Anche se l’anno scorso è stato caratterizzato da Novak Djokovic, i due grandi personaggi del tennis mondiale restano Roger Federer e Rafael Nadal. Lo svizzero simbolo della classe e del talento, lo spagnolo della fisicità e della grinta. Sono stati grandi rivali per anni, dividendosi i grandi trofei e le simpatie del pubblico, ma erano sempre riusciti a mantenere rapporti personali cordiali, se non proprio di grande amicizia. Tutto ciò sembrava a rischio in questi giorni d’inizio dell’Australian Open 2012, ma la frattura fra Nadal e Federer si è ricomposta nel giro di un solo giorno. Dopo aver criticato l’atteggiamento passivo di Roger nella battaglia per ottenere un calendario Atp meno duro, che invece sta molto a cuore a Nadal, il maiorchino torna sui suoi passi e porge pubbliche scuse all’amico-rivale. “Ho parlato troppo, come sempre. Non succederà più”, promette Nadal, che ieri aveva dato dell’”ipocrita” a Federer per il suo distacco “da gentleman” in una questione a cui sono più sensibili i giocatori che si basano sul fisico e dunque pagano di più la stanchezza: Nadal molto più di Federer, insomma. “Ho sempre avuto un buon rapporto con Roger e ce l’ho ancora – prosegue  Rafael -. Non voglio che si vengano a creare storie assurde su quello che ho detto ieri. Abbiamo semplicemente dei modi diversi di vedere come funziona il circuito, tutto qui, ma mi dispiace per la mia uscita, perché avrei dovuto dire quelle cose prima a lui, personalmente. Nelle prossime due settimane potrete chiedermi quello che volete ma parlerò solo di tennis”. Da parte sua, Federer minimizza, replicando proprio “da gentleman”, alle frasi di Nadal: “Il nostro rapporto è ok, non gli porto alcun rancore, non è cambiato nulla tra me e lui. E’ normale non essere sempre d’accordo su tutto e non è un problema. Rafa non è un bambino e ha una posizione forte ed è una cosa positiva, di cui c’è bisogno per arrivare da qualche parte. Del tema del calendario abbiamo parlato molto a Londra, dopo la Coppa Davis ci siamo sentiti e ne abbiamo parlato anche qui in Australia. Cerchiamo sempre di andare nella stessa direzione e cioè quella di migliorare questo sport”. Insomma, il campione di Basilea non è insensibile a questo tema, ma ribadisce la sua contrarietà allo sciopero ventilato dal fronte più acceso dei tennisti se non si giungesse ad un accordo su questo tema:



“E’ una parola abbastanza pericolosa, meglio evitarla, non sarebbe un bene per nessuno e lo si è visto anche negli altri sport. Se poi si farà, sciopererò assieme a tutti gli altri giocatori ma dobbiamo riflettere bene sul da farsi, non possiamo scendere in piazza a gridare senza sapere bene quello che vogliamo. Le cose non si fanno così”.



 

(Mauro Mantegazza)

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