Brutta notizia per il mondo della boxe: i medici dell’ospedale di Rio Pedras a Portorico, in cui è ricoverato Hector “Macho” Camacho, ex pugile di 50 anni, ne hanno dichiarato la morte cerebrale. Prima di incontrare la famiglia per la comunicazione i dottori stanno comunque effettuando gli ultimi esami, anche perchè fino a poche ore fa Camacho dava ancora segnali di intermittente e irregolare attività cerebrale, come ha spiegato il dotto Ernesto Torres. E’ stata una sparatoria a condannare Macho: Camacho si trovava in macchina con un amico (nella tasca del quale sono state ritrovate alcune piccole buste contenenti cocaina) quando un proiettile lo ha colpito alla mascella, uscendo dalla testa e successivamente rimbalzando per entrare nuovamente dalla spalla provocando la frattura di due vertebre. Le cause della sparatoria sono ancora sconosciute, nè è stato chiarito se il proiettile fosse effettivamente destinato a lui o se sia stato il più classico degli incidenti, come già accaduto in altre occasioni; quel che è certo è che il mondo del pugilato piange oggi la tragedia. Hector Camacho è stato un pugile anticonformista, soprattutto nei primi anni della sua carriera: imitatore dello stile di Muhammad Alì, si è trasferito a New York da bambino, scontrandosi subito con la realtà di strada della megalopoli. A quindici anni era già in carcere, ma tra un’uscita con una baby gang e l’altra aveva trovato il tempo di praticare karate e boxe, scegliendo poi quest’ultima come sport. Da dilettante ha avuto tantissimi successi, poi è diventato un peso piuma professionista, quindi un leggero junior. Ha iniziato a scalare le classifiche: a un certo punto ha sfidato a distanza Salvador Sanchez ed Eusebio Pedrosa, campioni del mondo dei pesi leggeri. Qui ha iniziato ad imitare Alì, ma purtroppo per lui Sanchez è deceduto in un incidente stradale prima che Camacho avesse i requisiti per affrontarlo. Ciononostante il titolo dei pesi leggeri è poi arrivato: dopo quello junior, conquistato contro Limon che era il precedente possessore della cintura (strappatagli da Chacon, che però si rifiutò di andare a Portorico per combattere contro Hector), Macho ha vinto contro Roque Montoya ai punti, dopo dodici riprese. Da quel momento ha iniziato a diventare popolare, ad attirare su di sè le attenzioni delle ragazze e ad avere le copertine delle riviste specializzate; per la seconda volta è diventato campione del mondo dei pesi leggeri sconfiggendo José Luis Ramirez a Las Vegas. C’è stata poi una vittoria ai punti al Madison Square Garden contro Edwin Rosario, che lo aveva messo in difficoltà; . 



Poi il declino, iniziato quando Hector è stato denunciato per possesso di sostanze stupefacenti. Ritirate le accuse è tornato a combattere, ha ancora una volta mantenuto la cintura dei pesi leggeri ma poi si è scontrato contro Ray “Boom Boom” Mancini, che lo ha sconfitto ai punti. Da allora, la carriera di Camacho non è più stata la stessa; altre vittorie però lo hanno portato a sfidare Julio Cesar Chavez nel 1992, ma ancora una volta è uscito sconfitto. Ancora dopo quella data ha vinto: contro il leggendario Roberto Duran per esempio, ad Atlantic City. Poi ha perso contro Oscar De La Hoya e Felix Trinidad, e infine l’arresto nel 2005 nel Mississipi, per tentato furto con scasso e possesso di escstasy. Il 9 luglio dello stesso anno è tornato incredibilmente sul ring, a 43 anni: ha sconfitto Raul Munoz ai punti in dieci riprese, e nel 2008 ha avuto ragione di Perry Ballard, campione del mondo WBE

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