Vittoria fondamentale per l’Italia contro la Serbia per poter continuare a lottare per il podio – e quindi per la qualificazione immediata per le Olimpiadi di Londra 2012. Soddisfazione doppia perché era anche la rivincita della equilibratissima finale europea di settembre a Vienna, vinta dalla Serbia dopo uno scontro sportivamente drammatico. Inoltre, i ragazzi di Berruto dovevano risollevarsi subito dopo la sconfitta di ieri contro Cuba, che peraltro oggi ha battuto anche il Brasile. Continua invece la marcia di Polonia e Russia, che guidano la classifica (19 punti per Anastasi, 18 per i russi). Poi c’è il Brasile a quota 16, inseguito proprio dalla coppia Cuba-Italia a 14: sono queste le nazioni che si giocheranno il podio. Da notare che al sesto posto (12 punti) c’è l’Iran di Velasco, vittorioso anche oggi contro l’Egitto.



Venendo alla partita di oggi, l’Italia l’affronta con il sestetto titolare: capitan Savani, Lasko e Zaytsev, Fei e Mastrangelo centrali, Travica alzatore, più Giovi libero sempre efficace. L’Italia conduce il primo set con buona sicurezza: il margine non è mai notevole, ma la Serbia non mette mai avanti la testa. Insomma, sono gli azzurri a guidare sempre il gioco, trascinati (ormai è normale) da un Lasko sempre in forma eccezionale: il set è deciso soprattutto da opposto e schiacciatori, che fanno il loro dovere con percentuali quasi perfette. Il margine di vantaggio si dilata nel finale, e l’Italia può chiudere con un abbastanza agevole 25-20. Ancora meglio il secondo set, dove invece sono protagonisti soprattutto il muro e le battute: il set inizia con quattro muri consecutivi italiani (tre di Fei) che ci lanciano sul 6-2. I serbi si affidano ai pallonetti morbidi, che sono l’unico modo in cui riescono a superare il muro azzurro, ma non possono certo sperare di vincere un set solo con questa risorsa. Il parziale scorre via abbastanza agevolmente, lo sigilla Travica con due ace consecutivi per i punti 24 e 25: il risultato si fissa sul 25-18. Nel terzo set scendono in campo Parodi e Birarelli per Zaytsev e Mastrangelo, che non rientreranno più. Non per colpa dei neo-entrati, ma l’Italia non è più la stessa: la Serbia vola fino a un vantaggio massimo sul 17-11, e i loro punti sono frutto più di errori azzurri che di attacchi serbi. Poi l’Italia rientra, grazie soprattutto a un turno in battuta jump flot di Birarelli, ma riesce solo a rendere più avvincente il finale di un set ormai irrecuperabile: 22-25.



Il quarto set sembra una battaglia punto a punto, ma dopo il primo time-out tecnico gli azzurri cominciano a scavare un solco, soprattutto grazie al fatto che gli scambi lunghi li chiude tutti l’Italia. Torna in cattedra Lasko, aiutato da Savani e Parodi, e il margine si allarga sempre più, fino al 23-18. Qui c’è l’ultima fiammata serba, con due punti di fila, ma Lasko restituisce il favore e chiude meritatamente con un suo punto. 25-20 il parziale per il 3-1 Italia. Domani, alle 7 ore italiane, tocca all’Argentina: bisogna continuare a vincere.

 

(Mauro Mantegazza)