La notizia del giorno è la pubblicazione del dossier della Usada (l’agenzia statunitense per l’antidoping) su Lance Armstrong. Oltre duecento pagine in cui sono raccolte tutte le accuse mosse dallo sport americano a uno dei suoi campioni più importanti ma ora nel mirino, e che ora verranno trasmesse all’Uci, che dovrà decidere cosa fare. Sono in bilico tutti i suoi successi dal 1998 in avanti, a partire dai sette Tour de France vinti consecutivamente dal 1999 al 2005. In queste pagine molto fitte ci sono infatti ventisei testimonianze giurate, comprese undici di ex corridori della US Postal, per svelare con prove “conclusive ed innegabili” quello che l’Usada definisce “il doping di squadra più sofisticato, professionale e riuscito mai visto nella storia dello sport”. Ovviamente al cuore di questo sistema c’era il campione sopravvissuto al cancro. Ora sono in possesso di tutte le carte, oltre che l’Uci, anche la Wada (agenzia antidoping mondiale) e la federazione mondiale di triathlon, altro sport che Lance pratica.
Nel comunicato stampa dell’Usada si leggono i nomi degli 11 ex compagni di squadra di Armstrong che hanno testimoniato contro Lance, sei dei quali sono ancora in attività nel 2012. Si tratta di Levi Leipheimer (Omega Pharma-QuickStep), Christian Vande Velde (Garmin-Sharp), David Zabriskie (Garmin-Sharp), Tom Danielson (Garmin-Sharp), Michael Barry (Sky) e George Hincapie (Bmc), e sono stati tutti sospesi. Barry e Hincapie hanno già annunciato il ritiro alla fine di questa stagione, mentre gli altri potrebbero tornare in gruppo in primavera, visto che la squalifica di 2 anni dovrebbe essere ridotta a 6 mesi grazie alla collaborazione data alle indagini. La Usada infatti fa i complimenti alla decisione di collaborare da parte di questi ciclisti: “I corridori che hanno partecipato alla cospirazione della Us Postal sono stati coraggiosi a fare la scelta di smettere di avallare questa frode. I corridori coinvolti sono stati sospesi con sanzioni che rispettano le regole in vigore. Per tutti loro sarebbe stato molto più semplice se queste accuse fossero cadute nel vuoto. Invece questi corridori hanno dimostrato di amare questo sport, e vogliono aiutare i giovani a sperare di non dover passare quello che hanno passato loro. Anche a Lance Armstrong è stata data la stessa possibilità, farsi avanti ed essere parte della soluzione, ma l’ha rifiutata”.
Gli altri cinque uomini ex US Postal che hanno testimoniato contro Armstrong sono: Frankie Andreu, Tyler Hamilton, Floyd Landis, Stephen Swart e Jonathan Vaughters. Il medico italiano Michele Ferrari e lo spagnolo Garcia del Moral sono stati squalificati a vita per il loro ruolo nel doping di squadra della US Postal. L’ex direttore sportivo Johan Bruyneel, uno dei medici della squadra Pedro Celaya e il team trainer “Pepe” Marti hanno scelto di rispondere alle accuse davanti a un arbitrato composto da tre giudici indipendenti. Nelle oltre 200 pagine del dossier si possono trovare anche prove finanziarie del doping di squadra alla Us Postal, e-mail, analisi e risultati di laboratorio che dimostrano sia che Armstrong era dopato durante le vittorie dei suoi sette Tour de France sia che era al centro della cospirazione del doping di squadra.
Non appena l’Usada ha annunciato la pubblicazione del dossier, George Hincapie ha confessato di aver fatto uso di doping: “Durante parte della mia carriera ho fatto uso di sostanze proibite – ha scritto in un comunicato il due volte campione Usa, 39 anni -. All’inizio del mio percorso tra i professionisti mi è stato chiaro che, visto il largo uso di sostanze dopanti che facevano i ciclisti al vertici di questo sport, non mi sarebbe stato possibile competere ad alti livelli senza usare prodotti proibiti. Rimpiango profondamente quella scelta e chiedo scusa alla mia famiglia, ai miei compagni e ai tifosi”.