Sarà una grande serata per il pugilato, quella del Palagarda di San Tommaso a Riva del Garda: Giacobbe Fragomeni e Silvio Branco dopo il pareggio dello scorso marzo a Pavia si incontreranno nuovamente in una nuova sfida affascinante sabato 15 dicembre. Di fronte quindi ci saranno Giacobbe Fragomeni, 43 anni, e Silvio Branco (47), due “vecchietti” della boxe italiana. L’incontro avrà un valore e un significato speciale: chi vincerà potrà avere la possibilità di combattere per il Campionato del Mondo Silver WBC dei pesi massimi leggeri. Fragomeni è professionista da 11 anni, ha un record di 29 vittorie in 34 incontri. Silvio Branco è professionista dal 1988, ha un record di 62 vittorie (37 per ko). Insomma, per i due pugili potrebbe essere il match della vita. Di certo sarà pugilato spettacolo, conoscendo anche il temperamento di Fragomeni e Branco. Per parlare di boxe e di questo incontro abbiamo sentito Franco Ligas, giornalista Mediaset grande esperto di pugilato. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.
Che incontro sarà Fragomeni-Branco? Penso proprio che sarà un incontro molto bello. I due pugili sono dei professionisti molto seri e combatteranno questo match senza alcun tipo di tatticismo. Fragomeni essendo meno alto dovrà cercare il contatto con Branco, e puntare su un tipo di pugilato che gli consenta di portare più colpi all’avversario. Fragomeni dovrà trovare una delle sue belle giornate che hanno caratterizzato la sua carriera, come quando è diventato campione del mondo.
Non è che questi due pugili siano troppo avanti in età? Fragomeni ha 43 anni, Branco 47, ma ambedue i pugili hanno sempre fatto vita da atleti, quindi l’età non dovrebbe condizionarli in questo incontro. Si sono allenati, si sono preparati al meglio dopo il match di parità a marzo. Anzi gli anni che si portano dietro dimostrano tutta la loro serietà, il loro impegno professionale e il loro amore per il pugilato.
Ci sono possibilità che i due pugili riescano veramente a vincere il titolo mondiale? Questo non lo so, innanzitutto speriamo che non venga fuori un match di parità che impedirebbe la loro candidatura all’incontro valido per il titolo mondiale. Quello che potrebbe preoccupare è il fatto che dopo questo match, essendo così avanti in età, entrambi possano avere un contraccolpo, una sorta di stanchezza psicologica, e abbiano voglia di cambiare stile di vita, che è sempre possibile per gli anni che si portano dietro.
Comunque una bella vetrina per la boxe italiana questo incontro, non pensa? Sì, fa piacere che si parli tanto di questo incontro, che si parli finalmente di pugilato. Spesso la boxe è dimenticata nel nostro paese. Veniamo da 25 anni di indifferenza verso questo sport in Italia. Si fa fatica a organizzare riunioni, i pugili giovani sono costretti ad interrompere la loro carriera perchè guadagnano troppo poco, gli organizzatori fanno miracoli per organizzare combattimenti. E’ certamente una situazione difficile che dipende anche dalla mancanza di sponsor, dallo stesso scarso interesse delle televisioni.
Non è così in altri paesi…
Negli Stati Uniti, in CentroAmerica, o nella stessa Germania c’è molto interesse attorno al pugilato. Si organizzano riunioni, combattimenti, le stesse tv trasmettono frequentemente i vari incontri.
Questo nonostante ci sia interesse dei ragazzi che frequentano le palestre per tirare boxe… Sì, c’è questa pratica diffusa tra i ragazzi,tra i più giovani anche; ma poi non si può tentare, non si può proseguire in una carriera se non si hanno delle garanzie economiche sufficienti.
Tra gli altri incontri interessanti dei prossimi mesi cosa ci può segnalare? Quello tra Luca Giacon ed Emiliano Marsili valido per il titolo europeo dei pesi leggeri. Giacon è sicuramente un talento emergente, il pugile italo-spagnolo è un boxeur di rare qualità che potrebbe avere una grande carriera davanti.
(Franco Vittadini)