L’Italia non è riuscita nell’impresa di battere oggi l’Australia nel test-match di rugby che si è disputato a Firenze, ma poco ci è mancato per quella che sarebbe stata una novità storica (contro i Wallabies abbiamo sempre perso). L’incontro si è infatti concluso con uno scarto assai ridotto, una sconfitta di misura per . Un’ottima prova quella degli azzurri, specialmente in un secondo tempo straordinario, che ha visto una rimonta della squadra del c.t. Brunel, che si è però fermata sul più bello. In ogni caso, Italia promossa dopo l’altra partita anch’essa positiva, nonostante la sconfitta, con i campioni del mondo degli All Blacks. La nostra squadra sul campo di Firenze oggi pomeriggio ha alternato fasi di grande valore ad altre meno brillanti. Il primo tempo si era infatti concluso in malo modo, con gli australiani in vantaggio per 22 a 6, e obiettivamente a quel punto il destino della partita sembrava quello di un trionfo australiano e una pesante sconfitta per il nostro XV. Il secondo tempo però si presentava sotto ben altri auspici grazie alla meta realizzata in apertura da Robert Barbieri: i nostri ottenevano addirittura un parziale di 13 a 0 nella seconda frazione di gioco, che ci riportava a un soffio dal pareggio, o addirittura dal sorpasso. Ottima anche la prestazione di Luciano Orquera, quasi perfetto nei calci piazzati: una trasformazione e quattro calci di punizione andati a buon fine, con un solo errore. Purtroppo questo è arrivato proprio a due minuti dalla fine, quando mettere a segno quel calcio avrebbe significato il pareggio: ma va anche detto che si era lontanissimi dai pali, e che le ragioni della sconfitta vanno caso mai ricercate nel primo tempo, obiettivamente molto brutto. La ripresa entra invece nel libro dei ricordi più belli della nostra ‘palla ovale’. Purtroppo la rimonta si è interrotta quando è arrivato il brutto infortunio di Mirco Bergamasco al ginocchio sinistro. Adesso si teme che la sua assenza dai campi di gioco possa durare anche a lungo. Come detto la nostra squadra ha tenuto un ottimo comportamento in campo. Purtroppo si sono verificate in un certo senso le parole che ieri in conferenza stampa aveva detto il capitano Sergio Parisse, cioè l’incapacità a tenere per tutta la durata del match: “Abbiamo la consapevolezza di saper giocare un buon rugby e di poter mettere chiunque in difficoltà, con la differenza che le grandi squadre riescono a giocare per ottanta minuti e noi, per adesso, non ci siamo ancora riusciti: tenere il ritmo alto, non calare ed impedire agli australiani di esprimere il loro rugby è il nostro obiettivo per domani”.



Si temeva in realtà che gli azzurri crollassero nel secondo tempo, come era successo l’anno scorso in Coppa del Mondo contro la stessa Australia, oppure sabato scorso contro la Nuova Zelanda. Invece, in un certo senso è accaduto l’opposto. La sconfitta di oggi allunga la serie negativa della nostra squadra che in precedenza aveva già collezionato sedici sconfitte consecutive, questa è dunque la diciassettesima contro i Wallabies, come vengono soprannominati i giocatori australiani. Ma quella di oggi, come possono testimoniare tutti coloro che hanno seguito il match, è stata una Italia da applausi. Continua dunque la speranza che la nostra squadra attualmente all’undicesimo posto del ranking mondiale possa crescere ulteriormente sul piano del gioco e dei risultati.

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