Il Masters Wta di Istanbul è finito come ci si aspettava: poteva Serena Williams perdere il titolo? No, non poteva: e infatti nella finale di ieri pomeriggio si è sbarazzata di Maria Sharapova quasi sbadigliando. Non sarà stato il 6-0 6-1 con cui l’americana aveva schiantato Masha nella finale olimpica della scorsa estate, ma il 6-4 6-3 turco ci dice che ancora oggi, a 31 anni di età, Serena è la più forte, e punto alla questione. Sarà a volte arrogante (dopo la vittoria inaugurale contro la Kerber ha detto di non ricordare il primo Masters giocato, ridendo in faccia all’inesperienza della tedesca di Brema), sarà monotono vederla sempre vincere, ma questa è la realtà, prendere o lasciare. Nemmeno la straripante Sharapova della semifinale, capace di affondare Victoria Azarenka con un eloquente 6-0 6-3, ha potuto arginare la furia di Serenona, che se ha testa e voglia non ha avversarie, e non è un modo di dire. E’ il terzo titolo ai WTA Championships, il settimo nel 2012, il quarantaseiesimo in carriera; e pensiamo a quanto ancora avrebbe potuto vincere se la salute (e a volte la voglia di voler essere in campo al 100%) l’avessero lasciata tranquilla. Il paradosso è questo: Serena Williams è indiscutibilmente la tennista più forte degli ultimi 10 anni, con buona pace innanzitutto della sorella Venus ma anche di Justine Henin, Kim Clijsters e via via le altre, ma il ranking WTA non le riconosce tale status. Certo, la Williams ha già trascorso 123 settimane in cima al mondo (il record intoccabile appartiene a Steffi Graf, 377), ma nemmeno adesso che da giugno in avanti ha perso una sola partita (contro la Kerber, a Cincinnati) la classifica la premia. In testa infatti rimane Victoria Azarenka, con margine ridotto sulla Sharapova: per effettuare il sorpasso, la russa avrebbe dovuto vincere il torneo. Restano invariate anche la terza posizione (proprio Serena, che si avvicina) e la quarta che è dominio della Radwanska, umiliata dall’americana in semifinale (6-2 6-1). Al quinto posto si conferma Angelique Kerber nonostante abbia perso le tre partite del girone (ma ha avuto due match point per chiudere in due set contro la Azarenka), mentre ecco la bella sorpresa per gli italiani: Sara Errani raggiunge il miglior risultato in carriera scavalcando Petra Kvitova (ora ottava, fermata da un’infezione virale); ora la bolognese è sesta, frutto della vittoria su Samantha Stosur. Avrebbe potuto raggiungere una posizione più elevata, ma contro la Radwanska pur essendo stata eroica ha ceduto in tre ore e mezza di partita, mancando il traguardo della semifinale. Sarita inoltre ha fallito il torneo di doppio: in coppia con Roberta Vinci era la grande favorita, ma la stanchezza di una stagione eccezionale ha tradito le due azzurre sul più bello, eliminate da Maria Kirilenko e Nadia Petrova che poi hanno vinto il torneo. Poco male: apriranno l’anno ai primi due posti del ranking di doppio.
1. Victoria Azarenka (Bielorussia)
2. Maria Sharapova (Russia)
3. Serena Williams (Stati Uniti)
4. Agnieszka Radwanska (Polonia)
5. Angelique Kerber (Germania)
6. Sara Errani (Italia)
7. Na Li (Cina)
8. Petra Kvitova (Repubblica Ceca)
9. Samantha Stosur (Australia)
10. Marion Bartoli (Francia)
11. Caroline Wozniacki (Danimarca)
12. Ana Ivanovic (Serbia)
13. Nadia Petrova (Russia)
14. Dominika Cibulkova (Slovacchia)
15. Maria Kirilenko (Russia)
16. Roberta Vinci (Italia)
17. Lucie Safarova (Repubblica Ceca)
18. Julia Goerges (Germania)
19. Kaia Kanepi (Estonia)
20. Ekaterina Makarova (Russia)
35. Francesca Schiavone
45. Flavia Pennetta
79. Camila Giorgi
122. Karin Knapp
131. Alberta Brianti
147. Nastassja Burnett
165. Maria Elena Camerin