Ci siamo, inizia la grande stagione del tennis 2012. A Melbourne (Australia), sui 25 campi in cemento del complesso di Melbourne Park, fra oggi e domenica 29 gennaio si giocherà la 100a edizione degli Australian Open, il primo dei quattro tornei del Grande Slam del 2012. I detentori dei titoli di singolare maschile e femminile sono Novak Djokovic e Kim Clijsters. Tra gli uomini i favoriti sono lo stesso Novak Djokovic, Rafael Nadal, Roger Federer e Andy Murray. Potrebbero rappresentare una sorpresa Tomas Berdych e Juan Martin del Potro. Tra le donne c’è un sostanziale equilibrio con molte giocatrici in grado di vincere questo torneo. Noi speriamo naturalmente che Francesca Schiavone e Flavia Pennetta possano regalarci un successo storico. Per parlare degli Australian Open abbiamo sentito Rino Tommasi, conoscitore profondo di tutto ciò che riguarda il tennis. Eccolo in questa intervista in esclusiva a ilsussidiario.net.



Partono gli Australian Open, chi sono secondo lei i favoriti di questo torneo?

Tra gli uomini Djokovic, tra le donne la Kvitova.

Altri giocatori che possono fare bene e puntare al successo?

Direi i soliti, Federer, Nadal e Murray. Non penso ci possano essere assolutamente sorprese.

E tra le donne?

C’è un equilibrio incredibile con dieci giocatrici che possono vincere.



Ci sono anche Francesca Schiavone e Flavia Pennetta tra queste?

Possono puntare in alto anche loro e regalarci una bella vittoria, perché no? Con l’equilibrio che c’è potrebbero giocare le loro carte fino in fondo.

Roberta Vinci cosa può fare?

Credo che non può andare oltre i quarti.

Le nostre giocatrici stanno facendo molto bene…

Francesca Schiavone ha avuto il merito di fare due finali del Roland Garros, vincendone una. Pennetta e Vinci occupano buone posizioni del ranking mondiale.

Tra gli uomini come vede la situazione degli italiani?

Non sono in una situazione positiva. Non è un momento felice per loro.



Perché il nostro tennis fa così fatica?

Non siamo mai stati ai vertici del tennis mondiale. Diciamo che adesso c’è meno voglia di soffrire, meno umiltà, meno voglia di viaggiare, si vuole stare attaccati alla mamma e mangiare la pastasciutta. In questo senso almeno le donne hanno fatto dei passi in avanti. Bisogna ammettere che Schiavone, Pennetta e tutte le altre hanno una mentalità giusta nell’affrontare questo sport.

Non abbiamo mai fatto bene però agli Australian Open, perché?

Questo torneo prima si giocava sull’erba, ora si gioca sul veloce, non sulla terra battuta che è il tipo di superficie che piace più ai nostri giocatori e alle nostre giocatrici.

Questo torneo poi non ha riscosso mai tanta popolarità da noi, forse anche per l’orario quasi inaccessibile…

Probabilmente anche per l’orario non ha una popolarità così grande e non è seguito come il Roland Garros e Wimbledon.

E non è neanche importante come gli altri tre tornei del Grande Slam…

Adesso ha lo stesso valore degli altri tre. C’è stato un periodo, quando ci furono ad esempio le due  finali consecutive tra Kriek e Denton, che era arrivato a un livello molto basso.

Com’è il livello del tennis che si gioca adesso: c’è meno qualità di un tempo e nessuno scende più a rete, come faceva Mc Enroe nei suoi incontri con Borg?

Se adesso uno scende a rete viene infilato. In effetti quasi più nessuno fa questo tipo di gioco. Diciamo che adesso il tennis è sicuramente meno divertente.

 

(Franco Vittadini)