioni, Bale ed Isco su tutti. Cristiano Ronaldo come sempre ha segnato una rete anche se non ha impressionato come lui sa fare. Pepe e Carvajal hanno offerto una prestazione ottima e anche Casillas si è fatto trovare attento sulle rare incursioni avversarie. Leggermente sottotono Xabi Alonso, a volte preso in mezzo in mediana ma è poca roba: anche lui raggiunge la sufficienza.
Il migliore in campo è sicuramente il portiere ospite Weidenfeller autore di almeno tre parate decisive che hanno evitato una goleada, male invece il talento armeno Mkhitaryan assieme all’attaccante Aubameyang. Reus dopo un inizio difficile è migliorato nella ripresa. Per quanto riguarda la difesa, è necessario sottolineare le numerose difficoltà di Piszczek e compagni dove solo Hummels si salva dalla disfatta.
In una gara non difficile da dirigere si rende protagonista di due decisioni incerte. Al 53′ non rileva un fallo di Benzema su un difensore tedesco nei pressi della linea di porta: il Borussia rischiava di prendere il quarto gol. Successivamente non si capisce il motivo per cui ferma Reus solo davanti a Casillas: fallo di mano di Aubameyang o fuorigioco? In entrambi i casi situazioni discutibili che non hanno influito sul risultato ma restano indelebili nella sua valutazione finale. Bravo in compenso a non cadere nelle trappole dei giocatori tedeschi che nella ripresa hanno cercato troppo spesso il rigore.
A Madrid si ricordano ancora bene degli scatenati marziani gialli di Klopp che appena un anno fa eliminarono il super favorito Real di Moruinho dalla Champions League. Quella squadra era il Borussia Dortmund, la stessa che l’urna di Nyon ha messo nuovamente sul cammino delle Merengues. Questa sera al Bernabeu si gioca il primo atto e i numeri parlano chiaro: nessuna delle due squadre è mai riuscita ad espugnare il campo dell’altra in sfide ufficiali. Ancelotti propone una squadra offensiva con il classico 4-3-3. In porta come sempre per le gare europee c’è Casillas, difesa a quattro con Carvajal e Coentrao sulle corsie esterne e la coppia veterana Sergio Ramos-Pepe al centro del reparto arretrato. A centrocampo Xabi Alonso è schierato in cabina di regia assieme a Modric da una parte ed Isco dall’altra. Davanti spazio al tridente che ogni allenatore vorrebbe avere: Bale, Cristiano Ronaldo e Benzema, vere e proprie macchine da gol. Il Borussia risponde con Weidenfeller tra i pali, Piszczek, Papastathopoulos, Hummels, Durm in difesa; Kehl, Sahin e Grosskreutz a centrocampo e Mkhitaryan, Reus e Aubameyang avranno l’arduo compito di segnare quanto più possibile ad una difesa non facilmente penetrabile fra le mura amiche. I tedeschi partono bene e ottengono subito un corner grazie ad un’iniziativa di Mkhitaryan (5,5) ma è solo un illusione perchè al primo affondo i Blancos si portano in vantaggio con un’azione da manuale. Lancio di Pepe (6,5) dalle retrovie per Benzema (6) che defilato sulla destra si gira e serve l’inserimento di Caravajal (6,5) ; il laterale mette a sua volta in mezzo per Bale (7) che con il fisico si fa spazio in mezzo alla difesa e batte con un tocco sotto misura Weidenfeller (7,5) . Grande dormita per la difesa tedesca che da ora in poi viene travolta dall’impeto dei padroni di casa letteralmente scataenati. Cristiano Ronaldo (6,5) è irresistibile sulla corsia mancina e per due volte impensierisce seriamente ii guantoni del portiere dei gialloneri prima con un bolide dalla distanza dopo un’azione personale poi con una bordata su calcio di punizione dai 25 metri. In entrambi i casi grandi parate di Weidenfeller decisivo ai fini del risultato. Al 13′ un calcio d’angolo di Modric (6) trova il liberissimo Pepe il cui stacco trova ancora un miracolo dell’estremo difensore avversario. Lo show del Real non è però ancora finito perchè al 26′ arriva il meritato raddoppio ad opera di Isco (7). Una ripartenza rapida vede Bale crossare per Cr7 anticipato dalla difesa; Xabi Alonso (6) mette il piede sul tentativo di uscita del Borussia e Isco si ritrova al limite con la palla tra i piedi. L’ex Malaga tira fuori un colpo di biliardo pazzesco che si infila nell’angolino basso alle spalle di un un incredulo Weidenfeller. La squadra di Klopp prova a scuotersi e si fa notare con una conclusione di Shain parata facilmente da Casillas e con un tiro velenoso di Grosskreutz respinto con qualche affanno dal portiere spagnolo. Nel finale qualche buona iniziativa dell’armeno Mkhitaryan che in tandem con i movimenti di Aubameyang (5,5) ha messo leggermente in apprensione Ramos (6) e soci mai severamente impegnati. Una gara senza esclusione di colpi. Ritmi altissimi in avvio con il dominio assoluto del Real che costruisce almeno tre nitidie palle gol oltre che andare in vantaggio. Negli ultimi minuti gli uomini di Ancelotti tolgono il piede dall’acceleratore e prova a venir fuori il Borussia con qualche timida ripartenza. Partita piacevole. Semplicemente devastante: demolisce gli schemi del Borussia in appena 3′ dopo di che non fa respirare gli avversari. Possesso palla centrocampo e rapide verticalizzazioni a tagliare la difesa rivale. Forse la squadra più forte della Champions League. In un primo tempo dove tutti i giocatori del Real hanno giocato alla grande, il gallese si è fatto notare per il gol spacca match oltre che per un paio di conclusioni che avrebbero meritato miglior fortuna. Padarone assoluto della corsia destra con Durm che rischia di diventare matto. Soffre un po’ a centrocampo o per lo meno non è un fulmine di guerra e commette troppi falli. Spesso si aiuta con l’esperienza. Non basta di certo una scialba reazione finale per aggiustare un primo tempo iniziato malissimo. Di questo passo si rischia l’eliminazione. Dov’è finito lo spirito della passata edizione? Da ritrovare al più presto. Tre parate stupende che tengono a galla i suoi. Straordinario su Cristiano Ronaldo e Bale, decisivo sulla zuccata di Pepe. Senza di lui ci sarebbe stata una goleada. Difficile scegliere il peggiore in campo. Dalle sue parti i giocatori del Real fanno il bello e il cattivo tempo. Travolto da Bale. Non convince soltanto su una mancata ammonizione a Xabi Alonso. Per ilr esto ok non dare rigore sul contatto Pepe-Aubameyang. Non c’è niente neppure sul contrasto di Papastathopoulos su Cristiano Ronaldo. (Federico Giuliani)
Real Madrid
Non subisce gol e pur giocando part time non ne risente affatto. Smanaccia un cross pericoloso di Reus e si supera sullo stesso tedesco anche se l’azione era ferma. Una leggenda del calcio spagnolo, acclamato dall’intero Bernabeu.
Il ragazzo ha ormai preso fiducia ed è diventato uomo tutto d’un pezzo. Regala l’assist a Bale per il primo gol e su quella corsia fa quello che vuole. Attento anche in difesa dove non viene quasi mai superato dagli avversari.
Un pilastro in mezzo alla difesa. Meno falloso del solito è anzi sontuoso a sbrogliare con eleganza e leggiadria, qualità non certo tipiche del portoghese. Nella ripresa si immola salvando un gol fatto.
Come Pepe non concede niente agli attaccanti che presto si intimoriscono. Prova a a trovare la gloria personale con qualche sortita offensiva: visto il risultato se lo può permettere.
Inizia alla grande spingendo come un forsennato poi nella ripresa cala i ritmi. Se il Milan lo acquistasse, vista la sua prestazione, farebbe sicuramente un ottimo colpo per un campionato come la Serie A.
Calcio e poesia. Il croato regala assist come se piovesse e i compagni, cannibali che si cibano di gol, ringraziano. Suo il passaggio per Cristiano Ronaldo in occasione del 3-0. Autore di altre aperture illuminanti. Mente del centrocampo di Carletto Ancelotti.
Meno brillante del solito, a volte è un po’ lento e blocca ripartenze potenzialmente appetitose per i suoi. Qualche fallo di troppo.
Palla al piede diventa un funambolo a cui difficilmente si riesce a togliere il pallone. Segna un gol bellissimo: controllo dal limite e tiro angolatissimo ( Entra quando tutto è già archiviato e accumula minuti per farsi le ossa).
Il gallese dimostra di valere tutti i soldi che il Real aveva investito su di lui. Dopo 3′ spiana la strada per il successo con un gol misto di furbizia e possanza fisica. Rischia di fare la doppietta su punizione. Nel finale si divora un poker peccando di egoismo.
Il francese si limita a fare movimenti che scardinano la difesa tedesca. Missione riuscita. Non trova il gol ma il suo contributo alla causa c’è comunque stato ed esce fra gli applausi ( Il giovane spagnolo entra bene in partita; tipino da tenere in considerazione nel caso arrivi ad un club italiano).
Segna il gol numero 14 di questa edizione della Champions League andando a superare un altro record. Sempre pericoloso con le sue saette da fuori area. Sostituito per un presunto problema fisico ().
Il merito è anche suo eccome. All’inizio della stagione il Real era una squadra composta da tante figurine i cui reparti erano sfilacciati. Carletto come per magia ha ricucito tutto e oggi le Merengues sono la squadra più forte della Champions League. Se stanno bene niente e nessuno li può fermare.
(Federico Giuliani)
Borussia Dortmund
Migliore in campo nonostante i tre gol subiti. Effettua tre parate con un coefficiente di difficoltà enorme. Vola sulla punizione di Bale, resta attento sui tentativi di Cristiano Ronaldo e sveglio sul piattone di Benzema. Se il ritorno ha ancora un senso in Germania lo devono a lui.
Il terzino dal nome impronunciabile gioca una pessima partita. Non si nota mai in attacco e dietro soffre le pene dell’inferno ogni volta che un galacticos lo punta ( Klopp lo schiera per tentare di riaprire quanto meno il match in vista del ritorno. Niente da fare: inghiottito dalla coppia Ramos-Pepe).
Il migliore del pacchetto arretrato. Sbaglia anche lui sulla rete iniziale di Bale ma nella ripresa chiude due azioni pericolosissime con interventi decisivi.
Gara deludente per l’ex difensore del Milan. Dormita sul primo gol e altre disattenzioni che alla lunga influiscono sulla gara.
Dalla sua parte Bale fa quello che vuole e in ogni duello il laterale del Borussia fa la figura del birillo. Non bastano un paio di galoppate per evitare la figuraccia che puntualmente arriva.
Cuore e tanta corsa ma alla fine viene schiacciato dal reticolato del Real Madrid ().
Un filtro che non funziona. Non è mai nel vivo dell’azione e si fa notare solo per un tiro sbilenco parato con facilità da Casillas. Da queste parti, dato che era une ex, non lo rimpiangono affatto.
Uno degli ultimi ad arrendersi anche se entra in partita troppo tardi rimanendo inerme nel primo tempo ovvero quando il Real dilaga. Spostato a terzino, non sfigura.
La delusione della serata. L’armeno gioca una delle più brutte partite dell’ultimo periodo. Fallisce almeno due contropiedi potenzialmente pericolosi ( Il suo apporto alla gara è praticamente nullo. Viene inquadrato per una mezza protesta con Sergio Ramos e basta).
Il talento tedesco ha qualità e si vede. Impaurito nei primi 45′ nella ripresa trascina i suoi verso un’impossibile rimonta. Si vede murare un gol già fatto ed è protagonista di accelerate interessanti.
Bocciato seppur di poco anche l’ex milanista. I movimenti sono ancora acerbi e l’istinto d’attaccante non è ai livelli giusti.
Il Borussia non è più la squadra spettacolare della passata stagione. Questa sera ha rischiato di prendere una goleada. Quello che deve fare è di ritrasmettere al più presto la sua rabbia ai giocatori.
(Federico Giuliani)