Ennesimo episodio che fa discutere al giro d’Italia, dopo la tragica morte di Weylandt e i chiodi sparsi sul percorso, ancora una caduta nella quinta tappa. Vittima questa volta l’olandese Tom Jelte Slagter che a pochi chilometri da Orvieto è stato protagonista della brutta caduta. Un incidente che ha fatto temere il peggio, per diversi minuti infatti il ciclista è rimasto al suolo immobile, da qui è rimontata l’ansia e il terrore; la ricerca disperata di un arnese per tagliare il caschetto mentre negli occhi rimaneva fissa l’immagine del volto insanguinato dell’olandese. Nulla di grave per fortuna, si tratta “solo” di una rottura dello zigomo per Slagter tuttavia ormai ogni giorno e tappa del giro è accompagnata dall’ansia e dal terrore. Ancora una volta in realtà poche le responsabilità dell’organizzazione, il ciclista è infatti stato protagonista di un errato movimento per prendere la borraccia finendo a terra dopo un contatto con un altro atleta, il tutto mentre il gruppo teneva un’andatura sostenuta. Nelle ultime ore però, monta però il caso sicurezza dopo il pesante attacco di Danilo Di Luca che se l’è presa con lo sterrato: “Avrei fatto bene se ci fosse stata la strada asfaltata. Ma sullo sterrato non è ciclismo, io ho finito senza sella e con le gambe ammaccate senza neanche cadere. Pensate cosa sarebbe accaduto se fossi finito a terra”.



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