5 aprile 2014, primo anticipo della trentaduesima giornata di Serie A: si gioca il derby di Verona. Chievo ed Hellas scendono in campo alle ore 18:00 con motivazioni ben diverse. Il Chievo deve ancora conquistare la salvezza: attualmente ha 27 punti ovvero 2 in più rispetto al terzultimo posto del Livorno. L’Hellas (43) invece è già al sicuro da tempo ma deve riscattare l’amara sconfitta del derby di andata, causata da un gol di Dejan Lazarevic a tempo scaduto. Per presentare la partita ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Massimo Marazzina, ex attaccante che ha vestito la maglia del Chievo dal 1996 al 2000 e poi dal 2001 al 2003, gli anni del “miracolo” di Delneri.
Chievo–Hellas, ci risiamo: che derby sarà? Sinceramente non so che derby aspettarmi, all’andata sono rimasto molto deluso dalla qualità della partita. E’ vero che forse da Hellas e Chievo non si possono pretendere novanta minuti di spettacolo, però il derby di andata è stato davvero povero di emozioni ad eccezione del finale. Mi basterebbe vedere una partita più divertente. 
Come pensa che giocheranno le due squadre? Al di là degli schemi posso dire che un derby è sempre un pò più imprevedibile delle altre partite, perché entrano in gioco fattori mentali ulteriori. Per il resto non so quali varianti tattiche useranno i due allenatori, probabilmente si affideranno ai soliti moduli.
Quali potrebbero essere i giocatori determinanti per l’esito di questa partita? Soprattutto quest’anno il Chievo non ha individualità trascinanti anche se bisogna sottolineare i 10 gol di Paloschi; penso che Corini punterà sul collettivo e un’organizzazione ferrea. Nell’Hellas può essere decisivo Luca Toni, lo vedo molto determinato a fare più gol possibili. Per lui poi segnare in un derby significherebbe entrare definitivamente nella storia della città. 
Pensa che il Chievo raggiungerà la salvezza e l’Hellas possa ancora qualificarsi in Europa League? Credo ci siamo più possibilità per il Chievo, ma dovrà iniziare a fare punti con maggiore continuità per raggiungere la salvezza. L’Hellas invece mi sembra inferiore alle altre squadre in lotta per l’Europa League.
Quale fascino ha il derby di Verona, come si vive questo derby? Quando giocavo io nel Chievo, se ne parlava per tutta la settimana. Era una delle poche partite in cui il Bentegodi si riempiva quando giocavamo in casa. E’ bello vedere che Verona come altre città più importanti abbia un suo derby, anche se di squadre che non puntano ai vertici della classifica. E’ sempre una cosa che rende onore a Verona, fa emergere l’animus pugnandi dei suoi cittadini ma anche quello sportivo.
Come andò in quella stagione di derby in serie A tra Chievo e Hellas? Una volta vincemmo noi, una volta loro, ma eravamo molto superiori quella stagione. Era il 2001-2002 e noi giocavano come in un sogno, infatti alla fine arrivammo quinti mentre l’Hellas finì per retrocedere. 
Chievo e Hellas, due club diversi ma ugualmente importanti di Verona… Il Chievo è un piccolo club, l’Hellas invece ha molti più tifosi, che riempivano lo stadio con quindicimila persona anche in serie C. L’Hellas poi ha vinto anche uno scudetto e dal punto di vista storico non si può paragonare al Chievo. Che però ha nel suo piccolo qualcosa di veramente speciale. 
Qual è il suo parere sull’aumento del prezzo dei biglietti?



Non trovo giusto che si aumentino i prezzi dei biglietti per il derby, se no bisognerebbe farle anche per qualsiasi incontro. Così si penalizzano i tifosi soprattutto in questi tempi di grande crisi economica. Per il derby bisognerebbe anzi abbassare i prezzi. 
Le sembra giusta la decisione di Chievo e Hellas di permettere alla Virtus Vecomp di poter giocare anche lei al Bentegodi?Se hanno chiesto che possa essere fatta questa cosa vorrà dire che avranno i loro motivi e alla fine potrebbe rivelarsi una scelta positiva, per dare visibilità a questo club di Seconda Divisione della Lega Pro. C’è solo una cosa che mi preoccupa: il fatto di giocare due volte al Bentegodi in pochi giorni potrebbe rovinare ulteriormente il terreno di gioco, che è un fattore importante e un pò troppo trascurato in certi stadi. 
Il suo pronostico, per chi tiferà? Come ho detto prima quello che spero è che sarà anzitutto una partita coinvolgente, bella da vedere. Per quanto riguarda il tifo non mi importa più di tanto chi vincerà: sarei contento se sarà il Chievo ma solo per Eugenio Corini e Fabio Moro (ex compagno oggi team manager della squadra, ndr).



(Franco Vittadini)

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