Sostituzione. Nel mondo del tennis questa parola non esiste: sport a eliminazione diretta per antonomasia, nei tabelloni dei tornei il concetto “Io mi ritiro, subentri tu” è sconosciuto. Solitamente funziona così: se un giocatore, prima di una partita o nel corso della stessa, non è in grado di continuare, il suo avversario avanza al turno seguente, senza passare dal via e senza dover fare chissà cosa. Sarà sorte, fato, fortuna, fattore C: comunque lo si chiami fa parte del mondo ATP e WTA, lo sanno tutti e nessuno si è mai permesso di alzare sospetti. E poi a volte porta male: Roger Federer agli US Open è passato direttamente dagli ottavi ai quarti per l’abbandono di Fish, e quando tutti lo dicevano già in semifinale ha perso (nettamente) da Berdych. Ad ogni modo, al Masters le cose funzionano in maniera diversa. Il torneo di fine anno, un gala tra le migliori giocatrici del circuito, ha una formula del tutto nuova rispetto agli standard: concepita come una passerella per chiudere la stagione e assegnare il titolo alla migliore tennista dell’anno solare (nelle intenzioni è così, nella pratica può essere che non lo sia) il WTA Championships (iniziato ieri) prevede due gironi da quattro giocatrici ciascuna. “All’italiana”, “round robin”, anche qui le definizioni sono diverse ma il concetto è uno: le prime due classificate formano le semifinali, con la formula 1A-2B e 1B-2A. Dunque, se perdi non vai a casa, almeno non subito: ci sono sicuramente tre partite da giocare, e può anche succedere che si debbano affrontare partite pur sapendo di non passare comunque al turno successivo. Solitamente accade in Coppa Davis e Federation Cup; a livello individuale, una assoluta esclusiva dei Masters. Dunque, la notizia del giorno è che Petra Kvitova si ritira. La ceca è la campionessa in carica: lo scorso anno aveva coronato un 2011 perfetto – vittoria a Wimbledon – con la finale vinta in tre set su Vika Azarenka, ma il suo 2012 non era stato altrettanto brillante. Semifinali agli Australian Open e al Roland Garros, poi un lento declino fino alla precoce eliminazione agli ottavi di finale agli Us Open. Al Masters si era presentata per difendere il titolo, cosa che non le era riuscita in nessuno degli altri tornei stagionali; già ieri si è capito che sarebbe stata dura, quando Agnieszka Radwanska l’ha triturata con un 6-3, 6-2 che va molto al di là dei reali valori a bocce ferme. Pochi minuti fa la conferma: Petra Kvitova ha accusato un’infezione virale, e pertanto deve abbandonare il torneo: le conferme arrivano dal suo account Twitter: “Mi dispiace per i fan turchi che hanno tifato così tanto per me. Non sono in grado di competere al 100%, ho bisogno di guarire”. Il suo posto lo prende Samantha Stosur



La riserva era già decisa, e aveva anche partecipato alla cerimonia di apertura del torneo (vuoi mai che la WTA si faccia cogliere impreparata: c’è anche la seconda riserva, Marion Bartoli). Sara Errani, ieri sconfitta nettamente in due set da Maria Sharapova, sarà contenta, perchè se è vero che ieri è finita con lo stesso punteggio con cui la russa aveva battuto la bolognese nella finale del Roland Garros, è altrettanto vero che l’australiana Stosur è stata la giocatrice che Sarita ha battuto a Parigi in semifinale. Il passaggio del turno resta difficile, ma la Errani  – che dopo la partita di domani affronterà venerdi la Radwanska – si gioca le sue carte. Nel frattempo il girone va avanti come se in gara ci fosse ancora la Kvitova: Samantha Stosur ne prende il posto al 100%, dunque ancor prima di cominciare ha una sconfitta a suo carico. Giusto? Sbagliato? Forse il tabellone migliore è quello a eliminazione diretta, ma queste sono le regole del Masters e quindi in bocca al lupo a Samantha Stosur. Ci scuserà, però, se domani faremo il tifo per Sara Errani.



 

(Claudio Franceschini)

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