Si sta disputando in questi giorni il torneo ATP World Tour Masters 1000 di Parigi-Bercy (sintetico indoor). Una competizione prestigiosa che nella passata edizione ha visto il successo di Roger Federer. Quest’anno il detentore ha deciso di non partecipare al torneo, perdendo automaticamente la prima posizione nel ranking ATP a favore di Novak Djokovic, che lunedì sarà il nuovo capoclassifica. Qui peraltro casca l’asino, perché proprio il serbo è stato protagonista di una clamorosa eliminazione, patita dall’americano Sam Querrey dopo aver condotto per 6-0 2-0 (6-7, 4-6 i due set finali). Non che manchi la buona compagnia tra gli eliminati: anche Andy Murray è stato battuto dal polacco Jerzy Janowicz (6-7, 2-6). Viene da chiedersi se il forfait o lo scarso rendimento dei big in questo torneo sia dovuto all’imminenza di un altro appuntamento prestigioso come il torneo di Londra, che inizierà lunedì. Questo ed altro abbiamo domandato in esclusiva a Vittorio Campanile, giornalista esperto di tennis. Ecco le sue impressioni:



Può essere che nella fattispecie il torneo di Parigi sia stato “snobbato” dai più forti, oppure assenze e sconfitte sono dovute a ragioni fisiologiche? Questa seconda ragione c’è sicuramente, inoltre sono fatti da leggere anche alla luce del prossimo torneo di Londra che può essere privilegiato. Federer ha saltato Parigi perché ha giocato il torneo di casa, a Basilea, settimana scorsa, facendo una scelta “di cuore”. Da parte sua era intelligente saltare Parigi per poi presentarsi al massimo a Londra: non essendo più giovane deve dosarsi. Però bisogna anche dire un’altra cosa.



Ovvero? Che la stagione è stata molto lunga, con anche le Olimpiadi che hanno compresso gli impegni. Questo non ha favorito i top players che sono arrivati stanchi agli appuntamenti finali dell’anno. Una sconfitta sorprendente come quella di Djokovic può essere dovuta anche alla stanchezza fisica.

Forse la collocazione del torneo di Parigi non è molto favorevole… Questo è un punto su cui si è discusso molto. La proposta sarebbe quella di spostarlo a febbraio, in modo da evitare i forfait, visto che non è il primo anno che dei top player saltano questo appuntamento, o si presentano in condizioni non ottimali.



Il successivo appuntamento delle ATP World Tour Finals a Londra fa il resto, possiamo dire… E’ l’ultimo grandissimo appuntamento della stagione. Prima si tenevano addirittura a Shanghai, e questo comportava problemi logistici maggiori. Però se oggi un top player deve scegliere sacrifica Parigi, e si gioca le Finals a Londra.

Anche se questo significa perdere il primo posto nel ranking ATP, come nel caso di Roger Federer? Sì, perché per Federer è più importante la salute fisica del primato in classifica. Lui sapeva che giocare Basilea, Parigi e Londra sarebbe stato impensabile, ne avrebbe pagato le conseguenze all’inizio della prossima stagione, rischiando di compromettere gli Australian Open di gennaio. Anche il fatto che Rafa Nadal salti spesso questo torneo è un altro segnale che c’è qualcosa che non va nella data: già in passato i giocatori si sono lamentati.

Come si può risolvere questo problema?

Bisognerebbe trovare un’altra collocazione al torneo di Parigi-Bercy, che negli anni  ottanta e novanta era uno dei più prestigiosi nel circuito mondiale. Adesso, con il Master così a ridosso, registra forfait importanti e sconfitte cocenti, come quelle di Djokovic e Murray.

Nello specifico quale delle due l’ha sorpresa di più? Querrey è un giocatore di vertice, da primi venti del mondo, però Djokovic avanti un set e un break la porta sempre a casa: dev’esserci stato un calo di concentrazione. E’ anche vero che Parigi è una delle superfici più veloci del circuito: contro un bombardiere come Querrey non è mai facile.

E Murray? E’ una sorpresa perché pur non avendo un grandissimo servizio di solito indoor rende molto bene. Certo è che Murray per altri motivi predilige Londra: già in passato ha utilizzato il torneo di Parigi più come allenamento verso le Finals. Da questo punto di vista la sua sconfitta mi sorprende di meno.

Del Potro è stato sconfitto dal francese Llodra: ha perso un’occasione per dimostrare di valere i primissimi posti del ranking? Lo ha già dimostrato. Prima di farsi male ha vinto gli US Open battendo anche Federer: senza infortuni sarebbe già tra i primi quattro del mondo. Credo che Del Potro abbia nel braccio un altro paio di Slam, anche perché è migliorato anche sull’erba ed è competitivo un pò ovunque.

La sconfitta con Michel Llodra l’ha sorpresa? Fino a un certo punto perché Llodra è uno ostico, che non regala niente. Gioca serve and volley, uno stile cui gli avversari non sono abituati e che soffrono molto, soprattutto indoor. In ogni caso Del Potro potrà reinserirsi tra i primissimi del mondo, anche perché bisogna vedere come tornerà Nadal, mentre Federer non potrà sempre tenere questo passo negli anni futuri.

 

(Carlo Necchi)