Venerdì la vittoria di Christof Innerhofer in discesa, sabato quella di Matteo Marsaglia in super-G, domenica il terzo posto di Davide Simoncelli in gigante. Il week-end della Coppa del Mondo maschile sulle nevi di Beaver Creek è stato davvero trionfale. Risultati che spongono a parlare di un ritorno della “valanga azzurra”. Innerhofer non era dato in grandissime condizioni fisiche dopo alcuni problemi durante la preparazione estiva, Simoncelli aveva addirittura rischiato la vita a causa di un incidente in allenamento a giugno (un palo gli aveva perforato l’intestino), mentre Marsaglia è certamente un talento in crescita, ma nessuno poteva aspettarsi un successo così presto. A questi risultati, possiamo aggiungere il quinto posto in discesa di Dominik Paris, quello in super-G di Werner Heel (ormai recuperato) e il quarto in gigante di Manfred Moelgg, giunto alla terza grande prestazione stagionale su tre gare ‘tecniche’ finora disputate. Insomma, due azzurri nei primi cinque in tutte le gare su una delle piste più impegnative del ‘Circo bianco‘: sognare una grande stagione è legittimo, e il mirino è già sui Mondiali di Schladming, che si terranno a febbraio. Per parlare di questo momento entusiasmante dello sci azzurro abbiamo sentito il grande ex Peter Runggaldier. Eccolo in questa intervista a ilsussidiario.net.
A cosa si deve questo boom dello sci italiano? E’ un grande momento e ne sono particolarmente felice, soprattutto a livello tecnico ci siamo dimostrati fortissimi.
Innerhofer primo in discesa libera: è tornato ai massimi livelli? Lui aveva già dimostrato di avere grandi doti in discesa libera. Ha vinto su una pista difficile, tecnica, ha dimostrato di avere grandi qualità.
Conosce Marsaglia? Dove potrebbe arrivare questo nome nuovo? Non lo so, di certo vincere un Supergigante in questa maniera è un buon viatico per la sua carriera. Penso che potrà anche fare meglio di quello che ho dimostrato io in questa specialità. E’ un grande talento dello sci azzurro.
Un altro cittadino come Tomba… Certo per loro è più difficile allenarsi, fare bene, costruire una carriera rispetto a chi nasce in montagna. Ma quando si è seguiti bene e ci sono le qualità, il campione viene sempre fuori.
L’impresa più bella è forse quella di Simoncelli dopo il grave incidente in allenamento…
Complimenti a Simoncelli per non essersi arreso, per averci messo determinazione, grinta, essersi impegnato al 100% in allenamento. Ora lo ritroviamo a grandi livelli. Merita questo risultato fino in fondo.
La nostra squadra di gigante è sempre la migliore? Moelgg ormai sta facendo bene da tempo, Blardone è un altro sciatore di punta della squadra azzurra di gigante. Siamo veramente forti! Siamo una nazionale straordinaria, dovrebbe capirlo anche la stampa che spesso non mette in evidenza tutto questo.
A cosa si devono questi risultati? Innanzitutto il merito di tutto questo va ai singoli atleti. Poi certo anche i tecnici della squadra azzurra hanno avuto il merito di scegliere le giuste metodologie di allenamento, hanno saputo dare le motivazioni perché la nazionale italiana diventasse più competitiva.
Tutto questo significa che ai Mondiali di Schladming faremo grandi cose? Intanto godiamoci questo momento, poi speriamo che vengano fuori altri atleti vincenti. Per i Mondiali c’è tempo, anche se certamente speriamo di fare grandi risultati in Austria.
Passando alle donne, la Vonn ha vinto tre gare su tre a Lake Louise. Non si potrebbe pagarla per non gareggiare come si fece con Binda un tempo nel ciclismo? E’ troppo forte, veramente troppo forte. Pagarla (ride ndr) sarebbe forse l’unico modo per fermarla. Ma non si può naturalmente. Bisogna che le altre sciatrici si accontentino del secondo posto…
(Franco Vittadini)