Stefano Cerioni se ne va. Ha accettato l’offerta della Federazione scherma russa e diventerà un maestro superpagato di questo sport. Lui, l’ideatore del miracolo di Londra 2012, il maestro di Jesi, docente della scuola di scherma più famosa al mondo, ha scelto di prendere un’altra strada. Sono tempi difficili e la scelta di andare in un altra nazione è già stata seguita in passato da personaggi come Capello, Spalletti, Ancelotti e Mancini nel calcio, da Ettore Messina e da Simone Pianigiani nel basket. E poi ci sono altri casi nella pallavolo. I soldi sono sempre meno in questo momento difficile di crisi economica, e quindi la decisione di partire per paesi dove si ricevono ingaggi faraonici nasce di conseguenza. Lo sport italiano perde tecnici italiani validi, in questo caso la scherma. Si riuscirà a sostituirli? E come? Per rispondere alle domande sulla vicenda Cerioni e a questo dibattito che si è aperto nello sport italiano abbiamo sentito Andrea Borella, ex campione di scherma, ora diventato maestro in questa disciplina agonistica. Eccolo in questa intervista esclusiva rilasciata a ilsussidiario.net.
Questione Cerioni: qual è il suo parere a proposito di questa vicenda? Non conosco fino in fondo la vicenda ma credo che Cerioni abbia valutato fino in fondo la sua scelta e abbia così deciso di andare ad allenare e vivere in Russia.
Intanto l’Italia perde uno dei suoi maestri più validi. I nostri fiorettisti quanto ci perderanno?E’ indubbio che Cerioni ha lavorato in questi 8 anni nel migliore dei modi, con tutta la determinazione possibile, e ci ha permesso di arrivare a grandi risultati. Sentiremo la sua mancanza e in questo modo nazioni come la Russia potrebbero trarne beneficio, arricchendo il bagaglio tecnico dei suoi schermidori.
E’ la fuga dei talenti anche dello sport, una cosa non certo positiva. Potrebbe sfasciarsi il sistema sportivo italiano? No, certo vedo che anche in altre discipline sportive stanno partendo diversi allenatori italiani. Per quanto riguarda la scherma posso solo dire che la base produce maestri molto validi e non dovremmo sentire una crisi, anche se certo per gli atleti è sempre importante avere dei tecnici validi che diano gli insegnamenti più giusti.
Non si potrebbe trovare un modo, magari attraverso gli sponsor, la pubblicità per pagare questi maestri? Penso che questa sia la linea da prendere per il futuro; un sistema sportivo che non dipenda solo dai sussidi statali, ma che si faccia finanziare anche da sponsor, da forme di pubblicità ideali per mantenere il nostro paese sempre competitivo in ogni disciplina agonistica.
E’ morale secondo lei che un paese offra degli ingaggi così alti? Vent’anni fa quando lo faceva Berlusconi abbiamo tutti accettato questa logica e questa innovazione, ora se lo fa la Russia o se in futuro lo faranno altri paesi come la Cina ad esempio perchè dovremo scandalizzarci? E’ la logica del mercato globale che porta a queste cose.
Ed è altrettanto morale che un uomo di sport, un maestro, si affidi prima di tutto alla logica dei soldi? Non ci vedo niente di male, perchè deve pensare al suo futuro, alla sua vita personale. Se gli arrivano offerte importanti, perchè per un determinato periodo, se vuole, non può andare in un altro paese a svolgere questo mestiere? Non è per niente immorale secondo me.
Lei lo farebbe? Non mi sono arrivate proposte simili. Non ci vedo, come ho detto prima, niente di male. Sarebbe una scelta che consentirebbe anche di trovare un futuro, svolgendo il proprio lavoro, come sempre.
(Franco Vittadini)