Questa sera si gioca la settima giornata del campionato italiano di serie A1 di hockey su ghiaccio, che prevede una classica di questo sport. Milano e Cortina infatti si affronteranno alle ore 20.30 all’Agorà del capoluogo lombardo. In testa alla classifica c’è il Valpusteria, che ha 18 punti con un percorso netto. La più grande novità di questa stagione è appunto il ritorno nella massima categoria di Milano, una neopromossa ambiziosa, vista l’importanza di questa piazza per l’hockey italiano, che per il resto è diffuso soprattutto nelle realtà di montagna del Triveneto. Ma il sogno di Milano è quello di entrare a far parte delle formazioni che partecipano al Campionato Europeo per club nato nel 2008, la KHL (Continental Hockey League), magari dalla stagione 2013-2014. Per parlare di questa stagione dell’hockey e in particolare dei progetti di Milano, abbiamo sentito Tiziano Terragni, vicepresidente e direttore sportivo dei meneghini. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Milano è di nuovo in serie A: a cosa puntate in questa stagione? L’obiettivo è entrare fra le prime quattro del campionato, in modo di avere il vantaggio di giocare la partita decisiva dei quarti di finale in casa. Certo, almeno inizialmente non sarà facile perché il 50% dei nostri giocatori ha fatto l’ultimo campionato di Milano in A1, prima di passare le stagioni successive in A2. Insomma ci vorrà un po’ di tempo per ambientarsi.
E per le prossime stagioni che ambizioni avete? L’ambizione principale sarebbe quella di entrare a far parte delle squadre che partecipano al Campionato europeo per club della KHL. Questo campionato è nato nel 2008 con alcune squadre russe e c’è l’obiettivo di portarlo progressivamente a 28 squadre, con una formula a gironi e la fase finale dei playoff. Noi vorremmo esserci dalla stagione 2013-2014.
Con quali squadre giochereste? Ci saranno, oltre alle squadre russe, anche quella della Repubblica Ceca, della Slovacchia, di una città come Zagabria, dell’Austria. So che si parla anche della Svizzera. Mancherebbero all’appello solo quelle dei paesi nordici per il momento. Ma sarebbe ugualmente un campionato molto competitivo.
Lascerete il campionato italiano? No, la Federazione ci ha detto che per poter partecipare a questo Campionato Europeo dovremo avere una squadra che parteciperà anche al Campionato italiano.
Ci sono dei problemi da risolvere per accedere alla KHL?
Quello dell’impianto innanzitutto, l’Agorà sarebbe troppo piccolo per questa competizione. Ci vorrebbe un impianto da 6000 posti. L’intenzione sarebbe di giocare al Forum, con una pista adibita per l’hockey su ghiaccio.
E il pubblico? I tifosi non mancherebbero. In questa stagione abbiamo una media di 2000 spettatori a partita. Il nostro è un pubblico fedele, innamorato di questa squadra, che riempie l’Agorà negli incontri più importanti, che ci ha seguito sempre anche quando eravamo in A2. Magari potremmo anche richiamare un altro tipo di pubblico, che ama l’hockey ma non va sempre a vedere le partite. Per questo vorremmo disputare anche partite in altre città come Torino, per diffondere ancora di più questa competizione e questo sport.
Dunque ci sarebbe bisogno di un campionato italiano con altre città importanti? Sì, bisognerebbe farlo, ma secondo me non si dovrebbe puntare solo sulle grande città, ma anche su centri di media grandezza, come succede nel basket con Cantù ad esempio.
Ci sono altri modi per promuovere l’hockey su ghiaccio? Sì, noi continuiamo nella nostra politica, nei nostri progetti. Abbiamo un vivaio giovanile di 150 ragazzi, che vanno dagli Under 20 agli Under 8. Con Varese, che è in serie C, abbiamo stabilito una collaborazione molto ampia. Fanno parte della nostra squadra diversi giocatori che provengono dal vivaio.
Stasera c’è Milano-Cortina, una classica del campionato… Sì, una partita che ha una grande storia, un fascino speciale, tra due club di grande tradizione.
Chi vede favorite per il campionato?
Valpusteria, che adesso è in testa al campionato e negli anni scorsi ha disputato due finali scudetto entrambe perse. Poi vedo Bolzano e anche il Renon.
Le possibili outsider? Speriamo noi, naturalmente.
A che livello è l’hockey italiano? Bisogna crescere, migliorarci e promuovere questo sport ancora di più in tutti i sensi. In questo senso appunto diffondere l’hockey in tante città sarebbe una cosa ideale, magari una cosa che la stessa Federazione potrebbe fare. Poi penso proprio che il Campionato Europeo sia una grande opportunità. Una cosa che succede in America con l’NHL, che potrebbe essere il futuro anche per altri sport, una cosa anticipata dal rugby e che l’hockey vuole promuovere fino in fondo. Credo per esempio che la presenza di club russi porterebbe tanta gente nuova a vedere giocare Milano e a interessarsi fino in fondo a questo sport. Potrebbe far esplodere il fenomeno hockey in Italia.
(Franco Vittadini)