A quattro anni dall’argento di Osaka, Antonietta Di Martino si ripete nuovamente e centra il bronzo nel mondiale di Daegu ottenendo quella che è la prima e molto probabilmente unica medaglia iridata di questa spedizione azzurra. A 33 anni suonati l’italiana torna così sul podio e ottiene quello che è il suo secondo metallo iridato della sua carriera su quattro finali mondiali. Più forte di un infortunio, infiammazione all’alluce di stacco, che aveva rischiato di tenerla lontana dalla competizione relegandola all’infermeria per due mesi; l’azzurra è stata pressoché perfetta fino a due metri, un doppio errore le ha però fatto perdere terreno al cospetto della russa Chicerova e della croata Vlasic entrambe capaci di superare i 2, 03 metri. Tutto secondo le previsioni dunque, con le tre favorite che hanno rispettato le attese e si sono contese la vittoria finale in una gara intensissima e divertente. L’oro è andato alla fine alla russa Anna Chicerova bravissima a superare l’asticella dei m 2,03 al primo tentativo, la Blanka Vlasic ci è invece riuscita soltanto al secondo e si è così dovuta accontentare della medaglia d’argento. L’Italia torna a questo punto nel medagliere mondiale dopo la disastrosa spedizione Berlinese di due anni fa e ci riesce con una delle sue atlete più rappresentative; aumentano però i rimpianti pensando ai numerosi infortuni che hanno frenato la carriera di Antonietta, capace di saltare i 2,04 in indoor proprio in questa stagione e troppo spesso frenata da problemi muscolari che l’hanno tenuta lontano dai palcoscenici che le spettano. Per questo il bronzo assume un altro significato e si dipinge dei contorni dell’impresa anche considerando le numerose difficoltà incontrate quest’oggi con il giudice di gara che più di una volta l’ha prima autorizzata e poi fermata nelle operazioni di salto, inconvenienti che hanno creato qualche malumore tra l’atleta e lo stesso giudice poi scusatosi al termine della contesa. Nessuna polemicha però al termine perché Antonietta si è detta felicissima del bronzo ottenuto e gli unici rammarici vengono dal secondo tentativo per i 2,03 metri quello in cui l’italiana è andata più vicina a superare l’asticella. “Sono felicissima di aver vinto il bronzo. Questa era la mia terza gara e ho rifatto i due metri, come a Malaga”



“Dopo Pechino avrei voluto lasciare, ma ringrazio Dio per avermi dato mio marito, che mi ha aiutato a superare i momenti difficili. Oggi ci ho creduto sino alla fine, sono dispiaciuta solo per il secondo salto ai 2,03: mi mancano i salti, ho avuto anche i crampi e l’altro ieri, per me, le qualificazioni sono state come una gara”.

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